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Se non mi piace leggere l’Antico Testamento è peccato?

mężczyzna czyta Pismo święte o poranku przy kawie

Priscilla Du Preez | Unsplash

O São Paulo - pubblicato il 17/01/23

P. Cido Pereira risponde al dubbio di una fedele

Una lettrice della rubrica di domande e risposte curata da p. Cido Pereira sul portale O São Paulo, dell’arcidiocesi brasiliana di San Paolo, vuole sapere se è peccato non amare la lettura dell’Antico Testamento.

In primo luogo, il sacerdote parla della preoccupazione di molti lettori per il fatto che determinati atteggiamenti si configurino come un peccato:

“Trovo curioso che molte persone inizino le loro domande dicendo: ‘È peccato…?’ Il peccato è una cosa molto seria. È un ‘No’ a Dio. Il fatto di disobbedire in modo consapevole e costante ai comandamenti determina il peccato, il ‘No’ a Dio. Bisogna prendere coscienza del fatto che l’amore di Dio per noi non ha limiti, e che Egli non smetterà mai di amarci”.

Dopo questa spiegazione opportuna sulla natura dell’atto peccaminoso, p. Cido ha risposto direttamente alla domanda sulla lettura della Bibbia, in particolare della sua lunga prima parte:

“Se a lei piace leggere il Nuovo Testamento, è già sulla buona strada del dialogo con Dio. Non dimentichi, però che la storia della nostra salvezza è lunga e splendida. Inizia con la creazione del mondo e dell’uomo e della donna. Dio non desiste dal Suo progetto quando l’uomo e la donna Gli disobbediscono. Dio non li abbandona, e promette un Salvatore. Per questo, a partire da Abramo, forma il popolo di Israele e stringe con questo popolo la prima alleanza. L’Antico Testamento ci mostra il Signore che prepara un Salvatore.

Quando è arrivato il momento giusto, è arrivato Gesù per essere Dio con noi. E con la morte e resurrezione di Gesù, l’uomo e la donna si sono riconciliati con Dio Padre”.

“Se cerca, troverà dei gruppi di studio della Bibbia”, ha concluso il sacerdote rivolgendosi alla lettrice. “Sarà molto positivo per lei. Comprenderà il legame profondo tra il Nuovo e l’Antico Testamento. Continui, però, a leggere i Vangeli, gli Atti degli Apostoli, le lettere di San Paolo, di Giovanni, di Giacomo, di Giuda e il libro dell’Apocalisse. Dio la benedica”.

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