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Bisogna parlare di politica ai propri figli?

Dad - Father - Son - Boy - Discussing

© Roman Samborskyi

Edifa - pubblicato il 05/07/20

Impossibile sfuggirvi, la politica è ovunque: in televisione, alla radio, a casa. E non interessa solo agli adulti, ma anche ai bambini. Dovremmo discuterne con loro?

di Inès de Franclieu

Le manifestazioni, le elezioni e i vari discorsi del governo fanno sì che il tema della politica venga spesso affrontato in famiglia. Ma quale atteggiamento adottare nei confronti dei propri figli? Possono sentire tutto? Non tutto ciò che dicono gli adulti e ciò che guardano sui loro schermi in presenza di bambini, è neutro per loro. Raramente infatti le loro parole cadono come nelle orecchie di un sordo!

Attenzione ai più piccoli!

Quando si tratta di manifestazioni, è essenziale spiegare ai bambini i pro e i contro di tali eventi sociali e formare la loro intelligenza. Faremo quindi attenzione per esempio ad avere una parola che denunci un male oggettivo, ma che non condanni le persone (degne di rispetto). Formare il cuore dei bambini significa fargli cogliere la complessità delle situazioni.

Al di là di questi eventi, ci sono molte informazioni che ci arrivano attraverso i media in modo sempre più invadente: sappiamo tutto e subito. Attenzione ai più piccoli! È necessario che siano al corrente di tutte le ultime notizie disastrose: terremoti, attentati, sparatorie, violenze di ogni tipo? Permettere loro di radicarsi nella vita può essere fatto solo in un clima di sicurezza, prima di tutto emotivo ma anche psicologico. Questa sicurezza è spesso minata dal confronto precoce con tutti questi mali che affliggono il mondo.

Formare uno spirito critico e destare la coscienza

Se è importante parlare poco a poco della politica ai propri figli, è necessario aver con loro delle discussioni profonde sul vero ruolo della politica, per ricordare che questa bella funzione è al servizio della nazione e che la sua prima missione è quella di servire il bene comune. Il nostro discernimento e le nostre scelte possono essere fatte solo alla luce di queste nozioni universali che saranno alla base della nostra riflessione. Ci eviteranno quindi di cadere nel relativismo e politically correct, che ci impediscono di fare delle scelte libere e ci imprigionano nello sguardo altrui. Formare l’intelligenza e il cuore dei propri figli, incoraggiare alla riflessione, ci obbliga al dialogo.

Lasciare i vostri figli davanti alla televisione, offrire loro solo dei giornali gratuiti come fonte di informazione, non forma il loro giudizio ma rischia di allinearli al pensiero unico. Significherebbe anche correre il rischio di mettere tutti gli eventi sullo stesso piano: i fatti di cronaca così come la promulgazione di una legge. Va da sé che gli adolescenti potranno guardare un dibattito televisivo, che sapranno analizzare con la loro mente formata. Tra iperprotezione e sovraesposizione, l’educazione rimane un delicato equilibrio per ogni genitore.

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