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I cardinali che perderanno il diritto di votare in un conclave nel 2023

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GREGORIO BORGIA / POOL / AFP

Cyprien Viet - Isabelle H. de Carvalho - pubblicato il 28/12/22

11 cardinali compiranno 80 anni nel 2023, il che vuol dire che smetteranno di essere elettori, non potendo quindi votare per l'elezione di un nuovo Papa

Nel 2023, 11 cardinali festeggeranno il loro 80° compleanno, perdendo quindi il loro diritto di voto in una conclave. Nati tutti nel 1943, i cardinali che smetteranno di essere elettori provengono da vari Paesi: cinque dall’Italia, uno dalla Repubblica Ceca, uno dal Bangladesh, uno dall’Argentina, uno dalla Corea del Sud, uno dal Mali e uno dal Perù.

Il numero di cardinali elettori scenderà quindi da 125 (dopo l’80° compleanno del cardinale Oscar Maradiaga il 29 dicembre) a 114, escludendo casi di morte o espulsione dal Collegio Cardinalizio. Questa evoluzione naturale avrà un impatto particolare sulla proporzione di Italiani presente nel Collegio. A meno che non si svolga un concistoro quest’anno, il numero di cardinali italiani scenderà da 19 a 14.

Il primo cardinale a perdere il suo diritto di voto nel 2023 sarà Angelo Bagnasco il 14 gennaio. È stato creato cardinale da Papa Benedetto XVI nel 2006 ed è stato arcivescovo di Genova dal 2006 al 2020. Il cardinal Bagnasco è stato anche presidente della Conferenza Episcopale Italiana per due mandati quinquennali (2007-2017), ed è stato considerato l’architetto di un’opposizione silenziosa al pontificato di Francesco, rallentando l’implementazione di riforme che il Papa argentino voleva attuare nella Chiesa italiana. Il porporato è stato anche presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) dal 2016 al 2021.

2Domenico Calcagno

Un altro italiano, il cardinale Domenico Calcagno, compirà 80 anni il 3 febbraio. Appassionato di armi e soprannominato ironicamente “Arcivescovo Rambo”, ha presieduto l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) dal 2011 al 2018. Nel 2012 è stato nominato cardinale da Benedetto XVI. Durante il suo mandato come vescovo di Savona (2002-2007) è stato criticato per la sua gestione di un caso di abuso e per alcuni problemi finanziari all’interno della sua diocesi. Il cardinal Calcagno si è opposto alle riforme finanziarie guidate dal cardinale australiano George Pell quando era Prefetto del Segretariato per l’Economia. Da un paio d’anni vive ritirato in Vaticano.

3Dominik Duka

Il 26 aprile, il cardinale ceco Dominik Duka perderà i suoi diritti come cardinale elettore. Il Domenicano, molto vicino a Benedetto XVI, è una delle ultime figure viventi a rappresentare la resistenza cristiana al comunismo in Europa Centrale. Ordinato sacerdote nel 1970, è stato costretto a nascondere il suo status religioso per molto tempo, e nel frattempo ha lavorato come progettista industriale in una fabbrica della Škoda. È stato in carcere all’inizio degli anni Ottanta, cosa che gli ha dato l’opportunità di incontrare varie figure dissidenti, tra cui Vaclav Havel, primo Presidente ceco dopo l’indipendenza del Paese. Dopo la caduta del comunismo, padre Duka, come superiore della Provincia Domenicana, ha aiutato la ricostruzione morale del Paese. Nominato arcivescovo di Praga nel 2010, è stato creato cardinale nel 2012 e si è ritirato dalle sue funzioni nel maggio 2022.

4Crescenzio Sepe

Il 2 giugno, il cardinale italiano Crescenzio Sepe lascerà il Collegio dei Cardinali elettori. Dopo una carriera nella Segreteria di Stato, è stato incaricato di organizzare il Grande Giubileo del 2000. Nel 2001 è stato nominato Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, e nello stesso anno è stato creato cardinale da Papa Giovanni Paolo II. Messo in discussione per la sua gestione finanziaria di questo dicastero, è stato poi nominato arcivescovo di Napoli nel 2006. Molto apprezzato per il suo dinamismo pastorale e la sua forte posizione contro la mafia, ha mantenuto il suo incarico fino al 2020. Ha accolto due volte Papa Francesco nella sua diocesi: il 21 marzo 2015 e il 21 giugno 2019.

5Giuseppe Versaldi

Il 30 luglio, il cardinale italiano Giuseppe Versaldi non sarà più elettore. È stato l’ultimo responsabile della Prefettura degli Affari Economici (2011-2015) prima che questo organismo diventasse parte del Segretariato per l’Economia. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel 2012. Dopo essere stato coinvolto in alcuni casi di corruzione alla fine accantonati dal sistema giudiziario italiano, è stato poi Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica dal 2015 al 2022.

6Angelo Comastri

Il 17 settembre, il cardinale italiano Angelo Comastri perderà il diritto di voto in un conclave. Dopo aver servito come Arcivescovo-Prelato di Loreto, questo amico personale di Madre Teresa e Giovanni Paolo II è stato chiamato a Roma per diventare nel 2006 Arciprete della Basilica di San Pietro, incarico che ha mantenuto fino al 2021. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel 2007. Il cardinal Comastri è stato molto apprezzato per la densità dei suoi scritti spirituali. Ha visto la fine del suo mandato macchiata da casi di abusi e molestie avvenuti nel seminario minore di San Pio X, in Vaticano, di cui era il custode. Sono state espresse anche preoccupazioni riguardo alla sua gestione finanziaria come Presidente della Fabbrica di San Pietro. Il Papa ha tuttavia mantenuto la sua fiducia nel cardinale fino all’età di 77 anni (anche se l’età di ritiro è 75). Oggi conduce alcuni momenti di preghiera, come il Rosario di mezzogiorno nella basilica di San Pietro, iniziato durante il primo lockdown in Italia nella primavera del 2020.

