Aleteia logoAleteia logoAleteia
giovedì 25 Aprile |
Aleteia logo
Spiritualità
separateurCreated with Sketch.

Come essere felici pur avendo paura?

abdullah-ahmad-Z8sVz_QnQ-o-unsplash.jpg

Abdullah Ahmad | Unsplash | CC0

padre Carlos Padilla - pubblicato il 07/02/23

La risposta illuminante della Bibbia, di Gesù, esposta con realismo e bellezza

Le paure mi paralizzano. L’oscurità non mi lascia camminare sicuro. Mi nascondo dietro quella porta che cela il futuro. Voglio tornare indietro, ai giorni dell’infanzia in cui la paura non era così forte, o forse ero io ad essere più coraggioso.

Voglio sentire la mano di mio padre, la sua presenza, l’odore della sua colonia, la sicurezza dei suoi passi, la voce che calmava tutte le mie inquietudini.

Vorrei tornare ad essere quel bambino che solo vedendo i genitori sentiva che le paure scomparivano come per magia.

È trascorso il tempo, il bosco delle paure è cresciuto, ora sono più reali, o più violente.

Ora hanno più forza e non sono solo ombre che l’alba si porta via. Sono un’oscurità che cresce come una piaga nei luoghi più reconditi del mio essere.

Lì dove non mi confesso che non riuscirò a fare tutto ciò che mi propongo. Lì dove non mi perdono per tutti i miei peccati. Come se bastasse volerlo perché tutto quello che sogno diventasse realtà.

La luce

Per questo, vivo cercando quella luce che mi lasci vedere la via che devo pecorrere. La Bibbia ha una proposta:

“Il Signore è la mia luce e la mia salvezza;
di chi temerò?
Il Signore è il baluardo della mia vita;
di chi avrò paura?
Una cosa ho chiesto al Signore,
e quella ricerco:
abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore,
e meditare nel suo tempio.
Ah, se non avessi avuto fede di veder la bontà del Signore
sulla terra dei viventi!
Spera nel Signore!
Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi;
sì, spera nel Signore”.

Voglio sperare nel Signore per non tremare, ma non lo spero sempre.

Confido in quel Gesù che mi guarda e mi dice che crede in me, ma poi me ne dimentico.

Credo in quel Gesù che sa che valgo e sono buono, conosce il mio nome e il colore delle mie viscere. Mi ha visto salire sulle vette più alte e scendere agli inferi più profondi.

Lo conosco ma dimentico. Come se le cose del mondo avessero più forza e mi attirassero lontano da Lui.

E di fronte alla tempesta mi chiedo:

Chi riuscirà davvero a liberarmi delle mie paure?

Guardo il cielo e tutto è oscuro. E il Suo volto, quello di Gesù, si nasconde, o non mi basta guardarlo per confidare.

Scintille di speranza

Penso a quella persona che mi abbraccia e mi dice che dopo le lotte andrà tutto bene.

Credo in Colui che mi ama qualunque cosa faccia, che fallisca o trionfi, perché il Suo amore è una roccia inamovibile, una roccia che mi sostiene e mi salva.

Credo in quella persona che non cambia parere da un giorno all’altro, che è stabile, ferma, solida. È sempre fedele a se stessa e non mi lascia da solo, qualsiasi cosa accada.

Credo in quella persona che mi fa credere che andrà tutto bene anche se sono sconfitto e sembra non esserci una via d’uscita.

Voglio credere a quelle parole di mio padre che custodisco come un tesoro. Non temere, figlio, andrà tutto bene.

Minacce che pesano

Perché vivo inquieto pieno di paure? Non importa molto, perché alla fine ci sarà sempre Dio ad aspettarmi.

Le paure mi tolgono gioia e felicità. Mi turbano nel mio cammino. È impossibile essere felici avendo paura. La paura mi pesa come una lapide.

E se alla fine andasse tutto male? E se mi ammalassi e morissi? E se le persone che amo di più si ammalassero e morissero?

E se tutti scoprissero i miei peccati e mi trattassero in base alla mia debolezza? E se il mondo mi giudicasse e decidesse che merito la condanna?

E se tutti si dimenticassero di me e il mio nome rimanesse nascosto dietro le foglie cadute dell’autunno? E se nulla di quello che ho intrapreso giungesse a buon fine?

Le minacce gravano sempre su di me, una dopo l’altra. E non ho il modo di vincere tutti i mali possibili di questo mondo in continuo cambiamento.

I miei presentimenti mi riempiono di inquietudine. Non potrò vincere il male, superare le prove, raggiungere l’irraggiungibile.

La paura di perdere, di fallire, di rimanere solo è più forte dei desideri che ho di vivere in pace, in casa, amato e calmo.

Questa paura profonda che non controllo è spesso accompagnata da una profonda tristezza che offusca tutto.

Come se la mia pelle si tingesse di un colore grigio, torbido. E non riuscissi a sorridere per qualsiasi motivo, che è invece quello che voglio.

Perché ciò che desidero davvero è essere felice, essere libero da tutte le paure che mi legano.

Mi spaventa l’oscurità quando non riesco a vedere il cammino da seguire tra tanti boschi.

Vorrei elevarmi sulle nuvole che coprono il mio sole, e scoprire nelle stelle il senso più vero per continuare a lottare. La luce, quella che certe persone emanano con la loro presenza. Quelle anime pure, piene di speranza, che irradiano una luce che non appartiene loro.

Accanto a loro provo la pace che a me manca, e si alzano venti che trascinano le oscurità lontano da me.

Vorrei essere una luce in mezzo alla notte. Un pozzo di luce per chi è perduto. Ma per questo devo permettere che Gesù entri dentro di me e mi illumini.

Devo permettere che irradi tutto il Suo potere. Devo obbedire alla Sua chiamata, lasciare tutto e seguire i Suoi passi. E mettermi in cammino mettendo da parte tutte le mie paure.

Gesù chiede “Confida”

Cerco la luce nella mia vita, tutto quello che accade nella notte offusca la mia coscienza. Ciò che non è pieno della Sua presenza è oscuro.

Voglio il chiarore per sapere che passi compiere, quali parole dire. Gesù al mio fianco mi riempie di speranza e lascio da parte le paure.

Se Lui mi chiama, tutto acquista un senso. Come la prima volta in cui ha pronunciato il mio nome e ho lasciato tutto per camminare al Suo fianco.

E allora ho saputo che sarebbero arrivate ombre e notti. E che avrei perso il calore della Sua mano, la forza della Sua parola.

Non voglio dimenticare la Sua chiamata. Torna sempre da me per chiedermi di confidare, di ricordare il primo abbraccio, di non disperare e continuare a credere anche se tutto intorno a me sembra perduto. La Sua forza, la Sua fede e la Sua luce danno senso a tutti i miei passi.

Tags:
felicitàGesùpaura
Top 10
See More