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Che ne dite di fare “progging”, cioè di pregare correndo?

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Edifa - pubblicato il 22/06/20
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È certo che lo sport fa bene alla salute, ma se servisse anche per la vita spirituale? Se fate qualche chilometro ogni giorno, cercate di pregare mentre correte. Vedrete come è facile! di Gabrielle Cluzel

Qualcuno non sa ancora cosa sia il plogging? Questo concetto, inventato in Svezia, consiste nel correre mentre si raccolgono i rifiuti. Il plogging deriva dalla contrazione della parola jogging e dal verbo plocka upp (raccogliere in svedese). Raccogliere rifiuti correndo è sia fare del bene a sé stessi che fare una buona azione: si chiama “jogging impegnato”. Ma ci sono altri modi per “fare del bene” e “fare una buona azione”. Parafrasando chiamiamolo progging, cioè pregare mentre si corre.

Spendersi utilmente e pregare “avanzando”

Per diventare un progger professionista, bisogna iniziare lentamente: si fa riscaldamento recitando il Credo e degli stiramenti con il Gloria al Padre. La prima volta, basta correre e recitare un’Ave Maria. Poi, a poco a poco, si può aumentare il ritmo e cercare di “far correre” il rosario. E perché la prossima volta non fare un rosario ed al contempo prepararsi per una mezza maratona? Nello stesso modo con il quale un plogger si prende cura dell’ambiente, così ci si prende cura della propria salvezza (ma nulla vieta di fare entrambe le cose allo stesso tempo).

Le malelingue diranno che il progger non ha inventato nulla, infatti il pellegrino non l’ha aspettato “per rendersi utile” e pregare avanzando. Non importa se è solo un neologismo per attirare l’attenzione degli sportivi, l’importante è approfittarne!