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Non sposatevi senza farvi prima queste tre domande

DEMANDE EN MARIAGE

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Edifa - pubblicato il 28/12/19

Prima di prendere qualsiasi decisione in un ambito così serio e delicato che riguarda un impegno per tutta la vita, bisogna interrogare il vostro corpo, il vostro cuore e la vostra mente!

di fra’ Alain Quilici

La mente, nella nostra organizzazione interna, deve comportarsi come il capo di tutto. La mente è il nostro capitano a bordo: se è buono, inizia a consultare i suoi dipendenti. Infatti solo i cattivi leader prendono decisioni da soli oppure lasciano i loro dipendenti a fare ciò che vogliono.

Cosa vi dice il vostro corpo?

Il capo (la mente) inizia ascoltando il vice capo (il corpo) incaricato degli affari materiali: il suo ruolo è fondamentale, ma non ha una visione d’insieme. Deve quindi essere molto docile, altrimenti l’intero edificio potrebbe prendere fuoco e nessuno sarà in grado di reagire. Questo vice capo è il corpo: cosa dice il vostro corpo quando è a contatto con questa determinata persona? Si sente a suo agio oppure no? Bisogna essere attenti alle sue reazioni e anche se non dovete lasciargli il comando dovete comunque ascoltare ciò che vi dice. Poiché il matrimonio è un’avventura spirituale che prende carne, l’opinione del corpo è fondamentale. Se il corpo è a suo agio e vi sentite bene, se lui (o lei) vi piace e siete contenti in sua presenza, potete passare alla fase successiva. In ogni caso, siate prudenti!




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Cosa vi dice il vostro cuore?

La mente deve quindi interrogare il cuore, che presiede agli affari sentimentali e la sua opinione è essenziale. Sarebbe molto sbagliato non tenerne conto, perché è lui che risponderà alla domanda decisiva: amo davvero questa persona? Anche se non si dovrebbe lasciare il cuore a decidere da solo poiché la sua capacità di entusiasmo e di accecamento è molto grande, allo stesso modo non si può fare niente senza di esso. Siamo tutti d’accordo nel dire che non ci si può impegnare nella vita con qualcuno se non lo amiamo. Perché il proprio cuore sia in grado di misurare la posta in gioco e informare la mente in modo utile, bisogna essere molto prudenti. È necessario conoscere sé stessi per ben interpretare ciò che dice il nostro cuore. Un cuore sentimentale non agisce sempre con l’esitazione. In quel momento, chi avrà più bisogno di una madre che di una moglie non dovrà decidere istintivamente rinchiudendosi nella solitudine o fuggendo dalla società. Un cuore timido agirà fuggendo o innamorandosi a giorni alterni. Bisogna educare il proprio cuore e questo non lo possiamo fare da soli. Se il cuore è d’accordo, possiamo andare avanti, ma non finisce lì.




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Cosa vi dice la vostra mente?

C’è ancora un altro esame da superare e riguarda il ruolo della mente. L’uomo è una creatura dotata di ragione, capace di comprendere le situazioni, di discernere ciò che è buono da ciò che è cattivo, alla luce di ciò che gli dice l’esperienza, la prudenza e il Vangelo. L’uomo ragionevole si rende conto che nel mondo non tutto ciò che lo circonda va per il meglio; vede un certo numero di disastri nelle famiglie e non ha nessun desiderio di fallire anche lui: cercherà quindi di sfruttare tutte le situazioni a suo vantaggio! Prima di impegnarsi, deve porsi una serie di domande, mettendosi in ascolto anche se non gli piace la risposta. Non facciamo qui l’elenco di tutte le domande possibili, tocca a ciascuno farsi le proprie; ma, giusto per fare qualche esempio, sarebbe poco saggio impegnarsi in un matrimonio con qualcuno di cui non conosciamo le credenze religiose. Anche se ciò vi fa sorridere perché vi sembra evidente, ci sono molte coppie che non hanno affrontato il problema, né prima né durante il loro fidanzamento. Tuttavia sappiamo che il matrimonio è soprattutto un’avventura spirituale che resiste solo se radicato in convinzioni religiose, supportate da riti ed espresse in un linguaggio comune. Inoltre, un matrimonio deve avere un obiettivo che si distacca dalla sola gestione del quotidiano. Per noi questo è Cristo, Colui che Giovanni il Battista chiama “lo Sposo”, che assicura la solidità del legame coniugale. Senza di Lui nulla può resistere. Nel caso in cui vi sia una divergenza così grande da rischiare di diventare insormontabile, la mente deve valutare al più presto se è prudente impegnarsi. Forse è meglio accorgersi in tempo e non dare seguito alla relazione. Anche se è doloroso, è meglio lasciarsi subito piuttosto che impegnarsi in un percorso prevedibile di litigi e di ferite, a tal punto di non voler più andare avanti insieme.


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Non c’è nessuna vergogna nell’essere ragionevoli!

Un altro ambito su cui è necessario riflettere è il contesto sociale e culturale. Ancora una volta, l’esperienza conferma che è molto imprudente impegnarsi senza porsi delle domande. È vero che ci sono diverse risposte possibili, ma non parlarne può portare a sofferenze sicuramente prevedibili. Quando due persone provenienti da contesti culturali troppo diversi si incontrano, chi influenzerà o si imporrà sull’altro? Uno dei due potrebbe subire e smarrirsi. All’inizio diciamo sempre che l’amore sarà più forte e che ci rispetteremo l’un l’altro. Se fosse così semplice, non ci sarebbero più romanzi! Ci sono quindi molti criteri oggettivi che devono essere esaminati e ciò è il compito della ragione. È la testa che dirà se è ragionevole impegnarsi nel matrimonio con questa persona dato ciò che sente il mio corpo, ciò che mi dice il mio cuore, ciò che vedo nell’ambito del comportamento, carattere, situazione, lingua, attitudine al denaro, legami familiari, visione del futuro, desiderio di avere figli e convinzioni religiose dell’altra persona.

Se la persona ha superato con successo tutte queste prove, se siamo pronti a dare il nostro consenso, prima di dire il grande “sì”, c’è un’ultima verifica indispensabile da effettuare: vedere se c’è reciprocità… perché bisogna essere in due per sposarsi e c’è bisogno che entrambi arrivino alle stesse conclusioni. Se è così, allora avrete la risposta ai vostri dubbi: non siete un io e un tu ma un noi. Ma non crediate che ciò di cui abbiamo parlato fino ad ora sia come compilare un questionario amministrativo. Tutto è al contempo semplice e confuso, ma se vi fidate del Signore e dei vostri veri amici, tutto andrà bene. Per avere una casa ordinata e salvaguardarla, è necessario un capo che comanda e dei vicecapi che svolgano bene i loro ruoli con ragionevolezza!

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