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Evangelizzare gli altri ogni giorno, niente di più semplice!

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Shutterstock | Antonio Guillem

Edifa - pubblicato il 04/09/20

Essere missionario non è riservato a qualche cristiano eccezionale. Anche le famiglie possono diffondere il Vangelo intorno a loro e questa non è una missione impossibile.

di Christine Ponsard

Il Vangelo riguarda ogni persona ed ogni aspetto della persona. Ecco qualche esempio per vivere questa attività missionaria in famiglia giorno per giorno.

I bambini, i piccoli missionari

A scuola, i primi evangelizzatori sono naturalmente i nostri figli, anche i più piccoli: siamo a volte sorpresi, e anche meravigliati dalla potenza missionaria dei bambini. Quando vogliono far conoscere il “loro” Signore a qualcuno che amano, sono capaci di uno zelo che suscita ammirazione. Ma è essenziale che si sentano sostenuti dagli adulti… che a volte tendono a deridere questi missionari in erba.

Ma questo significa dimenticare che per Dio non ci sono “piccoli” missionari: al contrario, i bambini sono spesso più disponibili di noi all’azione dello Spirito Santo. Dobbiamo anche stare attenti a non distruggere la loro fiducia e il loro ardore, con parole come: “È così, ci sono persone che non credono in Dio e non possiamo farci nulla.” Se i bambini sono fuoco e fiamme, è forse proprio il fuoco dello Spirito Santo che li infiamma! Attenzione allora alla nostra tiepidezza di persone “ragionevoli”!

L’evangelizzazione all’uscita da scuola

All’uscita da scuola, le mamme hanno la possibilità di scambiare qualche parola tra di loro, di fare amicizia o d’improvvisare vere e proprie discussioni, e questi momenti sono particolarmente favorevoli all’evangelizzazione. Apriamo bene gli occhi per individuare una madre isolata, un’altra che sembra in difficoltà, un’altra ancora che sarebbe felice di chiacchierare un po’ a lungo, è qui che inizia l’evangelizzazione.

Alcune madri, al tempo stesso discrete e amichevoli, semplici ed accoglienti, sono missionarie insostituibili, senza necessariamente esserne consapevoli (il che è tanto più bello). Non fanno grandi discorsi, non si perdono in interminabili auto-testimonianze. Amano con molta semplicità, proprio come Gesù. Parlano della loro Fede senza enfasi, sono disponibili all’azione dello Spirito Santo che dà loro sempre la parola giusta per pacificare, consolare, illuminare e rallegrare.

Non dimenticate i vicini di casa

Anche i rapporti di vicinato sono importanti. Il Signore sa bene quello che fa: se ci ha dato questi vicini, non è un caso. In un certo senso, li affida a noi. Sta a noi superare la timidezza o il rispetto umano che ci impedisce di avvicinarci a loro. È naturale che i rapporti di buon vicinato richiedono molto rispetto e discrezione, ma è altrettanto evidente che gli edifici delle grandi città sono popolati da persone che si ignorano a vicenda: qualcuno può soffrire e morire senza che nessuno se ne accorga.

Come amare concretamente i propri vicini se non li conosciamo? Come si può trovare l’opportunità di annunciare loro il Vangelo esplicitamente, se scambiamo con loro solo un rapido e distratto “buongiorno e buonasera”? Il servizio reciproco (ad esempio per andare a prendere i bambini a scuola) è spesso un buon modo per entrare in contatto.

Per annunciare il Vangelo, bisogna saper cogliere le opportunità

Il volontariato in un’associazione o in una scuola può anche essere un’opportunità per creare dei nuovi legami e per annunciare la propria Fede: condividere un progetto comune ci fa sentire più vicini e molte barriere cadono quando si lavora ad uno stesso compito.

Gli esempi si potrebbero moltiplicare all’infinito: chi si preoccupa costantemente di evangelizzare i propri fratelli trova mille occasioni per annunciare il Vangelo, a volte esplicitamente, a volte indirettamente, a condizione che non si dimentichi mai di collegarsi costantemente all’unico evangelizzatore: lo Spirito Santo.

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