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Marianna, morta a 18 anni, continua a donare amore dal Cielo

Marianna Boccolini
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Silvia Lucchetti - pubblicato il 17/02/23
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La testimonianza di Marianna Boccolini, morta a 18 anni a causa di un incidente stradale, che continua a convertire i cuori di chi incontra la sua storia.

La morte prematura di bambini e ragazzi è una realtà sconvolgente non solo per i familiari, ma per tutto il contesto sociale in cui la giovane vita era inserita. Trovare un significato a queste tragedie è umanamente a dir poco arduo, ma i piani di Dio vanno ben al di là della nostra comprensione.

Così è avvenuto per Marianna Boccolini che nasce a Narni (TR) il 7/5/1992, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria del ritrovamento della Croce di Cristo da parte di Sant’Elena, e muore in un incidente stradale il 18 agosto del 2010, giorno in cui il calendario ricorda questa stessa Santa.

Chi è Marianna Boccolini

Sin da piccola evidenzia il suo carattere gioioso ed affettuoso, insieme ad una spiccata sensibilità. La madre Maria Letizia, medico, ricorda che all’età di tre anni la bambina rispose così alla domanda del nonno su cosa fosse per lei la vita:

Nonno, la vita è il rischio di non morire.

A 5, 6 anni rimprovera i suoi familiari, indaffarati per i regali e il pranzo di Natale, perché non prestano attenzione ad un povero che tende la mano. La famiglia in cui cresce non è particolarmente religiosa, e Marianna all’età di sette anni si trova a vivere la separazione dei genitori.

Un cuore sensibile e pieno di compassione per tutti

A descrivere come Marianna affronta questo momento difficile è sempre la madre:

La stessa compassione che aveva con i compagni, con i poveri, con gli ammalati, l’aveva anche nei nostri confronti. Come dicono di lei gli amici, Marianna non giudicava mai nessuno e amava senza pretendere di essere amata. A undici anni, quattro anni dopo la nostra separazione, lei scrisse di “essere stata un’egoista” e per aver pensato solo alla propria sofferenza per quella separazione e “non al fatto che anche loro [la mamma e il papà, ndr] potessero soffrire, tanto quanto me”.

A 14 anni  Marianna scrive:

La libertà è scegliere l’amore, la bellezza, la verità. La vita non è nulla se dimentichiamo di condurla rispettando i comandamenti dettatici da Dio. In fondo tutto quello che possediamo in realtà non ci appartiene, ma abbiamo tutti il dovere di combattere la discordia e la sopraffazione affinché si possa divenire finalmente davvero liberi.

La conversione della madre

La prima ad essersi convertita dopo la morte della ragazza è stata proprio la mamma, che sottolinea come questa esperienza abbia interessato anche altre persone:

C’era un suo compagno di classe, di origine albanese e musulmano, che tutti evitavano, perché era considerato un bullo. Marianna, che non si fermava mai alle apparenze, volle invitarlo a uno spettacolo natalizio, a cui la accompagnavo. Lei diceva che questo ragazzo non era compreso e aveva ragione. Quella sera scoprii una persona completamente diversa, educata, corretta e dotata di profondità d’animo. Ebbene, dopo la morte di Marianna quel ragazzo si è convertito al cristianesimo. Marianna non negava il male, a volte correggeva fraternamente i suoi coetanei ma era sempre attenta a mostrare loro il bene che potevano fare. Ricordo anche di un suo professore ateo che, a una riunione, aveva detto: “Non mi nominate Dio, per carità!”. Lui rimase molto toccato dalla testimonianza di Marianna, in particolare attraverso i suoi temi. Anni dopo la sua morte, lo stesso insegnante ha detto che Marianna è riuscita a parlargli di Dio senza nominarlo, che non imponeva la sua fede a nessuno, eppure è riuscita a scalfire il suo cuore indurito. Oggi questo professore sta facendo un percorso di fede.

L'incidente e le parole profetiche di Marianna

Maria Letizia racconta dell’incidente, e di un episodio che lo precedette in cui un ragazzo  che da poco aveva perso la madre riaccompagnò in macchina Marianna a casa. Avendo visto come questo giovane guidava bruscamente, ella chiese alla figlia di non salire più in macchina con lui ricevendo questa risposta molto determinata:

Mamma, non lo giudicare mai, qualunque cosa accada.

Pochi giorni dopo avvenne il sinistro in cui perirono Marianna e altri due amici, ma non Amedeo che era al volante. Un sacerdote, padre Massimo, ha detto a Maria Letizia:

Non solo lei l’ha perdonato in anticipo, ma ti ha preparato il terreno perché lo perdonassi  anche tu.

Il perdono

Il giorno del funerale è presente anche Amedeo che ha chiesto il permesso di intervenire alla cerimonia; Maria Letizia vive già la grazia del perdono e privatamente lo ringrazia per aver avuto la prontezza di estrarre dall’abitacolo il corpo di Marianna prima che la vettura prendesse fuoco.

Così, continua la signora:  

(...) potei vestirla con il mio abito da sposa che lei provò qualche tempo prima di morire. Mi disse: "Mamma, tienilo da parte, lo indosserò il giorno più importante della mia vita". Non parlò di "matrimonio": lei sentiva che sarebbe morta molto giovane.  

Preghiere e grazie per intercessione di Marianna

Marianna è tumulata in una cappella a lei dedicata nel cimitero di Narni, dove molti vanno a renderle omaggio e pregarla.

Ci sono persone – termina la mamma – che pregano per Marianna, che hanno anche ricevuto delle grazie. Continuo a rimanere stupita di tutto questo, mi fa capire che Marianna  non è solo mia.