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Mantenere gli amici dopo il matrimonio: missione (im)possibile?

Friends, Friendship, Woman, Man

© William Perugini

Edifa - pubblicato il 06/06/20

Le amicizie, nate prima o dopo la nascita della coppia, si evolvono e cambiano con essa. Dopo il matrimonio, è importante imparare a gestire queste amicizie da soli ed insieme al coniuge per preservare la coppia. È un riassestamento che è anche una grande opportunità per riscoprire il tesoro dell'amicizia per la costruzione della vita coniugale.

di Anna Latron

Anna, sposata da due anni, racconta: “All’inizio del nostro matrimonio non osavo più organizzare nulla con le miei amiche. Preferivo stare con mio marito… ma soprattutto m’impedivo di fare come prima e in fondo, ne soffrivo un po'”. Per Antonio, 34 anni, anch’egli sposato da poco, è stato il contrario. “Per i primi mesi, avevo la tendenza ad organizzare il mio tempo libero come prima.” Ma presto, sua moglie gli confidò: “Si sentiva esclusa e abbandonata, ma non voleva proibirmi nulla”. Due testimonianze che rivelano che il matrimonio richiede una riorganizzazione della propria vita: anche se desiderabile, è ancora possibile uscire con le amiche come prima, o fare un weekend con gli amici? Dov’è il giusto equilibrio tra una vita mondana e una vita matrimoniale chiusa in sé stessa?

Tra amici e coniuge, non è questione di concorrenza!

Come dice Bénédicte Lucereau, consulente matrimoniale: “Le amicizie sono necessarie per la vita matrimoniale. Vivere in un bozzolo chiuso è impossibile!” Padre Jean-Miguel Garrigues invece ci ricorda che l’amore coniugale e l’amore per l’amicizia “appartengono semplicemente a due ordini distinti che tali devono rimanere per essere complementari”. Si tratta infatti di una questione di complementarietà e non di competizione: tra la fusione, dove non si vedono più gli amici di prima, e la totale indipendenza, dove ognuno vede i propri amici, c’è una giusta distanza da trovare e “un cammino di conversione da percorrere”.

Partiamo da una constatazione: il matrimonio opera una scelta tra le amicizie di ciascuno, Antonio ne sa qualcosa. “Quando ho spiegato ai miei amici che non potevo più vedere tutte le partite di calcio con loro, alcuni non hanno capito e pensavano che mia moglie m’impedisse di vederli… Non ho apprezzato e a poco a poco abbiamo interrotto i contatti”. Ma il più delle volte, questa selezione avviene piano piano, in modo inconsapevole: Alice, sposata da tre anni ricorda “Dopo qualche rifiuto, alcune amiche chiamano meno”

L’amicizia tra i coniugi, base dell’amore coniugale

In effetti, anche se continuare a vedere gli amici è necessario, Bénédicte Lucereau insiste sul seguente punto: “Mantenersi liberi dalla frequenza degli incontri”. Perché? D’ora in poi, è il coniuge ad avere la priorità: “Se ogni giovedì sera vado a cena con le mie amiche”, spiega, “significa che ogni giovedì sera escludo mio marito dall’intimità. Nel matrimonio, ci si impegna a fare di suo marito il suo primo confidente.” E va ancor più lontano, ricordandoci che “la base dell’amore coniugale è l’amicizia e non il sentimento amoroso”. In effetti l’amicizia è una delle forze trainanti della vita di coppia. “È l’amicizia che durerà, e con il passare del tempo, ciò che cercavamo nell’amicizia prima del matrimonio si svilupperà all’interno della relazione coniugale stessa.”

Una dimensione non sempre facile da comprendere, ma comunque essenziale. Elena spiega: “Ho capito che ero davvero la moglie di Umberto quando non sentivo più il bisogno di confidarmi così tanto con le mie amiche. In fondo, è lui che mi conosce meglio!” Per Alice, abituatissima a confidarsi con le sue due migliori amiche, il cambiamento non è stato facile. “Sono stato molto indelicata, ho raccontato troppe cose e mio marito ne ha sofferto.” È stato una prova che ha fatto evolvere il loro rapporto. “Oggi, parlo meno, per rispetto della nostra vita intima e quando ho bisogno di un consiglio, so a quali amiche posso confidarmi ed i limiti che non devo superare.” Il coniuge può capire che fa bene all’altra persona di confidarsi, e per amore lo accetterà, perché si fida del confidente.

Ma le cose si complicano quando il coniuge non si fida, quando sente che le confidenze andranno contro la relazione coniugale, o contro il benessere dell’altro. “Mi rimane una buona amica con chi mi confido ancora da quando siamo sposati, perché mio marito la conosce bene e sento che lui si fida del suo giudizio.”

