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E se il saper dire “sì” potesse cambiare la vostra vita?

UŚMIECH KOBIETY

Pexels | CC0

Edifa - pubblicato il 24/03/20

Attraverso il mistero dell’Annunciazione, la Vergine Maria dimostra come dire un "sì" nell’abbandono gioioso alla volontà di Dio. E se, come la Madre di Dio, diceste "sì" alle piccole “annunciazioni” della vita quotidiana?

di Christine Ponsard

“Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore; tutto mi sia fatto secondo la tua parola” ” (Lc 1, 38). Senza dubbio abbiamo letto e sentito queste parole decine e centinaia di volte, forse ci siamo abituati e ci sembra quasi ovvio che Maria abbia risposto in questo modo all’angelo Gabriele. Non ci sorprende questo “sì” che ha cambiato il destino della Storia e ci dimentichiamo di meravigliarcene, eppure, cosa avremmo risposto al suo posto? È così facile per noi acconsentire alla volontà di Dio? Noi non siamo Maria, certo, ma Lei è una creatura come noi ed il fatto che sia stata preservata dal peccato originale non fa di Lei una creatura fuori dal mondo, al riparo da ogni tentazione. Avrebbe potuto dire “no” all’angelo, non era stata programmata per dire “sì”.

Obbedire non significa essere “stupidi e disciplinati”

Eppure Maria risponde in tutta libertà, è sconvolta, ma non è né timorosa né passiva. La prova? Non si limita ad ascoltare senza reagire, ma riflette su cosa può significare il saluto dell’Angelo. Lei gli chiede come si realizzerà ciò che lui annuncia, Lei le dà la sua risposta anche se lui non Le ha chiesto espressamente di farlo. Il fatto stesso che Ella dia il suo accordo dimostra che non si sente obbligata a dire “sì”: non subisce l’Incarnazione, l’accoglie volontariamente, con tutto il suo essere, senza alcun servilismo.

Con questo atteggiamento, Maria ci insegna che obbedire non è essere “stupidi e disciplinati”, ma al contrario, significa usare tutti i talenti che Dio ci ha dato, compresa la nostra intelligenza, per aderire al Suo piano d’amore. Maria è la serva del Signore, non la Sua schiava e la sua risposta non tarda ad arrivare, non esita e senza indugio aderisce al piano di Dio. Tutto è chiaro, quindi non vuole rimandare il suo accordo; non ha capito tutto, ma ha capito l’essenziale, e per il resto, si affida a Colui che sa meglio di Lei ciò che è bene per Lei.

Tuttavia, prima di rispondere alla chiamata di Dio, a volte è necessario un tempo di discernimento. Non si entra in convento, non ci si sposa da un giorno all’altro, ed anche quando si tratta di scelte meno importanti, può essere auspicabile non prendere decisioni prima di aver pregato, riflettuto e chiesto consiglio. Detto questo, siamo pronti a dire “sì” al Signore, qualunque cosa Egli ci chieda? Oppure questo cosiddetto tempo di riflessione è dettato, di fatto, dalla nostra paura dell’impegno, dalla nostra esitazione a seguirlo?

Il “sì” di Maria, un atto di fiducia che ci ispira

Per molti versi, è un salto nell’ignoto. Ciò che viene chiesto a Maria è completamente al di là di lei, la supera? Non sa dove la porterà, non sa quale sarà la reazione di Giuseppe, ha tutte le ragioni per temere l’incomprensione e persino l’opposizione di chi le sta vicino. Ma per Maria non c’è alcun dubbio che la volontà di Dio può essere solo una volontà d’amore.

E noi? Crediamo con tutto il nostro essere che Dio ci ama infinitamente e vuole il meglio per noi? Non lasciamoci intrappolare dalle menzogne del maligno: ci suggerisce di diffidare di Dio, ha mille modi per dimostrarci che la nostra felicità non è obbedire a Dio, ma fare di testa nostra… Ha funzionato all’inizio dell’umanità con Eva, funziona ancora con noi, ma non con Maria.

Le piccole “annunciazioni” della vita quotidiana

Maria è sicura dell’amore di Dio: da questo deriva la gioia che abita in Lei e che presto si manifesterà nel canto del Magnificat. Non si tormenta inutilmente preoccupandosi del futuro, non si ribella ad una chiamata che le sconvolge la vita e si abbandona alla felicità di essere amata. Chiediamo a Lei di insegnarci questa fiducia incondizionata, che vede in ogni chiamata di Dio un piano d’amore.

Quando la volontà di Dio va contro i nostri piani, siamo così facilmente delusi, insoddisfatti e amareggiati! Ci lamentiamo così facilmente della nostra sorte, non appena i nostri desideri vengono contrariati! Pensiamo a tutte le piccole “annunciazioni” della nostra vita quotidiana, a tutti i “sì” che il Signore ci invita a dire con il passare dei giorni: sì alla sveglia che suona troppo presto per i nostri gusti, sì alla gita annullata perché un bambino è malato, sì al collega di lavoro che ci è antipatico, ecc. Attraverso tutto questo, il Signore vuole fare cose meravigliose per noi, aspetta solo il nostro consenso.

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