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E se potessimo parlare ogni giorno con il nostro angelo custode?

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Edifa - pubblicato il 06/12/19

Abbiamo tutti un angelo custode che Dio ci ha posto accanto per sostenerci, difenderci ed accompagnarci quotidianamente. Ma come accogliere la sua presenza nella nostra vita?

di fra Thierry-Dominique Humbrech

La nostra fede ci insegna che gli angeli sono creature spirituali, dotate di intelligenza e libertà. Accettando il progetto d’amore del Signore, trascorrono la loro semi-eternità (poiché sono stati creati) «davanti a Dio per servirLo, contemplano la gloria del Suo Volto giorno e notte e cantano la Sua lode» e custodiscono e accompagnano gli uomini nel loro cammino, secondo le disposizioni della Divina Provvidenza. Sappiamo che Dio ha nominato un angelo custode per ogni persona, affinché si prenda particolarmente cura di noi nel nostro pellegrinaggio sulla terra: «Dal suo inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro protezione e intercessione». Ma noi possiamo parlare con loro?

A cosa serve il nostro angelo custode?

Il lavoro del nostro angelo custode consiste nel facilitare il nostro viaggio verso il Cielo, a mettere Dio al primo posto e a ricercarLo in tutte le cose. Tuttavia non è una sorta di assicurazione per la vita, infatti non impedisce gli imprevisti, i nostri errori di giudizio, le malattie o la nostra morte, e non ci impedisce di agire in prima persona.

Egli ci educa alla responsabilità, avvicinandoci al Signore e, se glielo permettiamo, partecipa alla nostra azione, ma con molta discrezione. Questa riservatezza ci nasconde ogni forma di apparenza visibile, ma è un bene poiché Gesù dichiara “beati” coloro che credono senza vedere.

Preghiamo il nostro angelo custode

Il mondo invisibile, tuttavia, non è inattivo. Non siamo invitati a sognare gli angeli, ma a pregare gli angeli e a pregare ciascuno il proprio angelo. Non togliamo nulla a Dio se preghiamo colui a cui Egli ci ha affidato, anzi Lo ringrazieremo per la Sua magnanimità.

Non esitiamo dunque ad “importunarlo” ogni mattina ed ogni sera, con i nostri santi preferiti, e a raccomandarci al Signore tramite la Sua intercessione. Dobbiamo pregare coloro che possono intercedere per noi, e non è bene che un angelo custode resti “inattivo” a causa nostra. Chissà che rivolgendoci a lui chiedendogli di aiutarci a compiere delle buone azioni, ci darà la grazia di sentire la sua presenza attiva e premurosa.

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