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Consigli per vivere lontano da un amico

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Edifa - pubblicato il 03/10/20

Che sia per motivi professionali o personali, un giorno potreste dovervi allontanare dai vostri amici. Come affrontare questa separazione e cosa comporta realmente?

di Christine Ponsard

È doloroso lasciare coloro a cui vogliamo bene. Anche quando la separazione non è definitiva, anche quando è legata ad una buona notizia (come un lavoro dopo mesi di disoccupazione, o l’arrivo di un bebè che richiede una casa più grande, in un luogo più tranquillo), un trasloco in un’altra città o in un altro paese, ha sempre un piccolo sapore di lutto. Infatti, non si dice che “partire, è un po’ morire”? Partire, ma anche veder partire, perché il distacco è difficile sia per coloro che restano sulla banchina a sventolare il loro fazzolettino, sia per coloro che intraprendono un viaggio verso nuovi orizzonti. Naturalmente, cercheremo di rivederci; naturalmente, ci saranno i messaggi, il telefono e i social network, che ci permetteranno di scambiarci notizie. Ma niente sarà più come prima, questo è sicuro. Ma allora come possiamo vivere meglio questa separazione?

La distanza non ha solo aspetti negativi

Lasciare gli amici è una rinuncia, e non tra le meno importanti: gli amici, insieme alla nostra famiglia, non sono forse la cosa più importante che abbiamo? “Da quando è morto mio marito”, spiega Marie, una giovane nonna, “mi sono appoggiata molto su una coppia di amici. Ed ecco che ora traslocano dall’altra parte del paese! Come farò senza di loro? Fine delle nostre serate improvvisate, le nostre conversazioni al mercato o dopo la Santa Messa… Finita la gioia di lavorare insieme per la Chiesa o nelle associazioni sportive, condividendo la routine quotidiana.” Quanto a Bertrand si prepara a lasciare la piccola città dove lui e la sua famiglia si sono stabiliti più di dieci anni fa. “L’altro giorno – ammette – mi sono sentito un po’ triste pensando alle persone che stavamo per lasciare, con le quali abbiamo condiviso tanti momenti importanti e che, per la maggior parte, probabilmente non rivedremo più.”

La lontananza, tuttavia, non ha solo aspetti negativi e l’amicizia non ne soffre necessariamente, anzi! La separazione è spesso un’occasione per scoprire i propri amici in un modo nuovo, ancora più bello perché più profondo. Infatti la distanza ci costringe ad andare oltre a ciò che una relazione può avere di superficiale o di possessivo e la focalizza sull’essenziale.

Naturalmente, dobbiamo anche prenderci il compito di mantenere i legami con coloro che abbiamo lasciato (e aiutare i bambini a farlo). La posta, le e-mail e gli SMS ci permettono di esprimere ciò che non sempre abbiamo saputo dire di persona. E le rimpatriate durante diversi giorni di vacanza ci danno la gioia di conoscerci in modo diverso e di arricchirci di ciò che ognuno di noi ha vissuto da parte sua. Ci ritroviamo come se ci fossimo lasciati il giorno prima, anche a distanza di mesi o addirittura di anni, felici di sentirci sempre in sintonia e accordati sull’essenziale.

I legami che abbiamo stretto con i nostri amici sono inscritti nel cuore di Dio

Su questa Terra, le cose migliori finiscono. Che al poeta Lamartine piaccia o no, il tempo non sospende mai il suo volo, e i giorni felici volano via da noi alla stessa velocità dei giorni infelici. Ogni separazione ci dice ancora che siamo mortali. Polvere, torneremo alla polvere (cfr. la liturgia del mercoledì delle Ceneri), e tutte le nostre imprese umane prima o poi periranno. Qui sulla terra, siamo sicuri che un giorno lasceremo i nostri cari, anche se solo nell’ora dell’ultimo addio.

Sarebbe terribilmente triste… se non fosse, allo stesso tempo, un invito alla Speranza. Ciò che passa ci invita ad alzare lo sguardo su ciò che non passa; e la parola “addio” ci ricorda che siamo chiamati a rivederci in Dio. Soffriamo di ciò che finisce perché siamo fatti per ciò che non finisce.

Le cose migliori hanno una fine, ma il Meglio è infinito. Le circostanze di luogo e di tempo in cui viviamo un’amicizia sono effimere, ma l’amicizia non scompare. “L’amore non passerà mai” (1Cor 13,8): le cose migliori nei nostri rapporti umani sono destinate a sbocciare nella vita eterna. I legami privilegiati che siamo riusciti a stabilire con questa o quella persona sono come inscritti per sempre nel Cuore di Dio: in Lui, se lo desideriamo, possiamo rimanere molto vicini ai nostri amici, nonostante la distanza geografica. Nella comunione dei santi, possiamo continuare a portarci l’un l’altro. Possiamo continuare a condividere, in modo reale, anche se invisibile, il meglio della nostra vita: l’amore di Dio.

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