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Perché Gesù ha deciso di farsi battezzare da San Giovanni Battista?

Baptism of Christ

© Gianni Dagli Orti / The Art Archive / The Picture Desk

The Baptism of Christ -- PRETI, Mattia : 1613-99 : Italian Photo Credit: [ The Art Archive / National Museum La Valletta Malta / Gianni Dagli Orti ]

Edifa - pubblicato il 10/01/20

Perché Gesù si è lasciato battezzare da San Giovanni Battista? Il Suo battesimo non è per Lui, ma per noi, per ogni giorno.

di fratello Thierry-Dominique Humbrech

“In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni Battista nel Giordano” (Mc 1, 9). Ma Egli, essendo il principio della Nuova Alleanza, non ha bisogno di alcuna purificazione, neanche parziale, da parte dell’Antica Alleanza. Quel battesimo, per definizione, non è il battesimo cristiano, perché è Gesù stesso che lo ha istituito. Inoltre, questo segno di penitenza ci sembra inutile in quanto non ha effetto su Colui che, per eccellenza, non ha nessun peccato da purificare. Eppure…

Attraverso il Suo battesimo, Gesù manifesta i disegni salvifici del Padre

Gesù fa questo gesto non per Se stesso, ma per noi. Infatti, Egli è nella Sua persona il legame tra i due Testamenti. Gesù ricapitola l’Antico inaugurando il Nuovo e assicura la continuità tra il prima e il dopo con Se stesso. Dio, tuttavia, perdona, prima di Lui e per mezzo di Lui. Il battesimo voluto da Gesù, conferito da Giovanni Battista, è la realizzazione del disegno della Bibbia: lo stesso Dio d’amore perdona, salva e ama. Gesù mostra e manifesta i disegni salvifici del Padre.

Così è anche nella liturgia: essa manifesta ciò che Dio intende darci. Come dice sant’Agostino e anche il Prefazio della Messa, “i nostri canti non aggiungono nulla a ciò che Tu sei, ma ci avvicinano a Te, per Cristo nostro Signore”. Ringraziamo Dio per essere Dio per noi, Egli ci fa partecipi della Sua gloria. Dio sa cosa Gli chiediamo, ma vuole che lo chiediamo per noi e per Cristo, così ci eleviamo a Lui, per il nostro bene.

La preghiera che ci trasforma profondamente

È necessario capire quanto la liturgia, che è la preghiera per eccellenza, ci trasforma. Non che faccia miracoli, ma ci rende cristiani, trasformandoci in profondità e insegnandoci a vedere e ad agire secondo Dio.

I nostri pensieri e le nostre azioni sono plasmati da questa trasformazione e così tutto cambia. Nel momento in cui ci rivolgiamo a Dio, noi diventiamo il miracolo. Chi tutti i giorni celebra l’ufficio delle lodi, dei vespri e delle compieta, sperimenta che la sua preghiera diventa respiro della Chiesa.

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