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Una preghiera di Ignazio di Loyola per i momenti di sofferenza emotiva

DONNA SOLA GUARDA IL MARE

Alex_VLC|Shutterstock

Sheila Morataya - pubblicato il 16/01/23

Una psicoterapeuta propone un ausilio spirituale per i momenti in cui la solitudine pesa troppo

Personalmente, mi riempie di speranza il fatto che negli ultimi tre anni la salute mentale, come anche la famiglia, sia stata un tema a cui si è data tanta priorità.

Il lockdown provocato dalla pandemia ha spinto molti a stare da soli con se stessi forse per la prima volta. In effetti, molti di noi si sono conosciuti molto di più come persone grazie a questa solitudine imposta. Ho letto una frase che dice che l’aspetto peggiore della solitudine è che porta a stare faccia a faccia con se stessi. È vero.

Ci sono centinaia, migliaia, milioni di persone che non sanno come affrontare le emozioni negative, come paura, ira, gelosia o disamore; persone che non sanno cosa fare quando rimangono da sole. L’ho sentito molte volte: “Non mi piace stare solo”, “Ho paura di stare da sola”, “Quando sto da solo non so che fare”.

Rimanere da soli significa rendersi conto che si può pensare. Chi non ha imparato a pensare, a riflettere, a conoscere la propria natura quando bisogna calarsi nel silenzio, fuggirà sempre. Pensare stando da soli significa scoprire che si è felici o se si è in condizioni miserevoli. Chi non sa pensare perché non sa stare da solo non lo sa.

L’anno scorso ho vissuto un’esperienza indimenticabile sulla montagna del Montserrat, vicino a Barcellona, in Spagna. Lì si trova il Monastero di Monserrat, affidati ai monaci benedettini. Ascoltarli cantare al momento della Santa Messa mi ha aiutata a verificare cosa fa il silenzio, la trasformazione che si produce nella mente, nel cuore e nell’anima. Questa stessa trasformazione si è verificata nel grande Sant’Ignazio di Loyola. Quest’uomo, soldato di professione, amante della mondanità, ha quasi perso la vita in guerra. Da un momento all’altro si è visto costretto a stare da solo con se stesso come non aveva mai fatto prima di quel momento. Confinato in una stanza, ha imparato a pensare. In quella stanza non poteva fare altro che leggere per ingannare il tempo, ma in quel luogo Dio gli ha restituito la salute mentale, e quindi la pace del cuore e dell’anima.

Vorrei condividere con voi questa preghiera scritta da Sant’Ignazio:

“O Cristo Gesù, quando tutto è oscurità e sentiamo la nostra debolezza e impotenza, donaci il senso della Tua presenza, del Tuo amore e della Tua forza. Aiutaci ad avere una fiducia perfetta nel Tuo amore protettore e nel Tuo potere che rafforza, perché nulla ci spaventi o ci inquieti, perché vivendo vicino a Te vedremo la Tua mano, il Tuo proposito, la Tua volontà, attraverso tutte le cose. Amen”.

Ripetete questa preghiera nei momenti di malattia, dolore, dolore del cuore o angoscia esistenziale, per mantenere il coraggio, l’integrità e la pace in mezzo a sentimenti negativi sempre prodotti dalla mente. Cristo prenderà su di Sé tutte le vostre paure, il vostro dolore, i vostri pesi e i sentimenti che provate.

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