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Le vacanze, un tempo per imparare a vivere insieme

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Shutterstock | Jack Frog

Edifa - pubblicato il 31/07/20

Per i figli la famiglia è uno dei primi ambiti di sperimentazione della convivenza umana. Perché non approfittare delle vacanze per mostrare ai vostri figli che cosa sono l'aiuto reciproco, il rispetto e la concordia? Ecco alcuni modi per arrivarci!

di Christine Ponsard

Le vacanze sono il momento ideale per imparare a vivere insieme in famiglia e tra amici. Tutti sanno che questo può essere particolarmente impegnativo: non è facile condividere la vita quotidiana dei cugini i cui ritmi sono molto diversi dai nostri, o far convivere in armonia famiglie con stili molto diversi! Eppure è qui che il Signore ci aspetta, è qui che ci chiama all’amore.

Amare è accogliere

Accogliere l’altro così com’è e non come vorremmo che fosse. Accoglierlo con uno sguardo nuovo, senza idee preconcette, senza giudizi anche se revocabili. Il nipote, particolarmente insopportabile l’anno scorso, forse è cambiato, è maturato… ma come potrebbe dimostrarlo se, fin dal primo giorno, si sentisse considerato come un “moccioso”? E che dire di quella cugina che ci infastidisce fin dal primo momento? Eppure è lei che il Signore ci dona come “prossimo”, invitandoci ad amarla come Lui la ama. Il modo in cui accogliamo gli altri, che si esprime in particolare con il nostro atteggiamento e le nostre parole, è molto contagioso: più saremo aperti e benevoli, più i nostri figli lo saranno a loro volta.

Amare è condividere

Condividere la propria stanza o il proprio pasto, prestare la bicicletta, la palla o l’asciugamano, ecco un modo molto concreto di vivere la carità quotidianamente. È ottimo che i figli siano incoraggiati a condividere perché non ci sono abbastanza biciclette per tutti i cugini o perché gli ospiti dell’ultimo minuto obbligano a tagliare pezzi di torta più piccoli. Ma condividere si può imparare: prestare la bicicletta “perché l’ha detto papà” e brontolare, è probabilmente un atto di obbedienza, forse non un atto d’amore (anche se bisogna essere molto prudenti su questo tipo di giudizio perché i bambini che brontolano di più non sono necessariamente quelli con meno cuore). Detto questo, si può costringere un bambino a prestare la sua bicicletta, ma non si può costringerlo ad amare: per questo l’educazione alla condivisione è soprattutto una questione legata all’ambiente famigliare. Anche qui i bambini imparano per imitazione, per cui meno interveniamo meglio è.

Ma attenzione a quelli di “buona pasta” che sempre prestano e che vengono facilmente sfruttati dagli altri: a volte è necessario ristabilire con fermezza alcune nozioni fondamentali di giustizia! Attenzione anche alle ragioni di fondo che portano alcuni bambini a custodire gelosamente le loro cose e altri a regalarle senza esitazione. Non è necessariamente egoismo in un caso, generosità nell’altro, infatti l’ansia o il desiderio di piacere possono dirci qualcosa al riguardo.

Rivelare all’altro la propria bellezza

Amare è anche ascoltare. In vacanza abbiamo tempo (o possiamo trovarlo, se lo vogliamo): tempo per ascoltare i nostri figli o la vecchia vicina di casa che vaneggia un po’. Ascoltare, non solo con le orecchie ma con il cuore e con tutta la nostra persona, è sicuramente uno dei doni più belli che possiamo fare agli altri ed è un modo per aiutarli tanto discreto quanto efficace.

A volte ci lamentiamo che i nostri figli (o il nostro coniuge) non ci dicono niente, non ci parlano abbastanza… ma noi sappiamo ascoltarli? Per ascoltare bene sono essenziali tre parole chiave:

  • Disponibilità (non ci confidiamo “a orario prestabilito”, ma inaspettatamente durante una passeggiata, mentre si ridipinge il cancello del giardino o a fine pasto);
  • Benevolenza (come ci si può confidare con una persona che è maldicente e veloce nel giudicare gli altri?);
  • Discrezione (anche i bambini piccoli hanno il diritto alle loro confidenze senza che vengano mal riportate in giro).

Amare è rivelare la propria bellezza all’altro e per rivelarla bisogna volerla scoprire. In altre parole, chiediamo allo Spirito Santo di illuminare il nostro sguardo per sapere come meravigliarci davanti al mistero di ogni persona che incontriamo. Chiediamo a Lui di insegnarci ad amare per diventare riflessi dell’Amore di Dio per ogni persona. In questo modo vivremo insieme una vacanza davvero bella!

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