Alessandro Minutella, ex sacerdote, scomunicato dalla Chiesa, e frate Celestino della Croce, a cui è stato inibito di svolgere il ministero presbiterale proprio perché vicino a Minutella, sono in Veneto per fare proselitismo.
Il post di Minutella
L’ex prete siciliano ha scritto in un post su Facebook: “Da due giorni, insieme a fra Celestino, mi trovo in Veneto, per stare vicino ai fedeli del Piccolo Resto Cattolico, (associazione di fedeli fondata da lui stesso ndr) in unione a papa Benedetto XVI, del Nord Italia. Presto verrà anche qualche altro sacerdote del Sodalizio Mariano. E così il progetto avanza e si diffonde, nonostante tutte le prove incontrate” (notizie.it).
La reazione dei vescovi
Non si è fatta attendere la reazione dei vescovi del Veneto. Sono intervenuti con note congiunte, i vescovi di Treviso, Venezia, Padova e Vicenza.
“Alessandro Minutella - si legge - già presbitero dell’Arcidiocesi di Palermo, è stato scomunicato il 18 agosto 2018 per aver assunto ripetutamente posizioni radicalmente contrarie alla fede e all’unità della Chiesa ed è stato dimesso dallo stato clericale il 13 gennaio 2022 in quanto scismatico. Per questo non può celebrare sacramenti e sacramentali e non deve essere a nessun titolo accolto nelle nostre chiese e realtà ecclesiali per tenere predicazioni o incontri di catechesi” (diocesipadova.it).
Le indicazioni su Fratel Celestino
Questo per quanto riguarda l’ex “don”, Alessandro Minutella. Nella nota si fa cenno anche al seguace di Minutella, Fra’ Celestino della Croce (civilmente Pietro Follador), attualmente incardinato nella diocesi di Patti (Messina), che “ha ricevuto dal suo vescovo la proibizione di svolgere il ministero presbiterale in pubblico per le sue posizioni apertamente in linea con quelle di Minutella, a cui si aggiunge la revoca della facoltà di udire le Confessioni e impartire l’Assoluzione Sacramentale ai fedeli, nell’ambito del territorio della Diocesi”.
L’ultima nota: il vescovo di Vittorio Veneto
L’ultimo vescovo che, in ordine di tempo, si è rivolto alla diocesi per scongiurare qualsiasi forma di autorizzazione o partecipazione agli incontri del “tour veneto” di Minutella e Fratel Celestino, è stato mons. Corrado Pizziolo della diocesi di Vittorio Veneto.
«Più di qualcuno - si legge nella missiva rivolta alla diocesi - mi ha chiesto se valga anche per la diocesi di Vittorio Veneto la comunicazione diffusa dalle diocesi a noi confinanti di Padova, Treviso e Venezia, riguardo alla presenza nel nostro territorio di Alessandro Minutella. Rispondo positivamente. Il provvedimento canonico che gli è stato comminato (scomunica e riduzione allo stato laicale) non permette nel modo più assoluto di concedere a lui (e alle altre persone che lo accompagnano) luoghi di culto e spazi, sia interni sia esterni, di proprietà di enti ecclesiastici. Al di là del necessario rispetto verso di lui come verso ogni altra persona - conclude Pizziolo -, invito tutti ad attenersi a questa indicazione ed eventualmente, se lo si ritiene opportuno, ad informarne i fedeli».