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I suicidi aumentano sotto le feste di Natale? un mito da sfatare

Lonely christmas with sad family conflict or grief on holiday Man with stress

Tero Vesalainen | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 22/12/22

Una credenza diffusa vuole che ci sia un aumento di depressione e del tasso di suicidi durante le feste natalizie. Negli Stati Uniti il National Center for Health Statistics riporta il più basso numero di suicidi proprio nel mese di dicembre

Il Natale porta solo gioia e felicità, o è come un Giano bifronte che si tinge anche di ansia e scoramento?

L’immaginario collettivo da una parte rappresenta questo periodo come il più bello ed intenso dell’anno, permeato di sentimenti di amore e condivisione, con la magia degli affetti familiari che fa da padrona assoluta, dall’altra lo dipinge con i colori dello stress e della preoccupazione, sotto il peso della frenesia della corsa per i regali e del traffico che letteralmente impazzisce.

L’aumento dei suicidi a Natale? una falsa credenza

Quest’aura negativa attribuita al Natale, scrive la psicologa-psicoterapeuta Elettra Pezzica su Psicologia Contemporanea, viene giustificata anche dalla credenza diffusa circa l’aumento della depressione e del tasso di suicidi che si registrerebbero in questo periodo.

L’atmosfera di festa che si respira sarebbe troppo gravosa da sopportare  per chi vive una condizione di solitudine, per chi soffre di una patologia psichica o per chi è alle prese con cronici disagi socio-economici.

Una valutazione più attenta di questa credenza indica come non vi siano solide prove a suo supporto, e ci porta a concludere che essa sia basata principalmente su elementi  anedottici afferma la dottoressa. Le notizie di persone che tentano o portano a termine il suicidio durante le feste natalizie hanno un forte impatto emotivo, anche per il rilievo che i media spesso offrono loro.

National Center for Health Statistics: il più basso numero di suicidi nel mese di dicembre

Addirittura negli Stati Uniti il National Center for Health Statistics riporta il più basso numero di suicidi proprio nel mese di dicembre, che troverebbe la sua ragione nella maggiore rete di contatti e di supporto sociale fruiti da chi è in difficoltà e sofferenza.

Con la fine delle feste sembra determinarsi un rimbalzo con tassi suicidari che aumentano per un breve periodo, rientrando poi nella media.

Christmas Blues

Nonostante non vi siano elementi a supporto dell’aumento di gesti autolesivi, scrive Pezzica, fonti autorevoli danno credito all’esistenza del fenomeno del Christmas Blues, una condizione che non trova menzione nelle classificazioni ufficiali, contraddistinta da flessione dell’umore, presenza di ansia, stress e ideazione negativa, la quale attingerebbe non poche persone durante le feste natalizie.

Il sondaggio dell’APA

L’Associazione Psicologica Americana (APA) ha effettuato un sondaggio che ha evidenziato come la maggior parte delle persone vivono positivamente il Natale, ma al tempo stesso il 40% degli intervistati dichiarano un aumento di stress durante le festività.

I fattori stressanti del Natale

Anche per i più affezionati al Natale è difficile negare che esso comporti “stressor piuttosto significativi” (Psicologia Contemporanea). Scegliere ed acquistare regali, tempi ridotti per farlo, l’impegno economico che ciò comporta specialmente in una congiuntura sfavorevole come l’attuale, il peso delle occasioni sociali e familiari, non sempre gradite, a cui non ci si può sottrarre, rappresentano fattori di tensione e insofferenza.

Per alcuni si rivela insopportabile la deriva eccessivamente consumistica che il Natale ha progressivamente e sempre più assunto, a fronte dei gravissimi problemi che affliggono il nostro tempo. Anche la tendenza a fare un “bilancio” dell’anno che sta per finire non sempre ingenera emozioni positive, così come avviene per chi ha vissuto un lutto recente o la fine di una relazione sentimentale.

E se il Christmas Blues non finisce con le feste?

Normalmente il Christmas Blues svanisce con la fine delle feste, trattandosi di un fenomeno reattivo e subclinico che non lascia tracce nell’equilibrio della persona. Quando questa condizione non dovesse rientrare, afferma la psicologa, si deve ipotizzare la presenza di una depressione “stagionale”, di cui esiste sia la forma “estiva” che quella “invernale”, connesse a variabili climatiche (irraggiamento solare e temperatura principalmente), che nulla hanno a che fare con le festività del calendario.

Non vi è dubbio che nel mondo occidentale il Natale abbia purtroppo assunto i connotati di una festa laica, tutt’al più incentrata sul valore degli affetti familiari, nella smemoratezza quasi assoluta del suo significato autentico.

Per i credenti che vivono il Natale come la nascita del Salvatore del mondo, il blu è solo il cielo stellato in cui si muove la Cometa che segnala la direzione dove dirigersi sempre, sia quando si gioisce che quando si è nella sofferenza.       

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