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Come suscitare e far crescere l’empatia nei propri figli?

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Edifa - pubblicato il 10/11/20

Preoccuparsi per l’altro è una qualità del cuore che non viene data alla nascita, ma deve essere educata e trasformata con gesti concreti. Ecco alcune chiavi per coltivarla nei vostri figli.

di Inès de Franclieu

L’empatia è quella capacità di immedesimarsi nella condizione di una persona. È un cuore che gioisce del bene che l’altro vive, che si rattrista con colui che piange. Questo atteggiamento del cuore è l’opposto di ciò che molti giovani sperimentano: diffidenza, indifferenza, gelosia. L’empatia è salvifica e permette di riconoscere l’altro non come un predatore ma come colui che mi viene dato come prossimo, al quale mi avvicinerò e che si avvicinerà a me. Il genitore, come un direttore d’orchestra, permetterà a ciascuno di suonare il proprio spartito, ma soprattutto permetterà alla canzone di essere armoniosa.

La debolezza che si manifesta in una persona permette agli altri di crescere umanamente

Tocca ai genitori riconoscere con ammirazione, e non con lusinghe, le molteplici e variegate qualità di ciascuno. Spetta anche a loro saper evidenziare con delicatezza i punti deboli, non soffermandosi su di essi, ma facendo in modo che ogni membro si senta responsabile della crescita di tutti. “Posso fare qualcosa per te, come tu puoi fare qualcosa per me.”

Non siamo più indifferenti, messi lì per caso, ma scelti da Dio per crescere insieme nella verità. Spetta ai genitori educare lo sguardo sull’altro, permettere a ciascuno di essere ciò che è, con le sue qualità e le sue fragilità. L’armonia sarà vissuta in una famiglia quando la persona più competente si metterà al servizio di chi non capisce qualcosa. Questo richiede di prendersi il tempo di rivolgersi verso l’altro e di fare delle domande, di vivere insieme e non accanto.

Spetta ai genitori anche di far capire che la debolezza che si manifesta in uno permette agli altri di crescere umanamente. È la dipendenza e la semplicità del piccolo che fa crescere il cuore dei più grandi, è la grave malattia dell’uno che apre il cuore dell’altro alla sofferenza. Senza questa esperienza all’interno della famiglia, ogni persona può essere colta da questo desiderio di onnipotenza che lo porta a maltrattare l’altro… anche un disabile. Allora cerchiamo di diventare “solidali con i più fragili!”




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