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Mentire ai propri figli significa avere poca fede

EXPLAINING TO CHILD

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Edifa - pubblicato il 20/12/19

Ci sembra relativamente semplice dire ai nostri figli la verità sulle cose "normali", ma quando sono dolorose come la malattia, la morte, la perdita di un lavoro, siamo tentati di nascondere il male a tutti i costi. Dobbiamo dire loro tutto?

diChristine Ponsard

Non è lecito fare il male affinché ne risulti un bene. Una buona intenzione, come aiutare il prossimo per esempio, non rende né buono né giusto un comportamento disordinato di per sé, come il mentire. È chiaro, non dovremmo mentire, anche se desideriamo proteggere un bambino. Le menzogne ci allontanano da Dio, e chiudono i nostri cuori e le nostre menti alla Sua luce. Tuttavia l’unica vera arma che abbiamo per combattere il male, l’unica protezione efficace che possiamo offrire ai nostri figli, è Dio stesso. Mentire loro perché consideriamo che non ci sia un’altra soluzione vuol dire, in fin dei conti, avere poca fede e dire a Dio: “Tu mi chiedi una cosa impossibile, so io cos’è meglio fare”. Quando dobbiamo dire la verità cerchiamo di avere fiducia nello Spirito Santo, Egli non ci deluderà.

Dire la verità, ma con un po’ di criterio

Bisogna dire la verità, ma non necessariamente tutta la verità. In molti casi, abbiamo il diritto e persino il dovere di tacere. Questo vale per molti ambiti, non solo per quanto riguarda le situazioni dolorose o malsane. Inoltre nascondere certi fatti ai vostri figli non è una mancanza di onestà, al contrario, è una questione di rispetto e pudore. Rivelare delle confidenze più grandi di loro significherebbe esercitare su di loro una vera violenza.

Tuttavia non è sempre possibile tacere, soprattutto quando pensiamo che il bambino abbia capito la verità o la intuisca. In questo caso non abbiamo scelta: dobbiamo parlare, ma non in un modo banale. Prima di parlare, dobbiamo ascoltare, cioè essere profondamente attenti al bambino che abbiamo di fronte a noi. Più una verità riguarda una situazione delicata, più è importante non rivelarla in un modo banale. Spesso è preferibile parlare con un bambino per volta perché ciascuno reagirà a modo suo e avrà bisogno di sentirsi dire le stesse cose in modo diverso. Anche quando ci ritroviamo a dover parlare a tutti nello stesso momento, possiamo poi riparlarne con ciascuno di loro a quattrocchi. Come suggerisce quest’espressione, si tratta di ritrovarsi solo in due, infatti un bambino sarà spesso molto più a suo agio a parlare con uno solo dei genitori, piuttosto che con entrambi nello stesso tempo.

Per dire la verità, le parole semplici sono sempre le migliori

Bisogna chiamare le cose con il loro nome: un gatto è un gatto, il male è il male. In un mondo in cui tutte le deviazioni sono accettate e banalizzate, è molto importante dare ai bambini dei parametri chiari. I genitori devono insegnare loro a giudicare le azioni e a dire: “Questo è bene, questo è male.”

E allo stesso tempo, devono insegnare a non giudicare mai nessuno, a parlare di ogni uomo come di un figlio di Dio infinitamente amato da Suo Padre. Infatti non si dice mai abbastanza la verità se non la si dice con amore e per amore. Solo l’amore potrà guarire il bambino dalle ferite che certe rivelazioni possono infliggergli. Solo l’amore può mettere sulle nostre labbra le parole giuste per accompagnare i nostri figli alla Verità tutta intera.

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