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Cyprien e Daphrose: la notte prima del martirio davanti al Santissimo

Daphrose Rugamba

Karel Dekempe | CC BY-SA 3.0

Silvia Lucchetti - pubblicato il 26/01/23

La storia dei Servi di Dio Cyprien e Daphrose Rugamba, coniugi del Ruanda che vennero uccisi nel 1994 insieme a sei dei loro figli. Avevano trascorso la notte precedente in adorazione eucaristica.

Vi presentiamo la storia di due sposi del Ruanda – i Servi di Dio Cyprien Rugamba e Daphrose Mukasanga – che con la loro vita hanno testimoniato quanto l’amore coniugale possa generare frutti straordinari.

Il loro è stato un matrimonio sofferto, vissuto sullo sfondo della fase storica che ha attraversato il Paese africano dopo l’indipendenza dal Belgio ottenuta nel 1962, che ha visto l’acuirsi delle tensioni fra le due componenti etniche degli Hutu e dei Tutsi.

La crisi di fede di Cyprien

Cyprien Rugamba nasce nel 1932 a Cyanika, e all’età di 16 anni entra in seminario, passando da quello minore di San Leone a  quello maggiore di Nyakibanda. Qui vive una profonda crisi che lo porta a perdere la fede e lasciare gli studi religiosi, per abbracciare quelli di storia coltivati prima in Burundi e poi in Belgio.

La depressione

Si innamora di Xaverine, una ragazza del suo villaggio, che in procinto delle nozze convenute dalle due famiglie viene uccisa nel corso dei primi massacri interetnici post-indipendenza. Il giovane cade in un periodo di depressione, e per due anni la sua unica consolazione è la scrittura in cui è molto versato, insieme alla poesia, alla musica e alla coreografia.

Daphrose

Come vuole la tradizione è la famiglia di Xaverine a cercargli la seconda moglie, individuata in una giovane e bella ragazza del villaggio. Daphrose Mukansanga nasce nel 1944 in una famiglia autenticamente cristiana che fa le spese delle tensioni tribali con la deportazione, in seguito alla quale il padre si ammala e muore, ed una sorella viene uccisa.

Matrimonio e morte del primogenito

Nel 1965 viene celebrato il matrimonio; il primo figlio muore appena nato e questo probabilmente contribuisce, insieme alla ferita non rimarginata della morte della prima fidanzata di lui, a non rendere l’unione felice.

Daphrose accusata ingiustamente di stregoneria

Essa vedrà comunque arricchirsi di dieci figli, alcuni dei quali adottivi. Nell’ambito del contesto rurale in cui vivono Daphrose, forse a causa della sua fede cattolica, viene accusata di stregoneria: purtroppo Cyprien dà credito a queste dicerie e la ripudia, restituendola alla sua famiglia.

Quando questa accusa cade, il marito la riaccoglie in casa pur senza chiederle scusa per averla scacciata, limitandosi ad un rapporto di facciata che nasconde le numerose relazioni extraconiugali che intrattiene.

Cyprien si ammala gravemente

Da una di esse nasce una bambina che Daphrose – ulteriormente umiliata ma perseverante nel pregare per il marito – accoglie in casa come una figlia. Nel 1980 Cyprien, che intanto ha fatto carriera giungendo a diventare il direttore del Centro nazionale per gli studi scientifici ruandese – si ammala fino a perdere l’autosufficienza a causa di una malattia di incerta diagnosi.

Daphrose, che intanto si è ulteriormente irrobustita nella fede incontrando un gruppo di Rinnovamento Carismatico, prega così intensamente per lui tanto da metterlo in crisi rispetto al rifiuto del credo religioso.

Le preghiere continue della moglie e la guarigione inspiegabile

In Belgio, dove si è recato per farsi curare, Cyprien vive un’esperienza straordinaria: mentre uno strano calore pervade il suo corpo le manifestazioni della malattia scompaiono. Da qui – nella consapevolezza che la guarigione sia da attribuirsi alle preghiere della moglie e del gruppo di cui fa parte – una conversione radicale, e  finalmente la  domanda  di perdono a Daphrose.

Si trasferiscono a Kigali, la capitale del Ruanda, dove iniziano ad accogliere decine di bambini di strada affamati e abbandonati a se stessi. Nel 1989, dopo un’intensa esperienza mistica vissuta in Francia, rientrando in patria danno inizio in casa ad un gruppo di preghiera settimanale della Comunità dell’Emmanuele, che così avvia ufficialmente le sue attività nel Ruanda.

“Siamo una sola etnia, quella di Gesù”

I due coniugi si impegnano anche ad introdurre nel loro paese il Rinnovamento dello Spirito. Cyprien, che era già arrivato alla conclusione che hutu e tutsi costituissero un solo popolo, ora ancor più convinto che questa divisione non ha alcun senso, inizia coraggiosamente ad affermare:

siamo una sola etnia, quella di Gesù.  

Ormai famoso nel suo paese per i suoi libri, le poesie e le canzoni che compone, oltre a professare la sua fede cristiana si espone ancora maggiormente consigliando al Presidente Habyarimana di non registrare più sulle carte di identità l’appartenenza etnica.

Cyprien e Daphrose uccisi insieme ai figli

Nel 1994, il giorno dopo l’omicidio del Presidente che segna l’inizio del genocidio, i coniugi Rugamba vengono uccisi con sei dei loro dieci figli e una loro cuginetta. La loro preghiera serale era diventata adorazione eucaristica notturna, quasi avessero presagito cosa li attendesse quella notte. Nei 100 giorni di questo pogrom verranno massacrati fra i 500.000 e i 660.000 tutsi ruandesi.

Il centro fondato dalla coppia a Kigali nel 1992 per nutrire gli street children continua la sua attività, grazie a Fidesco, la ong della Comunità Emmanuele.

Processo di beatificazione

Nel 2015 ha preso il via il processo di beatificazione dei coniugi Rugamba, martiri con i loro figli, testimoni del Vangelo, e con la loro sofferta storia di vita coniugale della fecondità del perdono nel realizzare ciò che agli uomini appare impossibile, non certo a Dio.     

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