di Yolande Bésida
Per poter dare, prima bisogna identificare ciò che manca. Non è facile imparare ad aprire gli occhi: chi è il più povero intorno a me e a noi? I bambini sono stupefacenti nella loro percezione del disagio… La Quaresima è un’opportunità prima di tutto per sviluppare la nostra capacità personale di accogliere anche come famiglia. Attenzione, non è facile stare a proprio agio con un amico handicappato, malato o con un disagio sociale… è essenziale parlarne in anticipo.
Approfittate anche voi per mettere più gratuità nei vostri rapporti quotidiani, per esempio, al mattino, un bacio tra i coniugi prima di partire al lavoro, dedicare un momento speciale al figlio che gioca così bene da solo che ve lo dimenticate, un atto di fiducia un po’ folle nei confronti dell’adolescente, un bel gesto tra suocera e nuora… La sfida è quella di rafforzare la comunione familiare e di lasciar vivere Dio in essa. E perché non mettere in campo queste piccole iniziative anche dopo la Quaresima?