Alcuni genitori hanno l’abitudine di segnare una croce sulla fronte dei loro bambini per invocare la benedizione del Signore. Ma questo gesto non è riservato esclusivamente ai genitori. Infatti anche i più piccoli possono benedire i più grandi. di padre Vincent de Mello
Molti genitori hanno adottato questa bella pratica di benedire i loro figli segnando una croce sulla loro fronte. In quel momento, nei loro cuori regnano l’amore e l’affetto, il desiderio di protezione dal Cielo per loro ma anche l’inquietudine silenziosa. È anche una preghiera d’offerta di quel bambino che alla fine non ci appartiene e che ci è donato dal Signore.
Un gesto che tranquillizza
Il bambino che si sottomette a questo rituale riceve un gesto d’amore. Nei momenti più ingrati e difficili della vita, quando il rapporto con loro si farà più teso, questo gesto potrà essere messo da parte, ma il bambino, diventato ormai grande, interiormente saprà che gli manca quella croce segnata sulla fronte.
Se si è installata una certa distanza con i vostri figli, per via dell’età, ci saranno occasioni in cui questa breve e dolce benedizione sboccerà di nuovo e darà sollievo alle loro anime. Un compleanno, una solennità nel calendario liturgico, un evento gioioso o doloroso condiviso da tutta la famiglia, darà di nuovo a questo gesto il suo sapore e la sua intensità. “Nel nome del Signore, io continuo ad amarti, anche se ti sei allontanato da noi (che alla fine è normale) e da Lui (che invece è meno normale).”
Il giorno in cui i nostri figli ci benediranno
Ma arriverà il girono in cui le cose potranno prendere una svolta. Quando saremo anziani, i nostri figli ci porteranno, ci laveranno, ci nutriranno, ci rassicureranno di fronte alla morte… Potranno anche benedirci e spalmare questo balsamo e questa freschezza sulle nostre anime. La prima volta che un bambino benedice i suoi genitori potrebbe essere per esempio il giorno della sua cresima. Come Eliseo, che ricevette dal padre Elia la piena partecipazione alla sua grazia, possiamo chiedere ai nostri genitori di condividere con noi la benedizione ricevuta e rendere concreto con questo gesto la comunione dei santi.
Io, prete, concedo ogni giorno queste benedizioni a tutti i bambini e i giovani dell’oratorio e alle anime che Dio mi affida. Piace anche a me chiedere questa croce sulla fronte da parte di coloro che sono cristiani “completi” e realizzati. Sono degli esseri fecondi nella fede e la prima fecondità che possiamo chiedere loro è quella di benedirci, di benedire i loro genitori e i loro fratelli e sorelle.