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L’abecedario per una preghiera riuscita 

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Fantom_rd | Shutterstock

Edifa - pubblicato il 23/01/20

Dalla A alla V, scoprite le parole che svelano alcune sfaccettature del mistero della preghiera 

Cos’è una preghiera? È un’opzione per quando abbiamo un po’ di tempo? Sono i salmi letti o i pensieri rivolti a Dio durante la nostra giornata? Ecco un abecedario della preghiera che vi aiuterà a rispondere a tutte queste domande.

ABBÀ 

L’originalità della preghiera cristiana è che è la preghiera di Cristo stesso. Infatti, quando un discepolo vide Gesù in preghiera, Gli chiese: “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1). Gesù non inventa una preghiera da recitare, ma mette sulle nostre labbra (e lo Spirito Santo mette nei nostri cuori) la Sua stessa preghiera, la Sua grande fiducia, la Sua adorazione piena d’amore, la Sua supplica ardente, la Sua lode incessante. In una parola, dice: “Abbà” (Padre).

ADORAZIONE 

In latino, adoratio evoca l’invio di un bacio, un gesto di comunione. In greco, invece, proskynésis evoca la prostrazione: l’uomo si concepisce piccolo davanti all’Infinito.

AMORE 

“Nella preghiera, l’essenziale non è pensare molto ma amare molto”, disse santa Teresa d’Avila. E il beato Charles de Foucauld affermò: “Quando amiamo, vorremmo parlare incessantemente di colui che amiamo, o almeno guardarlo incessantemente: la preghiera è la stessa cosa.”

APPUNTAMENTO 

Amiamo i nostri figli, il nostro coniuge, il nostro amico in ospedale e i nostri genitori anziani, ma non è sufficiente pensare a loro ogni tanto durante la giornata. Certamente farà loro piacere, ma non sostituirà mai il tempo che dedicheremo loro, senza fare nient’altro. Dobbiamo andare a trovarli, altrimenti i nostri buoni pensieri sono solo un alibi. Se vogliamo vederci, dobbiamo prendere un appuntamento e dedicare loro il tempo necessario. Bisogna fare lo stesso con il Signore: dedicare almeno 15 minuti durante la giornata per pregarLo.

BENEDIRE

Nella Bibbia, questo verbo – letteralmente “dire del bene” – ha vari usi: tra il saluto banale che ci si scambia sulla via, fino all’espressione dei più grandi doni di Dio. Se benediciamo qualcuno, lo benediciamo nel nome del Signore, poiché Lui solo può benedire. Le numerose benedizioni che si usano nella vita cristiana ricordano sempre la benedizione fondamentale dell’Eucaristia.

CON CRISTO

Pregare non è un fine, ma un mezzo. Il fine è la vita con Cristo: “Che io non mi separi mai da Te”. Inoltre, possiamo dire con l’apostolo Paolo: “Per me il vivere è Cristo.” Per stare sempre con il Signore, dobbiamo di tanto in tanto essere soli con Lui, lasciare tutto per Lui, affinché sia Lui il cuore di tutto.

CORPO 

Il corpo è fondamentale nell’atto della preghiera. “Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi?” (Cor 6,19). Il corpo aiuta ad interiorizzare le preghiere più semplici e ad esprimerle in una liturgia sobria o grandiosa, in una preghiera silenziosa o imparata a memoria. Ci sono dei gesti comuni a tutte le religioni, anche se le rappresentazioni del divino divergono: in piedi, seduti, prostrati, mani giunte in adorazione o mani alzate in supplica…

ESSERE 

Abbiamo usato troppo il verbo “fare” per quanto riguarda la preghiera. Il verbo più importante è il verbo essere. Essere lì, con Lui, in Lui, di Lui. Questa è la sfida della preghiera: non più “fare” la propria preghiera, ma “essere” in preghiera.

GIACULATORIE

Sono delle preghiere vocali molto brevi che si dicono a Dio nel bel mezzo delle proprie attività: grida di sofferenza o di gioia, ammissioni di miseria o dichiarazioni d’amore. Ci sono molti salmi che possono essere usati in questo modo: “Signore, vieni presto in mio aiuto!” “O Signore, Nostro Dio, quanto è grande il Tuo Nome su tutta la terra!” “L’anima mia ha sete del Dio vivente!”

GESÙ 

Il nome di Gesù è la preghiera più semplice e facile, accessibile a tutti, specialmente ai poveri e ai sofferenti. San Simeone, il Nuovo Teologo, spiega: “L’instancabile ripetizione del nome dell’amato con tutto il nostro cuore e la nostra tenerezza, ci porta a beneficiare del bacio d’amore”.

