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Pensionamento: attenzione a non abbattersi!

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© fizkes

Edifa - pubblicato il 12/03/20

In una società ossessionata dalla prestazione e dall'efficienza, la fine della vita lavorativa è vissuta da molti come un essere messi da parte o addirittura come una piccola morte. Come si fa a superare l'umiliazione di sentirsi inutili e improduttivi quando si è dato tanto col proprio lavoro?

di Pascale Albier

Il passaggio al pensionamento, indipendentemente dall’età, è un passo importante. La pagina della vita lavorativa è stata voltata e la nuova vita include molte possibilità, ma soprattutto la paura per l’ignoto che a volte può portare alla depressione. È importante fare una sincera introspezione per non buttarsi giù.

Elaborare il lutto per poter andare avanti

“Bisogna chiedersi: come posso ancora riempire la mia vita? Cosa devo fare perché abbia ancora un senso?” Spiega la psicologa Geneviève de Taisne nel suo libro Au plaisir des grands-parents: “Per raggiungere questo obiettivo, bisogna accettare di attraversare un passaggio somigliante al lutto: lutto di essere genitore, di alcune attività, di dover aspettare che la società vi dia la vostra identità, il vostro essere, il senso della vostra vita. Ad una certa età siamo noi stessi che dobbiamo darci le ragioni per cui vivere.” Elaborare il lutto è quindi un passaggio obbligato: bisogna morire per rinascere. “Ho mal sopportato di ritrovarmi a terra”, ammette Francesco, finalmente tranquillizzato dopo due anni di depressione. “Fortunatamente, Solange, mia moglie, era lì e mi ha aiutato a lasciare il passato e a guardare al futuro con serenità.” Più che mai, il coniuge più vulnerabile ha bisogno del sostegno e dell’ascolto dell’altra persona. Una ragione in più per prepararsi a quel momento in coppia, in modo da non dover aspettare di essere entrambi con le spalle al muro per discuterne e condividere dei progetti.

Trovare delle nuove attività

“Ho ancora del tempo da dare”, dice Roberto, che presto andrà in pensione. Con l’avvicinarsi della scadenza, ha in mente alcuni progetti e una cosa è certa: “Non me ne starò a casa a girarmi i pollici, ho bisogno di darmi da fare!” Al suo fianco, sua moglie è d’accordo…e sorride: “Su questo siamo tutti d’accordo: a ciascuno il suo spazio vitale!” Passate le preoccupazioni del lavoro e gli imperativi della famiglia, la coppia di pensionati può finalmente godere di una meritata libertà ed ogni coppia ha il suo modo di coglierla. Alcuni ne sono entusiasti e vivono una sorta di ‘egoismo’ di coppia, altri lo vedono come un’opportunità per aprirsi insieme ad una nuova esistenza. A volte è necessario accettare un periodo di adattamento in cui ognuno si conforma e adegua il proprio ritmo a quello del coniuge prima di ricominciare insieme. “Bisogna tener conto dei gusti e del carattere di ogni persona”, avverte Laura, che insieme al marito sta vivendo la pensione con più indipendenza di quanto avesse immaginato. “Ho capito subito che non sarei stata in grado di coinvolgere Bernard nei miei progetti, si è sforzato una o due volte per compiacermi, ma appena ho aperto la gabbia, l’uccello è volato via!” si rammarica, un po’ nostalgica. Bernard si è gettato anima e corpo in un’associazione che aiuta i detenuti e vi si dedica con una passione dalla quale la moglie si sente un po’ esclusa. ‘Cosa faremo quando andremo in pensione?’ Spetta ad ogni coppia porsi questa domanda e pensarci insieme prima di intraprendere il viaggio, e bisogna fare attenzione al pericolo di voler fare troppo e di partire in tutte le direzioni… Guai anche alla scelta di un prudente ritiro della coppia che, per paura di essere divorata dai troppi impegni, non fa più niente!

Dedicarsi alla propria famiglia

In pensione molti nonni si dedicano ai loro nipoti: la sera, il mercoledì, il fine settimana o durante le vacanze scolastiche, questo rapporto intergenerazionale crea dei legami. Monica e Guy dedicano tutto il loro tempo alla loro tribù: cinque figli, dieci nipoti e i genitori di Guy nella stessa città, che si incrociano e si aiutano a vicenda. Ma non è sempre facile destreggiarsi tra le generazioni e dare del tempo a tutti: “Il lunedì riuniamo i cugini a pranzo per farli conoscere meglio”, spiega Guy, sempre pronto a fare un giro in bicicletta con chiunque voglia seguirlo. Questo nonno confida: “Tra il servizio reso ai genitori e la compagnia ai nostri figli e nipoti abbiamo un ruolo impegnativo… Ma è davvero un privilegio!” L’aumento dell’aspettativa di vita ha anche il rovescio della medaglia: mentre la coppia deve accogliere un genitore anziano, ascoltare il nipote adolescente o aiutare la madre di famiglia che lavora troppo, si ritrova lacerata e schiacciata da una pesante responsabilità. “Non abbiamo un momento per noi stessi”, ammette Ghislaine, letteralmente divorata dalla sua famiglia con una figlia divorziata, il padre in una casa di cura dall’altra parte della città, corre dall’una all’altro, fortunatamente con l’aiuto del marito. “Non è facile, in queste condizioni, godersi questo tanto atteso pensionamento!” Ma una cosa è certa: la pensione, se ben vissuta, è un fattore di equilibrio per tutte le generazioni.

Dopo il tempo dell’azione, arriva quello dell’interiorizzazione

In pensione anche la dimensione religiosa rinasce, soffocata da un ritmo di vita durissimo. Alcune coppie si investono poi nella parrocchia: animazione liturgica, catechismo, gruppi di preghiera… Restituiscono anche alla preghiera un posto che la vita familiare e i vincoli professionali avevano eclissato. “Siamo più disponibili nella nostra vita di fede”, confidano Luigi e Maguy, che si incontrano ogni giorno per un momento di preghiera coniugale e vanno insieme in pellegrinaggio a Gerusalemme. Gli anni passano, l’essere spirituale cresce, il tempo libero di un ritiro può portare gioia, ma non sempre soddisfa quel “plus” che caratterizza la trascendenza della persona umana. Alla sera dell’esistenza quell’appetito spirituale si intensifica in una nuova profondità.

Ringraziare insieme per la propria famiglia, lodare Dio per tutta la strada percorsa e porre ai suoi piedi i conflitti e le preoccupazioni: quale più bella testimonianza di amore coniugale per le giovani generazioni, di una coppia unita nella preghiera e nel ringraziamento? Una vita di coppia centrata sul Vangelo ha una linea guida e una serenità che tocca. Il maestro di questa vita rinnovata è lo Spirito Santo: è Lui che purifica, è Lui che santifica, è Lui che dona il vero dialogo tra gli sposi. “La pensione è come l’acqua di un fiume che si getta nel mare. A poco a poco, decanta e diventa più trasparente”, conclude Louis.

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