L’orazione è un cuore a cuore silenzioso e gratuito con Dio, ma è anche una dura lotta di tutti i giorni. Quanti cristiani la iniziano con entusiasmo e l’abbandonano strada facendo. Ecco sette modi che vi aiuteranno a pregare quotidianamente.di Emmanuel Pellat
La preghiera non è “fare” ma “stare con”. Tuttavia questo incontro della preghiera, a volte un po’ difficile, deve essere motivato e costruito. Pierre Descouvemont, prete e teologo, ci spiega le sette chiavi per riuscire a pregare tutti i giorni.
Far piacere a Dio
Dobbiamo pregare innanzitutto per far piacere al Signore che ci invita ogni giorno ad incontrarLo. La Bibbia infatti afferma che abbiamo la possibilità di contribuire alla felicità del nostro Dio. Lui non ha bisogno di noi poiché da sempre è infinitamente felice in seno alla vita trinitaria, tuttavia ci ama così tanto che ci chiede di farGli dei piccoli gesti d’amore, li “mendica” come diceva Santa Teresa del Bambin Gesù.
Non dobbiamo perseverare nella preghiera solo per ricevere torrenti d’amore e di grazie che sgorgano dal cuore di Cristo, ma dobbiamo perseverare per il piacere di farGli piacere. Pertanto, annoiarsi non è grave perché Egli si rallegra veramente di questo tempo che Gli dedichiamo. Dobbiamo solo chiederGli la grazia di crederci.
Fare il pieno
Molti cristiani si lamentano di non riuscire a fare il vuoto dentro di sé quando iniziano a pregare, ma in realtà non dobbiamo fare orazione facendo il vuoto in noi, ma facendo il pieno. Prendiamo esempio dai monaci che nutrono la loro preghiera con la lectio divina: essi pregano a partire dalle Sacre Scritture e prendono il tempo di ascoltare il Signore che ripete loro il Suo amore.
Fare silenzio
Dio non ha bisogno di sentire un esercizio di retorica, un’esposizione teologica o le vostre considerazioni inopportune sui testi biblici o sull’autore spirituale che avete appena letto. Non significa neanche che dobbiamo tacere e non dire assolutamente nulla.
Tuttavia, meno parole ci sono, meglio è, e queste possono essere semplici come le parole di un bambino: “Grazie, Signore! Ti chiedo perdono! Per favore! Signore, ti voglio bene!”
Colui che grida: “Signore, perché così tante prove nella mia vita? È così difficile accettare la Tua volontà!” piace tanto a Dio quanto chi è molto contemplativo. La nostra conversazione con il Signore deve essere semplice come un incontro d’amore: a volte ascoltiamo, a volte parliamo, a volte stiamo in silenzio.
Aver fiducia
Semplice… ma difficile! Non dobbiamo stupirci se facciamo fatica a pregare. San Paolo non esita a dire che “non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente” (Rm 8,26). Quando preghiamo, è lo Spirito Santo che prega in noi. Anche quando non ci pensiamo, è Lui che ispira la nostra preghiera. Egli è l’anima della preghiera, il respiro che ci porta al Padre e ci fa gridare, con Gesù e in Lui: “Abbà, Padre!”
È lo Spirito Santo che ci fa assaporare l’Amore del Padre, che fa risuonare nel profondo del nostro cuore: “Anche tu sei il mio amato figlio in cui Mi diletto!”. Allora possiamo dire a Dio con fiducia: “La Tua tenerezza per me è incommensurabile.” Lo Spirito è anche Colui che aumenta la capacità respiratoria dei nostri “polmoni spirituali”, affinché il Signore ci riempia, nella misura della nostra speranza in Lui.
Fare degli sforzi
Fare orazione richiede uno sforzo indispensabile: ci vuole la nostra volontà non solo per iniziare ma anche per perseverare… e per ricominciare quando abbiamo abbandonato. Questo sforzo dobbiamo farlo come una pecorella fragile, abbandonandoci nelle mani del Buon Pastore, sotto il Suo sguardo, e questo lo farà sorridere.
Creare un angolo per la preghiera
Mettiamo in un angolo della nostra casa delle immagini sacre o delle foto davanti alle quali sarà più facile mettersi in presenza del Signore e pregare in comunione con tutti i fratelli e le sorelle del Cielo e della Terra. La presenza stessa dell’angolo per la preghiera ci ricorda il nostro futuro incontro con il Signore.
Fare un ritiro
È molto più facile perseverare nella preghiera quando abbiamo l’umiltà e il coraggio di seguire una vera “scuola di preghiera”. Per sciare bene, seguiamo delle lezioni. Per pregare bene, è normale quindi dedicare qualche giorno della nostra vita per imparare ciò che i nostri antenati scoprirono nella fede… e a praticarla. È indispensabile potersi fermare per qualche giorno per riappropriarsi di tutto ciò che si è imparato nell’ambito della preghiera.