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I santi della settimana? