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La malattia di un bambino è giusta?

SICK CHILD

jeep5d | Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 30/12/22

Una riflessione sul dolore e sulla fede

di Silvia Ordoñez

Un paio di settimane fa, hanno dovuto ricoverare mio marito in una clinica per alcuni giorni. Non era niente di grave, ma ho provato la preoccupazione normale di sapere che la persona che ami è in una situazione di vulnerabilità. 

Per questo, questa splendida campagna della Fondazione Infantile Ronald McDonald arriva al momento giusto. Vi confesso che mi ha fatto anche venire le lacrime agli occhi. Ora più che mai comprendo il lavoro impressionante che svolge da 25 anni a favore della salute, con il suo programma che ha aiutato più di 12.000 bambini che vivono la malattia nei centri ospedalieri e le loro famiglie.

Prima di continuare a raccontarvi di cosa si tratta, però, vi invito a guardare personalmente questo gioiello di video che racconta la storia del “Capitano Olson” (vedendolo capirete chi sia questo personaggio).

Gioia e sofferenza possono coesistere nella nostra vita?

Guardando questo video, sono tante le idee che mi vengono nella mente e nel cuore. Una miscela di emozioni, in cui provo tenerezza per i giochi innocenti e fantastici di quei due fratelli che si vogliono tanto bene, ma allo stesso tempo anche una grande tristezza per la situazione che deve vivere questa famiglia, perché la malattia fisica non è mai facile, e men che meno in un bambino.

Man mano che il video procede, però, recupero la speranza, perché vedo il cambio di atteggiamento e le lacrime unite ai sorrisi. Si possono provare gioia e tristezza in una stessa circostanza? La risposta definitiva è “Sì”.

La sofferenza fa parte della nostra condizione umana. Siamo esseri fragili, e nel corso della nostra vita ci troviamo di fronte a varie situazioni dolorose. Paradossalmente, sono i momenti più difficili che ci lasciano le lezioni più preziose e ci insegnano ad essere resilienti. 

Come cristiani, poi, sappiamo che la Croce ci ha portato un dolore profondo, ma al contempo anche una speranza enorme, perché Gesù è morto per noi perché potessimo salvarci. Non è un semplice fatto storico, ma una cosa che segna tutti noi e che si riflette nella nostra vita, nel modo in cui siamo capaci di dare un senso soprannaturale alle nostre sofferenze e perfino di trasformarle in gioie.  

Conoscete sicuramente almeno una persona che, quando la salute è venuta a mancare, nella sua malattia è stata un esempio di forza e gioia per familiari e amici. Molti malati hanno attraversato quel difficile cammino con una pace e una gratitudine tali che è diventato la loro via diretta al Cielo e perfino alla santità. 

Famiglia e vicinanza: luce nell’oscurità

Nel video vediamo una normale famiglia formata dai genitori e dai loro due figli che hanno un rapporto molto stretto. Quando arriva la malattia, però, sono costretti a separarsi, e la distanza impedisce loro di stare insieme. Anche il segnale dei walkie-talkie con cui amavano giocare non arriva più. 

È in quel momento che vediamo molto chiaramente l’immenso valore che ha la famiglia nel recupero del piccolo Capitano Olson. Da questo deriva l’importanza della vicinanza, dell’amore e dell’accoglienza da parte della famiglia, che è la roccia salda a cui ogni persona può sostenersi per andare avanti ed essere felice. 

Con le parole di Giovanni Paolo II, la famiglia è costituita come “intima comunità di vita e d’amore”.

Ogni persona “viene al mondo normalmente all’interno di una famiglia, per cui si può dire che deve ad essa il fatto stesso di esistere come uomo. Quando manca la famiglia, viene a crearsi nella persona che entra nel mondo una preoccupante e dolorosa carenza che peserà in seguito su tutta la vita”.

Il video della fondazione McDonald’s si riempie di speranza quando tutta la famiglia si riunisce, e termina con una frase molto significativa: “Una famiglia unita è un bambino più forte”.

Dio ci accompagna sempre

Cosa accade alle persone che hanno una storia familiare difficile? È una domanda complessa, ma non possiamo dimenticare che Dio è nostro Padre e ci ama con un amore incondizionato. Maria è tua Madre e la mia, e ci accoglie con immensa tenerezza. E Gesù è nostro fratello, che ci guida, ci accompagna e ci ama come il fratello maggiore del Capitano Olson nel video che avete appena visto. 

Preghiamo per tutte le famiglie del mondo che sono un faro e una luce che guida nell’oscurità, nella salute e nella malattia!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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