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Il regalo che ha strappato un sorriso al Papa per il suo compleanno

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Antoine Mekary | ALETEIA

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 17/12/22

Intervista all'artista italiano Mauro Pallotta, in arte Maupal, dopo il suo incontro con Papa Francesco all'udienza generale

L’opera d’arte di Maupal ha strappato un sorriso a Papa Francesco dopo l’udienza generale di mercoledì 14 dicembre nell’Aula Paolo VI. Un regalo speciale in occasione del 53º anniversario della sua ordinazione sacerdotale, del suo compleanno (sabato 17 dicembre) e di Natale.

L’artista di strada Mauro Pallotta (alias Maupal) ha regalato al Papa per il suo 86° compleanno un nuovo murale che verrà inaugurato proprio sabato nella sede del Gianicolo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Il murale rappresenta Francesco, un bambino in sedia a rotelle e la pace. Nulla di più attuale. In questo modo, i bambini, le loro famiglie e il personale dell’ospedale condivideranno ogni giorno un messaggio di speranza.

L’artista romano è nato a due passi dal Vaticano. Maupal ha fatto dell’arte una vera missione per trasmettere messaggi di riconciliazione, e dice che il Papa “non ha mai smesso di essere una fonte di ispirazione per la sua umiltà e la sua leadership”.

Spinta-per-la-pace

Com’è stato l’incontro con Francesco?

È la terza volta che incontro il Papa, ma in questa occasione ho avuto l’opportunità di parlare un po’ con lui perché in occasione del suo compleanno ho donato a Francesco tutta la collezione di opere che ho realizzato nel corso degli anni nelle strade di Roma, e vi ho aggiunto anche un’opera inedita che presto verrà esposta all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Francesco era molto divertito, rideva molto. Probabilmente già conosceva il mio lavoro, e per me è stata una grande soddisfazione.

Il dono

Ci parli della sua opera di street art che verrà esposta all’Ospedale Bambino Gesù…

Ho pensato a un’opera da esporre in un ospedale pediatrico, e quindi mi è venuto in mente un bambino malato, e dunque in sedia a rotelle. La forza di questo bambino riesce però a spingere il Papa, anche lui sulla sedia a rotelle. Come se fosse un’altalena per far volare una colomba della pace. Preparavo questo lavoro già da un paio di settimane, ma solo qualche giorno fa Papa Francesco ha detto che biosnga dare ai bambini un raggio di pace.

Da quanto tempo svolge questo lavoro? E perché si ispira al Papa per le sue opere di strada?

Ho sempre sentito l’amore per l’arte, ho frequentato l’Accademia di Belle Arti e poi ho iniziato a dipingere. Diciamo che pratico la street art dal 2014, perché la mia prima opera è stata SuperPope.

Da allora, mi sono dedicato praticamente solo a questo tipo di arte. La mia inclinazione per la figura di Papa Francesco non è nemmeno troppo religiosa, si basa sull’umanità e l’umiltà. Ricorriamo sempre alle persone più importanti del mondo per migliorare le cose, e tra questi “grandi” credo che Papa Francesco sia i pochissimi che spiccano, uno dei pochi potenti della Terra ad essere illuminati, ed è giusto tenerne conto.

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Può spiegarci, ad esempio, perché ha realizzato Super Pope?

Ho deciso di dipingerlo così perché la prima impressione che ho avuto quando Jorge Bergoglio è diventato Papa è stata quella di una persona molto umile, molto empatica e vicina ai più deboli, e allora ho deciso di ritrarlo come un supereroe potenziale. Se si guarda il disegno in modo approfondito, però, si possono vedere dei dettagli che fanno comprendere certe cose. Non so, è un po’ in sovrappeso e porta occhiali graduati, ma un supereroe non ha gli occhiali graduati, vede molto bene. Nella valigia dei valori cristiani porta poi la sciarpa della sua squadra di calcio preferita, il San Lorenzo del Almagro. Tutto questo è espressione anche di valori molto terreni. Volevo quindi ritrarre un supereroe “normale”, semplice e umile che può essere un esempio per chiunque.

Il Papa che ispira l’arte

Al Papa non piace che lo esaltino come un eroe, in base ad alcune interviste…

Le persone più grandi sono sempre estremamente umili, e apprezzo che non voglia essere idolatrato. Nel disegno si può apprezzare l’inserimento di dettagli che non lo ritraggono come un idolo totale, ma come una persona semplice che potrebbe essere un supereroe come chiunque di noi. Credo semplicemente che tutte le persone più grandi abbiano sempre come base una grande umiltà. Anche perché l’umiltà più profonda nasconde sempre l’ambizione più elevata. Sono quindi d’accordo con le parole di Papa Francesco sul fatto di non voler essere idolatrato. La mia, comunque, è un’immagine artistica molto pop che riesce anche a strappare un sorriso.

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È una forma d’arte che arriva molto ai giovani?

Immagino come arrivi ai giovani, anche se diciamo che questa immagine è diventata quasi un ritratto popolare di Papa Francesco. A questo punto la gente lo vede come super pop, ma è soprattutto un genere artistico che arriva innanzitutto ai giovani. Papa Francesco è estremamente socievole, è una persona semplice, una persona empatica che, diciamo, a prima vista può sembrarci quasi un nonno, con cui è facile parlare.

Che ha impressione le ha fatto il Papa?

È come una persona che conoscevo già. La cosa che mi ha colpita di più è stata il suo sguardo, i suoi occhi, che sembravano quelli di un ragazzo di 15 anni, ha occhi pieni di vita, estremamente vivaci, svegli. Insomma, l’impressione è quella di avere davanti non una persona anziana, ma una persona giovane e piena di vita.

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La pace

Ricordo ancora l’immagine di papa Francesco che sale una scala e disegna…

Questo è un disegno che ho realizzato nel 2016 e l’ho messo in strada. Si trova a pochi metri dall’ingresso dalla Porta Sant’Anna del Vaticano. Ricordo che è avvenuto nel momento in cui la Crimea è stata annessa dalla Russia e tutti parlavano di guerra, tranne Papa Francesco, che continuava a professare la pace anche se nessuno lo ascoltava. A un certo punto ho pensato: “Se fossi Papa mi comporterei come lui, ma non potrei mai essere Papa, giusto?” È stato allora che mi è venuta l’idea. Pensavo “Io non posso essere Papa, ma lui può essere artista di strada”. Per questo ho disegnato Papa Francesco come un artista di strada che di notte va con un suo amico che fa da guardia e controlla la situazione, in questo caso una guardia svizzera; sale su una scala rivolta verso il basso per testimoniare la difficoltà, e così deve anche allungarsi con il corpo per giocare a tris, e vincere con il simbolo della pace. Mostra quindi l’umanità e la via vincente della pace.

Secondo lei, perché il Papa non è stato ascoltato nel 2018 e ora ci troviamo in questa situazione di guerra?

La prima volta il mondo non ha preso sul serio il pericolo, ora siamo tutti consapevoli del grande pericolo esistente, e naturalmente vediamo quanto sia diventata difficile la sopravvivenza per via del costo dell’energia e della vita in generale. Oltre alla parte più importante che è la sofferenza umana che si vive in quei luoghi del mondo, per cui, a mio avviso, l’appello di Papa Francesco per trovare una via per la pace si sentirà ora un po’ di più.

Qui ulteriori informazioni sull’opera dell’artista.

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