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Nasce l’Osservatorio Acli su redditi e famiglie e fotografa subito la crisi

INVECCHIAMENTO

Halfpoint / Shutterstock

Lucandrea Massaro - pubblicato il 16/12/22

Le Acli, l'associazione cristiana lavoratori italiani, da sempre è accanto alle famiglie e ai loro bisogni, oggi con uno strumento in più. A presentare l'Osservatorio Lidia Borzì di Acli ma anche Gigi De Palo del Forum Famiglie

«Oggi nasce qualcosa di nuovo: un Osservatorio permanente che raccoglierà periodicamente dati inerenti alle famiglie», così Lidia Borzì, delegata nazionale Acli Famiglia e stili di vita, durante la presentazione a Roma della prima indagine dell’Osservatorio nazionale Acli dei redditi e delle famiglie.

Aiutare le famiglie, far crescere il Paese

«La certezza è che le Acli da sempre mettono al centro la famiglia. Il nostro è un approccio fuori dalla retorica. – spiega ancora Lidia Borzì – Siamo un Osservatorio di storie e persone: abbiamo analizzato un milione di dichiarazioni dei redditi in forma anonima e abbiamo ricavato dei dati importanti che faranno da guida alle Acli, ma soprattutto ai governanti, affinché pensino a  politiche familiari diverse. La famiglia deve essere riconosciuta come fondamento della società e motore di sviluppo dal punto di vista sociale ed economico»

«Il prossimo anno l’inflazione avrà un impatto ancora più forte sul reddito delle famiglie. Un grosso problema nel nostro paese è l’accesso alle cure, come dimostrano i dati che hanno raccolto le Acli». Così Leonardo Becchetti, ordinario di Economia Politica all’Università di Tor vergata, durante la presentazione della prima indagine dei dati dell’Osservatorio nazionale Acli su come è cambiato il reddito delle famiglie prima e dopo il Covid. «In questa ricerca noi osserviamo i sopravvissuti, quelli che hanno continuato a presentare la dichiarazione dei redditi presso gli sportelli del Caf Acli. Ma c’è stata una perdita del 15% del campione, persone che sono sparite, che quindi non hanno più fatto la dichiarazione e che ci fanno pensare che i risultati siano peggiori. Dobbiamo puntare sull’amministrazione condivisa: le associazione possono mettere a disposizione dell’ente pubblico preziose informazioni, come stanno facendo le Acli. C’è bisogno di una sinergia più forte tra classe politica e società civile».

Fa loro eco il presidente del Forum Famiglie, Gigi De Palo presente alla presentazione a Roma della prima indagine dell’Osservatorio nazionale Acli dei redditi e delle famiglie: «Dallo studio dell’Osservatorio nazionale Acli emerge una cosa molto grave: le famiglie vanno in difficoltà quando nasce un figlio. In Italia se fai un figlio diventi povero. Se ne fai due è sicuro che diventi povero e se ne fai tre sei matto. Questo è un problema grande». «Questa ricerca è importante perché è stata realizzata su un campione autorevole di quasi un milione di persone e ci aiuta ad avere una fotografia reale del nostro Paese. Noi chiamiamo ceto medio quelle famiglie che stanno al limite della povertà, ma non facciamo nulla per queste famiglie: dovremmo anticipare il problema e invito le Acli a fare della natività una questione vitale».  

Sconfiggere l’inverno demografico è la vera emergenza nazionale

De Palo prosegue con chiarezza sul tema: «Tutte le leggi di bilancio di tutti i partiti fanno un errore: pensano che il bene comune sia la somma degli interessi particolari e questo scontenta tutti. Il bene comune deve partire da una idea diversa di Italia e le Acli, con questo studio, aiutano a fare riflessioni di questo tipo» e poi ricorda come i dati fotografati dalle Acli siano in linea con quelli dell’Istat. «I dati del censimento Istat sulla popolazione italiana dimostrano che il crollo delle nascite è ormai inarrestabile ed è necessario agire per arginare gli effetti negativi che questa situazione potrebbe avere sul Sistema Paese e, più in generale, sulle famiglie italiane. Dobbiamo fissare degli obiettivi concreti e facilmente raggiungibili che possano essere verificati anno dopo anno, tra questi quota 500mila nuovi nati nel 2033. Non c’è più tempo da perdere».   

«Finora sono state fatte poche politiche per le famiglie a causa della scarsità delle risorse – prosegue De Palo. Oggi, però, il PNRR rappresenta un’occasione per allineare ogni misura al livello degli altri Paesi europei. È il momento di fare una riflessione seria su un sistema fiscale a misura di famiglia, seguendo l’esempio di Francia e Germania. Il crollo della natalità è come un terremoto e bisognerebbe istituire un commissario per risolvere l’emergenza».

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