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Quei santi che possono aiutarci a gestire meglio la nostra rabbia crescente

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TeodorLazarev | Shutterstock

Edifa - pubblicato il 18/01/20

Spesso ci si arrabbia e si vorrebbe buttare tutto all'aria, reagire violentemente e magari aggredire qualcuno. Perché questi attacchi di rabbia, questo nervosismo? Ecco alcuni consigli per gli adolescenti, per aiutarli ad imparare a gestire queste emozioni, che, a volte, portano alla violenza.

di Cyril Lepeigneux

L’adolescenza, gli ormoni, il passaggio all’età adulta, le preoccupazioni, il sentimento d’impotenza, i rapporti con i genitori, la scuola… tutto questo fa sì che il sangue ci vada alla testa e che a farne le spese sia il fratello più piccolo. La rabbia è un’emozione importante, ma non deve trasformarsi in violenza. È un’espressione d’impotenza, dolore, frustrazione, confusione o senso di colpa e ci parla indicando che i nostri bisogni o quelli di qualcun altro, non sono soddisfatti. Delle volte ci segnala che siamo stati trattati o che abbiamo trattato qualcuno ingiustamente. La cosa più importante è che ci indica di dover fare qualcosa per rimediare a questa situazione penosa!

La rabbia può rovinare i buoni rapporti

Dobbiamo trovare il modo giusto per esprimere quella rabbia per non fare danni. Se tendiamo a portarcela dentro ogni giorno, dobbiamo fare attenzione! Infatti, sia che siamo una ragazza o un ragazzo, possiamo somatizzare ed avere dolori di stomaco o mal di testa insopportabili. Altri, senza rendersene conto, si trattengono: diventano “zen”, “cool”, “relax”, “gestisco tutto” ed accumulano rabbia. E quando la pressione è troppo alta all’improvviso esplodono ferendo chi si trova vicino! Una parola offensiva o un colpo basso sono un modo istintivo di esprimere la propria rabbia che può distruggere un’amicizia o danneggiare un rapporto con le persone a cui si tiene.

È normale essere arrabbiati ogni tanto ma è importante capire le ragioni di questo comportamento. Prendiamoci del tempo per capire che cosa ci fa arrabbiare, diventiamo consapevoli di come stiamo cercando di controllare la nostra rabbia ed impariamo ad esprimerla in modo costruttivo: ciò risparmierà a noi stessi e a chi ci circonda delle notevoli frustrazioni e dolori…

Per gestire la nostra rabbia, prendiamo esempio dai grandi santi

Riflettiamo su come gestiamo di solito la rabbia e alle sue conseguenze. Ci sentiamo bene dopo aver avuto una crisi o pensiamo invece di poter essere più felici ed efficaci gestendo la nostra rabbia in modo diverso? Mantenere il controllo di sé può essere una grande sfida, per questo può essere di grande aiuto parlare di ciò che proviamo con un adulto di cui ci fidiamo.

Fare sport o avere qualche passatempo creativo è molto raccomandato per aiutare a temperare questi sbalzi d’umore che sono abbastanza comuni nell’adolescenza e che possono persistere anche in età adulta…! Ci sono anche modi non violenti per esprimere la propria collera: chiudersi nella propria stanza, prendere a pugni il cuscino, strizzare un asciugamano, piangere, parlare, scrivere… C’è anche la preghiera, insieme agli esempi di coloro che ci hanno preceduto. Grandi santi come San Girolamo – appassionato, violento e intrattabile di natura erano dei collerici tremendi. Lo stesso San Luigi di Francia, come riferisce il suo amico Joinville, prima di scegliere la via della santità, era soggetto frequentemente alla collera. Eppure tutti e due sono stati canonizzati!

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