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Cognati: quando proprio non c’è sintonia

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Edifa - pubblicato il 03/02/20

Quando parliamo della famiglia del coniuge, pensiamo soprattutto ai suoceri e ai vari conflitti che possiamo avere con loro. Eppure succede che anche le relazioni con i fratelli e le sorelle del coniuge possano essere glaciali. Come pacificare queste tensioni?

di Christine Ponsard

“Accolgo te come mio sposo”: questa piccola frase, pronunciata durante lo scambio delle fedi nuziali, sta a significare che accettiamo il nostro coniuge così com’è, con tutto il suo contesto familiare. È il figlio o la figlia dei suoi genitori e questo fa parte della sua identità e noi non possiamo cancellarla. Non possiamo nemmeno cancellare i suoi eventuali fratelli e sorelle e non possiamo farne astrazione se amiamo veramente nostro marito o nostra moglie. Tuttavia alcuni coniugi, per scusare il loro poco entusiasmo a legarsi con la famiglia del coniuge, dicono: “Ho sposato te, non ho sposato la tua famiglia”. Da una parte è vero, nel senso che il legame coniugale diventa prioritario rispetto ai legami di sangue, ma dall’altra parte è falso, se si pretende così allontanare queste persone considerate come esterne o anche estranee all’amore coniugale.

Un amico dato dalla natura

Un cognato o una cognata sono degli amici dati sia dalla natura che dalla scelta del coniuge. Un motivo in più per accogliere questi parenti acquisiti come dei “valori aggiunti”! L’arrivo di un cognato o di una cognata porta una boccata d’aria fresca che può rinnovare talvolta le relazioni tra fratelli e sorelle e scioglierne le tensioni.

D’altra parte, conoscere e apprezzare i fratelli e le sorelle del proprio coniuge significa imparare ad amarlo meglio. Ascoltandolo rievocare i ricordi dell’infanzia, individuando le complicità che esistono con l’uno o con l’altro dei suoi fratelli, impariamo a conoscerlo più profondamente. Spesso si creano anche delle vere e proprie amicizie con i parenti acquisiti, anche per affrontare in modo più amichevole i suoceri.

Ma da dove vengono queste tensioni?

Quando ci si sposa, niente è più come prima: i rapporti con i fratelli e le sorelle, così come con gli amici, inevitabilmente cambiano. Non è sempre facile, soprattutto tra fratelli e sorelle molto affiatati: se alcune madri sono possessive, succede anche ad alcune sorelle (o fratelli), che trovano difficile accettare che un’estranea (o un estraneo) prenda il primo posto nel cuore del fratello (o della sorella)! Gli stessi a volte sono gelosi nel vedere un nuovo arrivato conquistarsi l’affetto dei propri genitori. Non stupiamoci allora che i rapporti tra cognati possano essere difficili. La vita familiare non è mai semplice e questa è una verità antica come il peccato originale!

Inoltre, non dobbiamo mai dimenticare che ogni matrimonio mette a confronto due mondi estranei: anche quando le famiglie dei due coniugi sono abbastanza simili per educazione, gusti e convinzioni (a maggior ragione se non lo sono), è necessario da entrambe le parti assimilare le abitudini, le tradizioni, i modi di mostrare il proprio affetto o di esprimere il disaccordo, e questo richiede tempo e, soprattutto, molta attenzione e rispetto reciproci.

Qualche regola d’ora per rendere le cose più facili

La prima è la benevolenza. Se volete mettere la zizzania nella vostra famiglia, cercate di parlare male di qualcuno dei membri il più spesso e il più abilmente possibile. Il Diavolo “divisore” in persona vi garantisce il risultato! Un altro ingrediente essenziale è la discrezione. Non è facile da gestire, perché a volte c’è una linea sottile tra il giusto rispetto della vita di ciascuno e l’eccessivo silenzio, interpretato come disinteresse.

Per finire, una buona dose di umiltà e di umorismo: ce ne vogliono abbastanza per sdrammatizzare e non farsi venire i capelli grigi (cioè nel 99% delle liti familiari). Non dobbiamo inoltre dimenticare il perdono, senza il quale non c’è amore fraterno e soprattutto, non dobbiamo fare più di quanto ci sentiamo capaci di fare: possiamo amare i nostri cognati senza per questo poter trascorrere dieci giorni di vacanza con loro nella stessa casa!

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