Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 29 Marzo |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

Quando la paura del Coronavirus ti paralizza…fidati di Dio

web3-woman-sad-fear-speedkingz-shutterstock.jpg

SpeedKingz/Shutterstock

Edifa - pubblicato il 25/03/20

Tutta la Bibbia risuona con questa esortazione "Non abbiate paura! "(Mc 6, 50). Eppure, a volte sembra difficile vivere senza timori ne paure, soprattutto quando le prove e le incertezze rendono cupo il futuro. Come si può lottare con le proprie paure quando il mondo intero si trova sotto la spada di Damocle del Coronavirus?

di Christine Ponsard

A volte sembra facile vivere nella fiducia: quando tutto va bene, o quasi. È ben diverso quando le prove e le incertezze oscurano le prospettive per l’avvenire: se si ha un temperamento ansioso, la fiducia diventa una sfida impossibile.

Sbarazzarsi della paura a poco a poco

La fiducia non si da per decreto. In un certo senso, è vero, i pensieri cupi, le preoccupazioni e le ansie ci invadono a dispetto di noi stessi e assumono, soprattutto di notte, dimensioni sproporzionate. Vorremmo non avere più paura, ma ci sentiamo terribilmente impotenti ed è grande la tentazione di cedere allo scoraggiamento e persino alla disperazione, credendo che “La fiducia incondizionata è per i santi, non per me”. Ci sentiamo lontani mille miglia dalla gioiosa spensieratezza raccomandata da Gesù ed incapaci di liberarci delle preoccupazioni che ci opprimono. Eppure, la chiamata di Gesù ad abbandonarsi all’amore del Padre non riguarda solo alcuni di noi ma è per tutti, non importa quali siano le nostre preoccupazioni.

La fiducia è un percorso: per arrivarci, basta fare un passo alla volta. In altre parole, per crescere nella fiducia, dobbiamo moltiplicare i piccoli atti di abbandono, senza scoraggiarci. Anche se abbiamo l’impressione di fare dei passi piccoli, non importa! Prima di tutto, perché migliaia di piccoli passi sono meglio di un grande passo di tanto in tanto, ed in secondo luogo, è soprattutto perché siamo assolutamente incapaci di giudicare l’importanza dei nostri progressi: un minuscolo atto di abbandono nella parte più scura della prova può rappresentare, nonostante le apparenze, un gigantesco passo avanti.

La preghiera d’abbandono per entrare nella fiducia

Tutti possiamo fare atti di abbandono. In che modo? Bisogna volerlo, decidendo di dare tutte le nostre preoccupazioni a Dio scegliendo di riporre la nostra fiducia in Lui, sapendo che non dipende da noi sentire questa fiducia, ma sta a noi desiderarla. Concretamente, questo significa che, torturati dall’angoscia, possiamo ancora dire al Signore:

Vorrei credere in Te.

Vorrei fidarmi di Te.

Vorrei avere abbastanza Fede

e Speranza per abbandonarmi nelle Tue mani.

Questa poverissima preghiera è un bellissimo atto di fiducia, e chi grida così al Signore non lo fa mai invano: senza saperlo, senza vederlo, è già tra le braccia di Dio ed è già entrato in un rapporto di fiducia.

La fiducia è un dono di Dio e come ogni Suo dono, viene offerto a ciascuno, senza condizioni e senza limiti, ma è ancora necessario desiderarlo e chiederlo, per essere pronti ad accoglierlo. Quando, per orgoglio, vogliamo uscirne da soli, rendiamo impossibile la fiducia, ma è peggio quando, con falsa modestia (“non sono un santo”), affermiamo: “La fiducia è un regalo troppo grande per me”. Sì, è troppo bello, ma tutto è troppo bello! E se Dio desidera donarcelo? Il bambino a cui viene offerto un dono meraviglioso non lo rifiuta con il pretesto che non ne è degno, gli si getta addosso con entusiasmo. È così che Gesù ci chiede di accettare i doni del Padre Suo e ci chiama ad entrare nella fiducia.

Tags:
coronaviruspaura
Top 10
See More