I bambini amano molto le storie, soprattutto la sera. Perché non leggere loro, di tanto in tanto, dei passaggi della Bibbia al posto dei soliti racconti? Ecco qualche consiglio per voidi Christine Ponsard
Tra tutti i libri e tra tutte le storie, la Bibbia occupa un posto molto particolare perché è la Parola di Dio. Ecco come leggerla con dei bambini piccoli e quali “storie bibliche” raccontare loro.
Cosa leggere?
Come sappiamo, la Bibbia è una vera e propria biblioteca: contiene 73 libri, tra cui racconti storici, poesie, preghiere e lettere. Anche noi in quanto adulti, a volte troviamo molto difficile orientarci, e alcuni libri ci sembrano veramente ermetici! Cominciamo con storie che, piene di immagini e di colpi di scena, possano attirare l’attenzione dei bambini, per esempio la storia di Abramo, quella di Mosè o di Davide. Non cerchiamo di dare interpretazioni e spiegazioni: raccontiamole in modo semplice per far conoscere al bambino la storia del Popolo di Dio.
Raccontiamo un episodio alla volta: è meglio lasciare il bambino “affamato” piuttosto che “saziarlo”. Non è necessario inoltre rispettare assolutamente l’ordine cronologico: la Bibbia non è un semplice libro di storia. Se il bambino vuole riascoltare un passaggio che già conosce bene, piuttosto che leggere il successivo, rispettiamo il suo desiderio: è proprio così che possiamo conoscere la Bibbia, “ruminandola” e rileggendo gli stessi passaggi più e più volte.
Non dimenticate i quattro Vangeli
Scegliamo alcuni episodi della vita di Gesù che permettono al bambino di capire che Egli è stato un uomo come noi (ad eccezione del peccato). Raccontiamo anche alcune Sue parabole. Spesso ci sembrano adatte ai bambini per il loro modo pieno di immagini di presentare la verità, ma in realtà molte di esse sono difficili perché l’essenziale non si riesce a discernere a prima vista. Tuttavia, storie come quella della pecorella smarrita, del figliol prodigo e del buon pastore, aiuteranno il bambino a percepire l’amore di Dio.
Neanche i miracoli sono facili da raccontare, perché il bambino tende ad essere abbagliato dal soprannaturale, senza cercare di capire il significato del miracolo. Questo è il segno del Regno di Dio presente in mezzo a noi: in altre parole, ciò che è essenziale è l’amore di Dio che ci salva, non questa o quell’altra guarigione spettacolare. Dio non è un mago, è molto di più e molto meglio: è un Padre, Onnipotente nell’Amore. Quando raccontiamo ai bambini dei passaggi, rispettiamo il più possibile il testo originale, anche se questo ci sembra difficile. Incoraggiamo un “ascolto interiore” e per questo evitiamo di aggiungere i nostri commenti. Non dimentichiamo inoltre che “Dio si rivela ai piccoli piuttosto che ai saggi e ai sapienti”: ascoltando la Parola, i bambini spesso scoprono molti tesori che a noi adulti rimangono nascosti.
Leggete e meditate i passi della Bibbia prima di leggerli ai bambini
Per quanto possibile, prima di raccontare un passaggio della Scrittura, leggiamo noi il testo originale e meditiamolo, “ruminiamolo” nella preghiera perché la Bibbia è una parola viva. Più vivremo della Parola di Dio, più sapremo raccontarla in modo “vivo”, cioè come la Parola di Dio che vive in mezzo a noi.
Non importa se non campiamo tutto e se ignoriamo tutto o quasi del contento in cui è stato scritto un libro, o le ultime scoperte esegetiche che lo riguardano. Ci sono due punti importanti quando raccontiamo o leggiamo la Bibbia: per noi deve essere una Parola viva e dobbiamo riceverla nella “Tradizione vivente di tutta la Chiesa”. In altre parole, dobbiamo cercare di capirla ed interpretarla, non secondo le nostre impressioni, ma alla luce di ciò che la Chiesa ci insegna.
Non leggiamola ai nostri figli affinché possano “imparare delle cose”, ma perché possano scoprire come il Signore li ama. Lo scopo non è quello di far scoprire la Bibbia, ma di far scoprire Dio. Per questo non possiamo leggerLa a prescindere dalla tradizione della Chiesa e “viverla” senza la preghiera, i sacramenti e l’amore molto concreto di Cristo e dei nostri fratelli.