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Buoni motivi per andare in vacanza senza figli

Happy - Couple - Middle Age

© Jack Frog

Edifa - pubblicato il 02/11/19

Fare un viaggio romantico a due è il sogno di molti genitori, ma non tutti concordano, in preda ai sensi di colpa. Riservare un tempio alla coppia, però, è non solo consigliabile, ma essenziale

di padre Denis Sonnet

Pensate che sia impossibile lasciare i vostri figli per qualche giorno? Dite che i vostri genitori abitano lontano e per questo con sapete a chi lasciare i bambini? Forse avete ragione, ma vorrei che rispondeste a una domanda: vi rifiutereste di prendervi cura per due giorni dei figli dei vostri amici per permettere loro di respirare un po’ e “ricaricare le batterie”? Sicuramente no!

È questo che mi sorprende: siamo pronti a servire spontaneamente e generosamente, ma non osiamo chiedere lo stesso ad altre persone che lo farebbero senz’altro per noi, spontaneamente e generosamente! Abbiamo il monopolio della bontà e della generosità? Perché non fare all’altro la “carità di farci la carità” e non offrirgli un’opportunità di donarsi?

E se quel viaggio potesse rendere i figli felici?

Anzi: chi saranno i grandi beneficiari di questo viaggio? Proprio quei bambini, che ritroveranno genitori più rilassati e soprattutto più innamorati. Il regalo più grande che i genitori possono fare ai figli è l’amore coniugale. Per essere una buona madre, dovete essere innanzitutto una buona moglie. E i bambini, soprattutto al giorno d’oggi, sono molto più tranquilli e fiduciosi quando crescono in un clima d’amore tra i genitori. Per questo, quei giorni di riposo non devono essere presi “nonostante i figli”, ma “per i figli”. Spiegatelo loro, dicendo che rimarrete separati solo due o tre giorni (non è un’eternità!) per imparare ad amare meglio. I figli più grandi vi diranno sicuramente “Andate subito!”

Possiamo chiederci se il problema sia la difficoltà di lasciare i figli con qualcuno. A volte non sarà un alibi? Bisogna scoprire il motivo della riluttanza a compiere un viaggio che dovrebbe ispirarci. Si tratta davvero della paura di traumatizzare i bambini? Non sarà forse una questione di falsa colpa – dedicare del tempo a se stessi, osare pensare a sé e riposare, mentre i bambini non ne beneficeranno? O è una paura individuale che abbiamo per diverse ragioni? I motivi, consapevoli o meno, non mancano. Bisogna scoprirli, perché è davvero un peccato che le coppie abbiano perso interesse per le passeggiate romantiche a due.

I benefici di un viaggio romantico

Ogni coppia ha bisogno di fantasia, e un viaggio senza figli è una fantasia che possiamo scegliere di realizzare. Permette di avere almeno una volta la tranquillità – senza preoccuparsi di bagnetti e pappe –, principalmente per riscoprirsi. Nella routine quotidiana corriamo il rischio di diventare “mobili”, ovvero una cosa utile, ma a cui non prestiamo più di tanta attenzione. Nella Bibbia, in una versione apocrifa, c’è un passo sorprendente: quando Abramo parte per l’Egitto con la moglie Sara, nota che gli altri uomini guardano sua moglie con ammirazione. Allora, dice il testo, “Abramo guardò la sua sposa e vide che era bella”. Non la guardava da molto tempo! Trasportando la cosa al giorno d’oggi, da un altro punto di vista, l’altro viene visto di nuovo.

Il viaggio permette anche alla coppia di comunicare: quando ci sono molti bambini, fanno talmente tanto rumore che i coniugi non sentono il silenzio che si è introdotto furtivamente tra loro. La coppia può allora ripetere in un ambiente gradevole le parole d’amore assenti nella routine quotidiana. Può anche compiere un bilancio dell’esperienza del proprio amore: ciascuno può esprimere ciò che lo infastidisce, e quindi liberarsi. In pace, finalmente, la coppia può compiere scelte importanti. Avete diritto di pensare a se stessi e di fermarvi un attimo. Dio stesso non si è forse riposato il settimo giorno?

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