Nel suo Vangelo San Giovanni ci fa scoprire la preghiera di Gesù per i suoi, chiamata anche “preghiera sacerdotale”. Vediamo come Santa Teresa del Bambino Gesù l’ha parafrasata per aiutarci a pregare per i nostri cari. Gesù prega per i suoi discepoli come un padre per i suoi figli, noi possiamo pregare allo stesso modo per affidare i nostri cari al Signoredi Jacques Gauthier
Il capitolo 17 del Vangelo secondo San Giovanni ricorda un grande inno liturgico: Gesù si manifesta in tutta la Sua dignità di Figlio di Dio, conversando intimamente con Dio, che chiama “Abbà”, un termine poco usato nel giudaismo. “Padre, è giunta l’ora, glorifica il Figlio Tuo, perché il Figlio glorifichi Te… (Gv 17, 1). Il Figlio è venuto per far conoscere il Padre al mondo e prega per coloro che Lo hanno accolto nella fede, che credendo sono diventati figli di Dio.
“Lo prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono Tuoi. Tutte le cose Mie sono Tue e tutte le cose Tue sono Mie, e Io sono glorificato in loro” (Gv 17, 9-10).
Seguire l’esempio di Santa Teresa del Bambino Gesù
Queste parole del testamento di Gesù possono essere utilizzate da ogni persona nella preghiera per il coniuge, i figli e gli amici, e per tutti coloro che il Signore ci affida. Questo è ciò che ha fatto con una certa audacia Santa Teresa del Bambino Gesù, maestra dei novizi senza averne il titolo e sorella devota di due missionari con i quali corrispondeva. Sentendosi missionaria e sacerdote nell’anima parafrasò per loro la preghiera sacerdotale di Gesù, pregò il Padre usando le Sue parole:
“Ti ho glorificato sulla terra; ho compiuto l’opera che mi hai dato da fare; ho fatto conoscere il Tuo nome a coloro che mi hai dato: erano Tuoi, e me li hai dati. Ora conosco che tutto ciò che mi hai dato viene da Te; perché ho comunicato loro le parole che mi hai comunicate, le hanno ricevute ed hanno creduto che mi hai mandato Tu” (Manoscritto C, 34 r).