Le reti sociali del Museo di Auschwitz riescono a offrire un ricordo permanente alle vittime con senso e vita anche in quello che è stato l’epicentro di una delle più grandi tragedie dell’umanità.
Si tratta di canali dedicati non solo all’itinerario attuale per perpetuare la memoria del campo di concentramento, ma anche al ricordo delle centinaia di migliaia di vittime e anche dei sopravvissuti al suo orrore, il tutto attraverso un archivio fotografico e documentale eccezionale, liberamente condiviso. Le reti sociali del Museo di Auschwitz sono in sé un museo gratuito permanente e aperto h 24.
Ogni volto ha un nome e un cognome
Anche se per il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, sono state esposte fotografie che mostrano la gioia dei sopravvissuti al momento della liberazione, in contrasto con l’orrore per chi non è arrivato a quell’istante, in generale ogni volto presentato dal museo su Twitter o Facebook ha nome e cognome, una biografia e un registro che va molto al di là della foto protocollare scattata dai nazisti all’ingresso nel campo.