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Una proposta della Chiesa anglicana vuole collocare Dio nel genere neutro

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Yulia Gadalina | Unsplash CC0

Francisco Vêneto - pubblicato il 10/02/23

E cosa facciamo del fatto che Cristo stesso si riferisce a Dio come Dio Padre?

Una proposta della Chiesa anglicana che mirerebbe a “combattere la discriminazione e il sessismo” vuole passare a trattare Dio non più con pronomi maschili, ma come entità di genere neutro.

Se prevalesse questo tipo di arbitrarietà, Dio non potrebbe più essere chiamato “Padre”, anche se Suo Figlio Gesù si riferisce a Lui proprio come a “Dio Padre”.

E ora? Gesù sarà cancellato, multato o processato per qualche crimine contro l’ideologia “inclusiva”?

Nulla è stato chiarito dalla Chiesa anglicana, il cui Sinodo Generale, via Commissione Liturgica, sta discutendo la questione questa settimana, in base a quanto pubblicato il 7 febbraio dal quotidiano britannicoThe Telegraph.

In base alle prime informazioni diffuse, non ci sono definizioni ufficiali sulla proposta radicalmente ideologica di assoggettare anche Dio al politicamente corretto, anche se con la conseguenza inevitabile di censurare Gesù e osare correggere quello che Egli stesso ha dichiarato su Dio Padre e su Se stesso. Non è stata nemmeno diffusa una data per la pubblicazione del testo che la leadership anglicana sta redigendo.

Quello che si sa, sempre secondo la stampa locale, è che un’idea preliminare propone che durante i culti liturgici Dio non venga più definito “Egli” né “Padre”, giustificando la cosa con l’affermazione per cui Dio sarebbe “asessuato”.

Questo è vero, visto che, di fatto, Dio non ha un sesso, dato che la distinzione sessuale è propria di alcune creature corporee. Dio è puro spirito, ma da qui a mettere in discussione il linguaggio usato da Gesù, che non è né aleatorio né gratuito, c’è una notevole differenza.

In questo contesto, vari membri del Sinodo Generale della Chiesa Anglicana si sono detti contrari al fatto di distanziarsi dalle Sacre Scritture. È il caso del reverendo Ian Paul, che è anche membro del Consiglio degli Arcivescovi della Chiesa d’Inghilterra, che ha affermato:

“L’uso di pronomi maschili in relazione a Dio non dev’essere inteso come se implicasse che Dio è maschile. Questa è un’eresia, perché Dio non è sessuato, contrariamente all’umanità”.

“La Bibbia arriva a usare immagini e metafore femminili in relazione a Dio, ma identifica Dio principalmente usando pronomi, nomi e immagini maschili. Le immagini maschili e femminili non sono interscambiabili. Il fatto che Dio sia chiamato ‘Padre’ non può essere sostituito con ‘Madre’ senza alterare il significato, né può essere reso neutro in termini di genere senza una perdita di significato. Padri e madri non sono interscambiabili, ma si relazionano ai figli in modi diversi”.

“Se la Commissione Liturgica cercherà di cambiare questo”, conclude Ian Paul, “starà allora separando in modo grave la dottrina della Chiesa dalla base nelle Scritture”.

Va registrato che una serie di misure di carattere ideologico nella Chiesa anglicana ha spinto un numero crescente di vescovi e sacerdoti anglicani ad aderire alla Chiesa cattolica.

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