Oggi siamo tutti alla continua ricerca di accettazione e gratificazione da parte degli altri, e soprattutto lo sono i più giovani, pieni di insicurezze e fragilità. Il people pleasing nasce dal desiderio di piacere e assecondare gli altri, anche sacrificando i propri desideri o bisogni, e spesso va a braccetto con una scarsa autostima e assertività. Chi soffre di questo disturbo ha paura di non essere accettato, non riesce a gestire i conflitti e cerca sempre di essere d’accordo con chi gli sta di fronte pagando un prezzo altissimo: la perdita della propria personalità (e unicità) e di rapporti sinceri con gli altri.
People pleasing e social network
I social network, con il loro mondo idealizzato, fanno leva sul bisogno di approvazione altrui e quindi sono una vera arma a doppio taglio per i soggetti affetti da people pleasing e per i più giovani. I social, in questo senso, sono un rischio, perché alimentano l’ossessione di avere l’approvazione di tutti, ossessione che porta ad annullare la propria natura per evitare un possibile rifiuto. La ricerca costante del like o del cuoricino, infatti, ormai imperversa tra le nuove generazioni, che comunicano quasi esclusivamente grazie alle piattaforme online. Se non possiamo attribuire ai social la causa del people pleasing, possiamo dire però che questi accentuano il disturbo perché danno accesso alle gratificazioni del mondo esterno in qualunque momento della giornata. Il rischio che corrono i nostri figli è quello di diventarne dipendenti, modificando il loro aspetto e carattere per risultare desiderabili e “popolari”. Non sono rari i casi di cronaca che raccontano di persone – soprattutto tra i più giovani – suicidatesi per qualche like in meno a un proprio post o a una foto su Instagram.
Cosa consigliare ai vostri figli
• Dimenticate il numero dei vostri follower: invece di contarli, cercate di avere con quelli che avete una relazione “vera” e proficua.
• Non seguite qualcuno per piaggeria. Non avete l’obbligo di seguire qualcuno solo perché questo vi segue: se non vi interesse ciò di cui “parla”, prendetevi la libertà di ignorarlo. • Datevi delle regole per rimanere sui social network, per esempio su cosa postare, come apparire o da chi accettare le richieste di amicizia: aumenterà la vostra autostima e sarete voi
a scegliere le vostre relazioni online.
• Sentitevi liberi di rifiutare il tag sulle foto che non sentite vostre, che non vi piacciono, che non volete che gli altri vedano: è un vostro diritto.
• Se vi sentite troppo coinvolti dai commenti (giudizi) altrui, allontanatevi per qualche giorno dai vari social: un po’ di detox farà bene a voi e alla vostra autostima.
Bisognerebbe insegnare ai nostri figli a non mettere al centro della loro vita e del loro interesse le opinioni altrui. Dovremmo insegnar loro a risparmiare tutte quelle energie che investono nel ricercare il plauso di chi li circonda e usarle per prendersi cura di sé stessi. Diciamo loro che non si può piacere a tutti, e che anche se questo accadesse, non saremmo comunque felici e appagati. Se avete voglia di approfondire l’argomento social network, vi consiglio il mio ultimo libro, Internet e l’anello della fuffa.