Quando e come rivalutare le proprie amicizie?

Per padre Jean-Miguel Garrigues, “l’amicizia è rivelare ad un altro il segreto del proprio cuore, è il dono fiducioso di ciò che per noi è più prezioso”. Per una coppia cristiana, dobbiamo quindi porci la seguente domanda: questa amicizia apre il cuore? Mi sento libero di fronte a questo amico? Tutti questi criteri sono preziosi, perché possono, ad esempio, aiutare i giovani fidanzati a scegliere i loro testimoni come degli amici sicuri per intraprendere con loro l’avventura del matrimonio.

In questo contesto, i primi anni sono quindi decisivi, perché la posta in gioco è di capitale importanza: è il tempo della costruzione della “comunità coniugale”, secondo le parole di Bénédicte Lucereau. “In questa costruzione, la condivisione dell’intimità personale di ciascuno è molto importante.” Una condivisione che, nel corso del tempo, renderà possibile quella che san Giovanni Paolo II, nella sua Teologia del corpo, chiama “la comunione degli sposi”. Per il terapeuta, le amicizie fatte prima del matrimonio devono quindi essere “rivalutate attraverso il principio della comunità coniugale in costruzione”.

Accettare gli amici del coniuge non è sempre facile!

Si tratta quindi di lasciare la propria vita da single. Quando ci si sposa molto giovani, come Elena e Umberto, la rottura è meno visibile, poiché “i due individui finiscono per costruirsi insieme come adulti”, nota Bénédicte Lucereau. Ma quando ci si sposa dopo i 30 anni, è una transizione più difficile, e a volte dolorosa. Confida Alice: “Ho avuto difficoltà a non pianificare le mie uscite come facevo una volta!”.

Nonostante queste difficoltà, secondo gli interessati, la selezione operata dal matrimonio chiarisce i rapporti di amicizia. “So su chi posso davvero contare”, dice Alice, di cui alcune “amiche” hanno criticato i cambiamenti che il matrimonio provocava nella sua vita quotidiana. “È stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi”, spiega, “mi sono resa conto che mi stavo aggrappando a queste amicizie, anche se erano in declino da diversi anni.” Il matrimonio è stato per lei lo strumento “rivelatore”, parlando con il marito, si è resa conto che alcune relazioni erano piuttosto superficiali e basate su troppi obblighi. “Ora mi confido molto di più con lui perché so che è la persona che sa meglio giudicare!”

Un’altra sfida è quella di accettare gli amici dell’altro. Questa “coniugazione delle relazioni amichevoli nelle giovani coppie”, secondo le parole del sociologo Matthieu Loitron, non è automatica. “Quando siamo innamorati, ci aspettiamo inconsciamente che il nostro coniuge condivida tutto con noi, anche i nostri amici”, osserva Bénédicte Lucereau. “Ma non è sempre possibile!” Non è facile superare ciò che può contrariarci negli amici dell’altro… Per fare questo, la terapeuta dà il seguente consiglio: “Fare uno sforzo per scoprire cosa c’è di interessante in questa persona, perché è per questo che il partner è diventato suo amico e ci permette di conoscere più profondamente la persona amata”. In ogni caso, avverte, “non disprezzare mai i legami di amicizia del proprio coniuge, perché l’amicizia è un vero dono”. Tanto più che permette di scoprire il proprio marito o la propria moglie in un contesto diverso.

Da amici di ciascuno ad amici “scelti” insieme

In modo più approfondito, le amicizie aiutano “ad evitare la fusione, e sono come l’ossigeno per la giovane coppia”, spiega Bénédicte Lucereau. “Attraverso le amicizie, la coppia arricchisce la proprio relazione perché si confronta con gli altri.” Ma sono anche loro che fanno diventare la coppia un focolare. “È lo stesso slancio del cuore che permette alla coppia di accogliere bambini ed amici”, dice Maddalena.

Secondo Alice, l’ospitalità è in effetti una delle forze trainanti della coppia: “Quando invitiamo degli amici a cena, è anche perché siamo felici di condividere con loro la nostra gioia di amarci l’un l’altro.” Insieme al marito, ha infatti scelto questo passo della Lettera agli Ebrei per la loro Messa di nozze: “Non dimenticate l’ospitalità: essa ha reso possibile ad alcuni, senza saperlo, di ricevere degli angeli nelle loro case” (Eb 13, 2). Gli amici sono, infine, quelli a cui ci leghiamo e che fanno parte della storia della coppia. Benedicte Lucereau considera queste amicizie comuni un “dono inestimabile”. Un dono che si verifica nei momenti di difficoltà e diventa un vero e proprio sostegno.

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