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Qual è l’angelo difensore dell’Incarnazione del Figlio di Dio?

modlitwa do świętego Michała Archanioła

IMG Stock Studio | Shutterstock

Fernando Cárdenas Lee, Foyer de Charite - pubblicato il 24/12/22

La forza dell'arcangelo San Michele è il primato di Dio e la manifestazione del Suo amore

“Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù” (Lc 1, 32). Queste parole dette a Maria dall’arcangelo San Gabriele hanno una dimensione cosmica, influiscono sull’universo intero e su tutta la creazione, visibile e invisibile, uomini e angeli.

Mistici e santi hanno affermato che tra gli angeli c’è stata una grande gioia quando Dio ha annunciato loro che Suo Figlio Gesù sarebbe nato come uomo.

Non tutti gli angeli, però, hanno provato questa gioia. Ce ne sono stati alcuni che si sono riempiti di invidia e si sono ribellati contro l’Incarnazione del Figlio di Dio.

Una grande battaglia

Questa ribellione da parte di alcuni angeli ha portato alla grande battaglia che si è scatenata in cielo: “E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono” (Ap 12, 7).

Il dragone e i suoi angeli si fermano davanti al grande segno, la donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo (Ap 12, 1), cercando di divorare il bambino non appena nato (Ap 12, 4).

Questo segno è la Santissima Vergine Maria, ed è un segno non solo per gli uomini, ma per l’universo intero, inclusi gli angeli.

Di fronte a lei si fermano il dragone e i suoi angeli, com’è già stato detto, e anche San Michele e l’esercito celeste.

Per questo, la lotta scatenata in cielo è il quadro che offre le sue vere dimensioni al dramma umano che si sviluppa qui nella storia.

In questo senso, il demonio è il bugiardo che inganna sull’Incarnazione, ed è l’omicida che cerca di distruggere e uccidere il Bambino nel momento in cui nasce.

Questo bugiardo e omicida viene presentato dall’Apocalisse dicendo che è l’“antico serpente”, ovvero il nemico che in paradiso ha sedotto, per invidia, Adamo ed Eva perché si ribellassero contro Dio e li fa cadere nella morte.

Se teniamo conto del fatto che Gesù fatto uomo è la misericordia incarnata, secondo Santa Faustina Kowalska, comprendiamo che questa battaglia descritta dall’Apocalisse non è una tra le tante.

È la battaglia contro l’inizio del mistero centrale della salvezza. È una ribellione radicale e irrevocabile contro la volontà di Dio, contro il Suo progetto di salvezza, contro la misericordia divina, contro Maria e il ruolo della donna e contro l’uomo.

La forza di San Michele

In questo senso, San Giovanni Paolo II affermava:



“Quando viene meno il senso di Dio, anche il senso dell’uomo viene minacciato e inquinato, come lapidariamente afferma il Concilio Vaticano II: «La creatura senza il Creatore svanisce… Anzi, l’oblio di Dio priva di luce la creatura stessa»… L’eclissi del senso di Dio e dell’uomo conduce inevitabilmente al materialismo pratico, nel quale proliferano l’individualismo, l’utilitarismo e l’edonismo” (Evangelium Vitae, 22-23).

Di fronte a questa ribellione, sorgono San Michele Arcangelo e il suo esercito celeste, che lanciando il grido di battaglia “Chi è come Dio?” si oppongono a questo tentativo da parte di Satana e dei demoni di oscurare il senso di Dio.

Dio è presente, e la Sua misericordia si incarna in un bambino che nasce in un presepe.

Da ciò deriva il fatto che la forza di San Michele è il primato di Dio e la manifestazione del Suo amore.

Il canto degli angeli la notte di Natale

Nella notte in cui nasce il Figlio di Dio, gli angeli cantano: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini che egli gradisce!” (Lc 2, 14).

I santi angeli cantano perché si manifestano la verità, la bontà, la bellezza e l’amore, e queste realtà esistono e si manifestano nel Bambino che è nato.

Ma annunciano anche la pace agli uomini in cui Lui si compiace. Benedetto XVI ha fatto vedere che l’uomo in cui si compiace Dio è Gesù, e quindi Dio si compiace in tutti coloro che hanno l’atteggiamento del figlio, persone che si configurano a Cristo.

La vittoria sul male

Senza questa vittoria di San Michele e dei suoi angeli sul serpente e i suoi angeli non canteremmo “Gloria a Dio” a ogni Natale, non si manifesterebbero la bellezza, la verità e l’amore e non potremmo Dio.

La storia, però, ci dice che “non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo. Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli” (Ap 12, 8-9).

E allora, la notte di Natale cantiamo insieme a questi buoni amici e intoniamo il “Gloria a Dio”, perché è nato per noi un salvatore, Gesù, e si è fatto uomo.

Rendiamo grazie a San Michele, perché senza lui e la sua vittoria non ci sarebbe Natale!

Buon Natale e un anno pieno di benedizioni.

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