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Qual è il significato degli elementi principali del presepe?

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Renata Sedmakova | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 20/12/22

C'era davvero un asino? Era realmente una stalla? Uno sguardo dettagliato a un presepe tradizionale e agli elementi che lo compongono

Qual è il significato degli elementi tipici di un presepe tradizionale? C’era davvero un asino? Era realmente una stalla?

Da quando San Francesco d’Assisi ha creato il presepe, varie culture in tutto il mondo hanno dato il proprio contributo a questa bellissima tradizione natalizia.

Tutte queste culture mantengono elementi comuni che evocano aspetti di spicco della storia della Natività del Figlio di Dio.

Vediamo i personaggi e gli elementi principali che si pongono accanto al Bambino Gesù, considerando, ovviamente, che il protagonista è proprio Lui.

Stalla o grotta

San Luca spiega che Maria “diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (cfr. Lc 2,7).

Il passo non menziona una stalla come la conosciamo nella tradizione occidentale, perché storicamente gli animali erano sistemati in grotte. Durante grande parte della storia della Chiesa, le rappresentazioni della nascita di Gesù hanno posto l’accento su una specie di caverna, ed è per questo che alcuni presepi mantengono questa tradizione.

Gli artisti cristiani, tuttavia, hanno finito per rappresentare la nascita di Gesù in un contesto più vicino alle proprie culture, ed è così che è sorta l’immagine della stalla nel presepe.

L’asino

Non c’è alcuna menzione di un asino nei resoconti biblici sulla nascita di Gesù, ma un documento antico chiamato Protovangelo di Giacomo dice che Giuseppe pose Maria sul dorso di un asino per aiutarla a compiere quel lungo viaggio. Gli asini, del resto, erano un mezzo di trasporto comune all’epoca, e per via della distanza è plausibile che sia stato quello utilizzato. È per questo che l’asino è in genere presente nei presepi: non si tratta di un animale che si trovava già nella grotta, ma di quello che avrebbe trasportato la Madre di Dio – e Dio stesso, che lei portava in grembo.

Il bue

Deriva da un altro documento extra-biblico il racconto per cui c’era un bue nella grotta in cui è nato Gesù. Probabilmente è tratto da un testo del profeta Isaia, che ha scritto: “Il bue conosce il suo possessore, e l’asino la greppia del suo padrone, ma Israele non ha conoscenza, il mio popolo non ha discernimento” (Is 1, 3). Questo passo sottolinea che perfino gli animali sanno chi è il Signore, ma l’essere umano si è ribellato contro di Lui.

Maria e Giuseppe

Le due figure principali del presepe accanto a Gesù sono rappresentate in genere in ginocchio di fronte alla mangiatoia in cui è adagiato il Bambino Dio. Sono in preghiera e profondamente stupiti per il mistero che si dispiega davanti a loro.

I pastori

Seguendo la narrazione biblica, i pastori sono essenziali in qualunque presepe e corrispondono al passo di Luca 2, 15-16, per il quale i pastori si invitarono gli uni gli altri ad andare a Betlemme e a vedere quello “che il Signore ci ha fatto sapere”. “Andarono in fretta”, e là “trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia”.

Gli angeli

Anche se non sono menzionati in modo esplicito nella scena del presepe, si manifestano ai pastori e proclamano “Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini amati dal Signore” (cfr. Lc 2, 13-14).

I tre Re Magi

Matteo scrive che i Magi d’Oriente andarono a far visita a Gesù, e anche se il numero non è menzionato in modo specifico nella narrazione biblica, la tradizione che fossero tre si basa sul numero di doni offerti: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra” (Mt 2, 11).

Elementi aggiuntivi

In vari Paesi, altri elementi sono inclusi nel presepe tradizionale.

In Italia, il presepe può includere un paese intero con innumerevoli persone che si dedicano alle proprie occupazioni. L’architettura è spesso medievale, di un periodo quindi ben diverso da quello in cui è nato Gesù, ma sottolinea che è nato per tutti e non solo per un’epoca.

In Polonia, la szopka presenta una cattedrale ornata, in stile gotico. Ancora una volta, l’accento è sul fatto che la nascita di Gesù non è stato un episodio storico puntuale, ma il grande evento che resta per tutte le epoche e in tutti i cuori.

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