L'anno dei rotoli del Mar Morto. Nel 1947, una capra che si era persa o la ricerca di un nascondiglio per il contrabbando portarono un pastore di Qumran (una zona montuosa a ridosso di Gerico, in Palestina) dritto dritto a un vero e proprio tesoro. Fu il più grande evento archeologico del XX secolo, che con una campagna di scavi fino al 1956, in undici grotte, riportò alla luce i resti di 900 rotoli ebraici, databili tra il III e II secolo avanti Cristo.
Rotoli on line
Tra di essi i manoscritti più antichi della Bibbia ebraica mai conosciuti. Appartenevano probabilmente alla comunità di Esseni del luogo, perita per mano dei romani nel I secolo dopo Cristo. Il Museo di Israele in collaborazione con Google ha provveduto a digitalizzare i manoscritti e a rilasciarli in rete nel 2011 su un apposito sito Digital Dead Sea Scrolls.
Perché sono così importanti?
Prima della scoperta dei rotoli del Mar Morto, i manoscritti più antichi della Bibbia in Ebraico erano nel testo masoretico del IX secolo. I manoscritti biblici trovati tra i rotoli del Mar Morto hanno spostato indietro la data fino al II secolo a.C. Prima di questa scoperta, i più antichi manoscritti esistenti del Vecchio Testamento erano in greco antico, come ad esempio il Codex Vaticanus ed il Codex Sinaiticus. Nonostante pochi manoscritti trovati a Qumran differiscano molto dal testo masoretico, la maggior parte è identica.
Le origini del cristianesimo
A 70 anni dalla scoperta, a Bologna studiosi di tutto il mondo si sono confrontati sulle ultime novità emerse dai manoscritti di Qumran. Spiega il professore Corrado Martone dell’Università di Torino e tra i promotori dell’evento: «La stragrande maggioranza dei testi di Qumran è nota e pubblica. A settant’anni (dalle scoperte) abbiamo un quadro completamente diverso, basato su fonti di prima mano del Giudaismo del secondo Tempio che è in qualche modo il periodo più vivace della cultura giudaica, da cui nascerà il cristianesimo e da cui nascerà il giudaismo contemporaneo, quindi alle radici della nostra cultura occidentale».
Assistere alla nascita della Bibbia
Il grosso dei testi trovati, soprattutto biblici, a Qumran, «conferma quello che molti secoli dopo diventerà il testo masoretico, cioè il testo ancora oggi letto nelle sinagoghe e il testo ebraico della Bibbia. Però, ci dà anche la possibilità di comprendere lo sviluppo che ha portato a questa concretizzazione del testo. Quindi, è veramente come vedere dal vivo la nascita del testo biblico».
La magia
Tra i manoscritti del Mar Morto si trovano testimonianze interessanti per lo studioso della cosiddetta “magia” ebraica. Da una parte, alcuni testi normativi della comunità, il Documento di Damasco e il Rotolo del Tempio, contengono divieti – che richiamano in buona parte le prescrizioni del testo biblico – relativi alla pratica di diverse arti qualificabili come magiche e considerate blasfeme e sacrileghe.
Dall’altra, fonti diverse rimandano ad una concezione pluridimensionale dell’universo popolato da angeli e spiriti con cui è possibile entrare in contatto attraverso tecniche, formule e rituali specifici. Alcuni frammenti rinviano a pratiche messe in atto per esorcizzare demoni e contrastare calamità naturali e malattie, talora in concomitanza di ricorrenze liturgiche e calendariali; altri frammenti ancora riferiscono di performances di tipo divinatorio, oniromantiche e oroscopiche che permettevano di prevederle e prevenirle.
Le sette ebraiche
La prima generazione di studiosi dei rotoli del Mar Morto, inoltre, ha raggiunto un consenso sul fatto che il movimento settario è sorto in reazione alle dispute sui sommi sacerdoti nell'era dei Maccabei. La disputa tra il Maestro e il Sacerdote Malvagio, riportata nel Pesharim, era considerata il conflitto che aveva dato origine al movimento.
Invece, analizzando i manoscritti, il settarismo emerge un po' dopo, nel periodo asmoneo (che segno' l'inizio del Regno di Giudea), a partire dal 140 a.c., quando i governatori asmonei concordarono nel seguire gli insegnamenti dei farisei.
L'origine misteriosa
Per quanto riguarda il genere letterario sin dalla loro pubblicazione, i rotoli del Mar Morto venivano classificati ora come midrašim, ora come targumim, ora come apocrifi o pseudepigrafi. Nel corso degli anni molti altri studiosi hanno proposto definizioni come ‘Bibbia riscritta/parafrazzata/ espansa/estratta’. Tuttavia, l’uso del termine ‘Bibbia’ ha causato una reazione a catena da un crescente numero di studiosi. Questi cercavano di dimostrare il suo anacronismo nei confronti dei testi di Qumran. Così si è fatto sempre più strada l’uso del termine ‘parabiblico’. Resta l'origine misteriosa su chi siano stati realmente gli autori.