LITURGIA 

La liturgia è un “fare” che aiuta ad “essere” preghiera. Attraverso i suoi riti, le parole, i gesti, i canti e la musica, la liturgia insegna a pregare offrendoci un’esperienza: l’incontro con il Figlio Risorto che conduce al Padre, donando lo Spirito Santo.

LODE

Si tratta di lodare il Signore, di ringraziarLo con delle parole che vengono dal cuore e dalla nostra vita quotidiana. Lodare Dio per Chi è, per ciò che fa per noi. Lodare il Signore significa applaudirLo, ringraziarLo di essere Dio e di colmarci di felicità. Dobbiamo cercare nella nostra vita delle cose per le quali possiamo lodare il Signore.

MESSA

La più grande preghiera della Chiesa è la Messa. È il Banchetto al quale Dio invita i suoi figli per colmarli di grazie e ricevere le loro offerte. È la festa del popolo di Dio invitato alla comunione e alla condivisione. Durante la Santa Messa Gesù dà la Sua vita per salvare l’umanità. La nostra risposta libera al dono di Dio in Gesù è il miglior ringraziamento, il più bel canto di lode, la nostra preghiera più sublime.

OCCASIONI 

Nel corso della nostra giornata, cogliamo ogni occasione che la vita ci offre per rialzarci ed essere in comunione con Dio.

ORAZIONE

L’orazione è una preghiera personale e silenziosa, che consiste nel fermarsi e nel pensare a Dio, amandoLo, “come un Amico che parla ad un amico e deve tacere per ascoltarLo” (Sant’Ignazio di Loyola). La mistica francese Marta Robin diceva: “Non possiamo trovare un’anima che prega tutti i giorni giorno e che rimane nel peccato.”

PERDONO 

Come siamo lontani da Dio, mentre Lui è così vicino a noi! Crediamo nella Sua presenza, fedeltà, prossimità e abbiamo ragione. Tuttavia dobbiamo riconoscere allo stesso tempo la distanza che ci separa da Lui, che è infinita. C’è innanzitutto una distanza dovuta alla nostra condizione di creature e poi al nostro peccato. Non possiamo entrare in presenza di Dio senza chiederGli perdono.

SALMI

Per chi ha difficoltà a pregare, perché non lasciarsi coinvolgere dai salmi? Quella preghiera cantata e recitata da millenni, rivolta verso l’Onnipotente come supplica, lode, ammirazione, esaltazione, lacrime di afflizione, benedizione, ringraziamento… Tutti gli stati d’animo sono espressi in queste 150 poesie secolari e che Gesù stesso recitava.

SANTISSIMO SACRAMENTO 

San Giovanni Paolo II andava più di dieci volte al giorno ad inginocchiarsi davanti al tabernacolo della sua cappella privata per salutare il Re dei re, nascosto sotto le più umili apparenze del pane eucaristico. “Non c’è rischio di esagerare nell’attenzione che diamo a questo mistero”, diceva, “perché in questo sacramento si riassume tutto il mistero della nostra salvezza”.

SETE

Gesù ha sete, ci desidera. La preghiera, che lo sappiamo o no, è l’incontro tra la sete di Dio e la nostra. Dio ha sete della nostra sete di Lui.

VALORE 

Il valore della nostra preghiera non si misura da quante ispirazioni abbiamo o dalle meravigliose sensazioni che proveremo, ma dall’osare esporsi all’incontro con Dio nel luogo dove ci troviamo, in quel momento preciso della nostra vita. Un incontro da essere ad essere: la Bibbia dice “faccia a faccia” e gli autori spirituali dicono “cuore a cuore”. L’importante è che Egli possa trovarci, affinché anche noi possiamo trovarLo.

VITA 

È importante mettere la nostra vita e i nostri incontri fraterni nella preghiera! I giovani devono essere formati a farlo, ma è indispensabile insegnare loro anche a pregare in un altro modo, partendo dalla Bibbia, dalla Parola di Dio. Altrimenti, è solo l’uomo che parla nella preghiera e Dio non può dire una parola!

VUOTO 

Il cristiano, quando prega, non cerca di fare il vuoto, ma il pieno. Egli si riempie della Parola di Dio e le “dichiarazioni d’amore” del Suo Signore sostituiscono i ricordi e le preoccupazioni della vita quotidiana. C’è dunque un abisso tra le tecniche del vuoto mentale insegnate qua e là e la strada maestra della preghiera cristiana, dove il silenzio non è un prerequisito indispensabile, ma la logica conseguenza di un pacifico ascolto della Parola di Dio.

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