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7 anni dopo Cuba, Francesco e Kirill si incontreranno di nuovo?

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LA HABANA

Sergey Pyatakov | Sputnik via AFP

i.Media per Aleteia - pubblicato il 14/02/23

Febbraio vede due anniversari fondamentali che potrebbero rendere possibile un nuovo incontro dei due leader ecclesiali

Potrebbe esserci un altro incontro tra Papa Francesco e il Patriarca ortodosso russo Kirill? “Sono molto ottimista”, ha riferito a I.Media l’arcivescovo Paolo Pezzi, della diocesi cattolica di Mosca, al margine dell’assemblea sinodale del continente europeo a Praga.

L’anniversario del primo e unico incontro di persona tra Kirill e Francesco è stato il 12 febbraio. I due leader ecclesiali si sono incontrati a Cuba per un vertice storico all’aeroporto dell’Avana nel 2016.

L’arcivescovo Pezzi si dice fiducioso nel fatto che un incontro tra la guida della Chiesa cattolica e quella della Chiesa Ortodossa Russa, rimandato varie volte, abbia luogo nonostante il contesto teso della guerra in Ucraina.

Per il presule, nominato all’arcidiocesi di Mosca nel 2007, bisogna “trovare il modo e il momento”, ma questa possibilità è ancora sul tavolo.

“Era tutto pronto per Gerusalemme”, ha affermato l’arcivescovo, riferendosi al progetto poi saltato di un incontro a Gerusalemme nel giugno 2022. La cancellazione potrebbe essere attribuita alla rabbia di Mosca a seguito delle parole del Papa come riportate dal Corriere della Sera a maggio. Il vescovo di Roma avrebbe espresso la preoccupazione che il Patriarca Kirill potesse diventare un “chierichetto di Putin”.

I rapporti non si sono allentati

Se l’arcivescovo Pezzi non sa esattamente come potrebbe verificarsi un possibile incontro tra i responsabili delle due Chiese, dice di essersi “preso la libertà di suggerire al Patriarca e indirettamente al Papa che Gerusalemme resta forse il luogo più appropriato, sia per la situazione che a livello di sicurezza”.

“Israele resta un luogo che può garantire una buona sicurezza, anche di fronte a qualche testa calda”, ha osservato.

L’arcivescovo di Mosca crede anche che i rapporti tra il Patriarcato russo e la Santa Sede continuino ad essere attivi. È certo, riconosce, che “c’è una certa amarezza per alcune dichiarazioni che sono state fatte. Questa amarezza può essere condivisa o no, si può essere d’accordo o no, ma esiste, come alcune dichiarazioni da parte della gente di Chiesa quest’anno”.

“E non mi sto riferendo essenzialmente al Papa”, ha aggiunto.

Nonostante questo, dice l’arcivescovo, i rapporti non si sono “allentati”.

“Al contrario, direi che [le relazioni] tra Mosca e Roma sono cresciute a livello di intensità e qualità. Il metropolita Antonio (di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, n.d.e.), non ha mai visitato Roma tanto spesso quanto in quest’ultimo anno. Ciò vuol dire che il dialogo continua, le porte sono aperte, i ponti non sono stati distrutti”.

Dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il Papa ha cercato di mantenere la “diplomazia ecumenica” col Patriarcato di Mosca.

Dopo Cuba

Papa Francesco e il Patriarca Kirill hanno avuto una conversazione per videoconferenza il 16 marzo 2022. L’idea di un doppio viaggio papale a Kiev e a Mosca, che sarebbe difficile da realizzare, è stata menzionata varie volte dal Pontefice nelle sue varie interviste e nei viaggi che ha compiuto.

Il 7 giugno, con le inaspettate dimissioni del metropolita Hilarion, che era considerato il principale architetto del riavvicinamento dell’ortodossia russa alla Chiesa cattolica, è sembrato che il dialogo con Roma si sia indebolito. La nuova guida dei rapporti esterni del Patriarcato di Mosca, il metropolita Antonio, ha tuttavia incontrato il Papa in varie occasioni: ricevuto in Vaticano il 5 agosto, lo ha poi visto di nuovo il 14 settembre al margine del summit interreligioso in Kazakistan, a cui Kirill avrebbe dovuto partecipare ma a cui ha poi declinato l’invito alla fine.

Antonio di Volokolamsk ha anche partecipato al funerale di Benedetto XVI il 5 gennaio.

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