7Patrick D’Rozario

Il 1º ottobre, il primo cardinale del Bangladesh, Patrick D’Rozario, lascerà il Collegio dei Cardinali elettori. È stato il primo sacerdote cattolico ordinato nel suo Paese dopo l’indipendenza nel 1971. Membro della Congregazione della Santa Croce, il cardinale D’Rozario ha studiato Teologia Morale all’Università di Lovanio (Belgio) negli anni Settanta, ed è stato nominato vescovo nel 1990. È stato scelto da Benedetto XVI per diventare arcivescovo della capitale del Bangladesh, Dacca, nel 2011, e ha ricoperto questo ruolo fino al 2020. Nel 2016 Francesco lo ha creato primo cardinale di questo Paese a maggioranza musulmana, e l’anno successivo ha visitato la sua diocesi, incoraggiando la popolazione ad accogliere i rifugiati Rohingya in fuga dal vicino Myanmar.

8Leonardo Sandri

Il 18 novembre, il cardinale argentino Leonardo Sandri cesserà di essere cardinale elettore. È stato Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali dal 2007 al 2022, e a gennaio gli succederà formalmente l’arcivescovo Claudio Gugerotti. È stato protagonista di una lunga carriera diplomatica che lo ha visto nunzio apostolico in Venezuela e poi in Messico, prima di servire come sostituto della Segreteria di Stato dal 2000 al 2005. In questo ruolo, ha annunciato la morte di Giovanni Paolo II la sera del 2 aprile 2005. Creato cardinale da Benedetto XVI nel 2007, è attualmente vice-decano del Collegio cardinalizio, e dovrebbe mantenere questo status anche dopo il suo ottantesimo compleanno, visto che questa carica non risente del limite di età.

9Andrew Yeom Soo-jung

Il 5 dicembre, il cardinale sudcoreano Andrew Yeom Soo-jung festeggerà il suo ottantesimo compleanno. Nipote di martiri, è stato arcivescovo di Seoul dal 2012 al 2021 ed è stato creato cardinale da Papa Francesco nel 2014. Nello stesso anno, il Pontefice argentino si è recato in Corea del Sud per il suo terzo viaggio apostolico, scoprendo una Chiesa molto dinamica e missionaria. Le vocazioni sacerdotali sono numerose, e la diocesi di Seoul aveva circa 900 sacerdoti nel 2017. Il cardinale Yeom Soo-jung, molto impegnato nella riconciliazione e nella riunificazione tra le due Coree, ha anche ricoperto la posizione simbolica di amministratore apostolico della diocesi di Pyongyang, in Corea del Nord. L’ufficio non può essere esercitato praticamente a causa dell’assenza di libertà religiosa nel Paese.  

10Jean Zerbo

Il 27 dicembre, il cardinale Jean Zerbo (Mali), arcivescovo di Bamako, celebrerà il suo ottantesimo compleanno. È stato il primo cardinale del Mali, Paese prevalentemente musulmano. La sua posizione ha rappresentato la sfida del dialogo islamo-cristiano nel Sahel, regione caratterizzata da instabilità politica e terrorismo islamico. Il cardinale Zerbo è diventato vescovo ausiliare nel 1988 e poi arcivescovo della capitale maliana nel 1998. Molto rispettato da vari Governi, ha visto la sua reputazione offuscata dalle accuse di evasione fiscale, come parte dell’indagine “Swiss Leaks”. Secondo il gruppo di giornalisti che conduce l’inchiesta, il cardinale Zerbo, insieme ad altri due leader della Chiesa maliana, avrebbe tenuto 12 milioni di euro in conti bancari svizzeri.

11Juan Luis Cipriani Thorne

Il 28 dicembre lascerà infine il Collegio dei Cardinali elettori il cardinale peruviano Juan Luis Cipriani Thorne. Ha guidato la diocesi di Lima per vent’anni, ed è stato molto discreto dal suo ritiro nel 2019. È stato creato cardinale da Papa Giovanni Paolo II nel 2001, durante lo stesso concistoro in cui è diventato cardinale il futuro Papa Francesco, che ha poi visitato il cardinale Thorne nella sua diocesi nel gennaio 2018. il porporato peruviano, notoriamente conservatore, ha guidato una battaglia contro la Pontificia Università Cattolica del Perù, ritenuta troppo liberale. Ex giocatore di basket che ha militato anche nella Nazionale prima di diventare sacerdote, ha incarnato il baluardo dell’Opus Dei contro la teologia della liberazione.

Futuri concistori?

Questi compleanni potrebbero spianare la strada a un nuovo concistoro, potenzialmente nell’autunno 2023, per aggiungere membri al Collegio Cardinalizio. Alcune figure in posizioni importanti, come l’arcivescovo Claudio Gugerotti, nuovo Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, potrebbero allora diventare cardinali. Papa Paolo VI ha stabilito un limite teorico per il numero di cardinali elettori in 120, ma dal pontificato di Giovanni Paolo II questa soglia è stata superata in varie occasioni.

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