In un mondo in costante mutamento, è sempre positivo avere qualche sicurezza, a livello sia emotivo che materiale. Spesso, però, viviamo tra grandi insicurezze e preoccupazioni che possono farci ammalare anche a livello fisico.
Personalmente, mi sento a disagio quando provo insicurezza. Non sono una persona avventurosa, e non riesco semplicemente a sedermi e a restare a guardare cosa succederà. Questo mi fa provare ad essere pronta a qualsiasi eventualità (sì, devo ammetterlo, ho sempre una scorta di cibo in casa… giusto per evenienza).
Come cattolica, so che devo riporre la mia fede in Dio, nel fatto che sarà sempre al mio fianco. A volte, però, quando la vita sembra schiacciarci, spaventarci o esaurirci, può essere difficile avere questa fede.
Una conversazione recente con un’amica mi ha dato la scossa di cui avevo bisogno.
Stavo parlando delle difficoltà di una relazione a 40 anni – non è decisamente qualcosa per chi è debole di cuore! Devo mandargli un messaggio? E poi aspettare la risposta… Il fatto di essere più adulti e in teoria più saggi non rende questo processo più semplice. La miriade di modi con cui entriamo in contatto oggi sembra aumentare le insicurezze.
Discutendo di questo dilemma, volevo arrivare al cuore di queste insicurezze. Perché non potevo semplicemente “seguire la corrente”? Dopo una sessione approfondita di psicanalisi che ha richiesto un minuto buono, ho concluso che ho una serie di motivi validi per mantenere la prudenza, e in realtà essere leggermente ansiosi può renderci più empatici.
Accettando il mio bisogno di sicurezza, ho ricordato che un giorno avrò la sicurezza eterna, e tutte le ansie che provo sulla Terra renderanno la nostra casa celeste ancor più dolce. Per questo ora, quando emergono le mie insicurezze, so che sono solo temporanee e che devo mantenere la fiducia e seguire la via che Dio ha tracciato per me, ovunque possa portarmi.
