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L’egoismo e l’amore di sé: due cose da non confondere

Gilr - Selfie - Self love

© Shift Drive

Edifa - pubblicato il 12/11/19

Non c’è niente di più fastidioso delle persone che sanno parlare solo di sé, che si comportano da egoiste o che passano il loro tempo a denigrarsi. La questione dell’amore di sé stessi è complessa. Ma qual è il giusto atteggiamento cristiano da avere?

di frate Alain Quilici 

Tra tutte le sfaccettature dell’amore, ce n’è una in particolare di cui parliamo raramente, cioè l’amore di sé. Esaminandoci e guardando intorno a noi, notiamo che non è così facile amarsi. Molte persone, e in modo particolare i giovani, si odiano. Non amano il loro aspetto, né il loro viso, né il loro corpo. Altri non amano il loro carattere o la loro personalità, soprattutto se sono timidi e arrossiscono facilmente. Si amano così poco che non riescono a sopportare di essere amati. Non riescono a trovare niente in loro che meriti attenzione e sono molto infelici.

L’egoismo è l’io “odioso”

Bisogna riconoscere che l’argomento è complesso. Il buon senso, così come l’insegnamento del Signore, non facilitano la comprensione delle cose. Da un lato, l’egoismo viene condannato, da un altro lato un proverbio popolare dice che “la carità ben ordinata comincia da sé stessi”. Da una parte, il Signore dice che per essere suoi discepoli bisogna “rinunciare a sé stessi” e quindi rinunciare ad occuparsi di sé. Ma d’altra parte, il Vecchio Testamento dice che bisogna amare gli altri come sé stessi e questo implica che è necessario amarsi per poter amare gli altri.

Siamo d’accordo sul fatto che l’egoismo è più di un semplice difetto. È un comportamento così grave che è, insieme all’orgoglio, la radice principale del male.

L’egoista pensa solo a sé stesso. Egli è il suo unico centro di interesse. Ha per sé stesso un amore smisurato, a scapito degli altri. Rigira ogni situazione a suo vantaggio e odia generalmente coloro che lo “intralciano”.

L’egoista non è simpatico perché l’unica cosa che gli interessa è sé stesso. Ma d’altra parte, che cosa dire di colui che è così tanto incentrato sugli altri da distruggere la sua salute e diventa un peso per chi gli sta intorno?

Certo, non c’è niente di più irritante di queste persone che sanno parlare solo di loro stesse, di ciò che fanno o che hanno fatto, di ciò che è successo, di ciò che pensano, della loro salute… e del loro cane! Tuttavia che cosa c’è di più insopportabile anche di coloro che passano il loro tempo a denigrarsi? In fin dei conti dire del male di sé è solo un altro modo per parlare di sé. Allora bisogna amare sé stessi oppure no? Dove inizia l’egoismo? E il legittimo amore di sé?

Amare sé stessi significa amare colui che Dio ama 

Questa domanda fa pensare ad uno degli insegnamenti essenziali della Rivelazione di Gesù Cristo. Ci potremmo chiedere se la gente non sarebbe più felice se accettasse semplicemente di ascoltare il Signore e se accettasse il Suo amore e il Suo sguardo. “Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò” (Mc 10, 21). Questo passaggio del Vangelo ci da capire che ciascuno è amato personalmente da Dio. Questa affermazione non è così banale come può sembrare!

Per Cristo ognuno è amato per ciò che è. Il Signore promette un posto al banchetto delle nozze che un giorno riunirà tutti gli invitati. A ciascuno sarà messo un anello al dito come segno di un’alleanza personale (Lc 15,22). Il mondo sarebbe salvo se accettassimo tutti di essere amati personalmente da Dio. Amar sé stessi significa amare colui che Dio ama. Non riesco forse a capire perché si possa amarmi, ma se sono consapevole che Dio mi ama non mi guarderò più allo stesso modo e di conseguenza, avrò uno sguardo diverso anche sugli altri.

Amare sé stessi nel Signore 

Adesso vediamo la differenza tra l’atteggiamento dell’egoista e quello di colui che ama sé stesso. L’egoista non pensa né a Dio né agli altri, è incentrato solo su sé stesso e vuole farsi piacere. Colui che si ama nel Signore invece è in pace con sé stesso, non si paragona agli altri e accetta con umiltà ciò che egli è. Attinge la sua forza nella certezza di essere amato da Dio, anche se nessuno su questa terra l’ha mai amato e anche se ha sofferto di questo disamore. Ama il suo prossimo come lui stesso è amato da Dio.

Il Signore ci invita con forza ad amare gli altri come noi stessi perché sa che colui che ha uno sguardo sereno su di sé, potrà guardare gli altri senza paragonarsi. Li guarderà come li guarda Dio e li amerà come li ama Dio. Se accogliessimo tutti questa rivelazione, che pace avremmo nei nostri cuori e nel mondo intero!

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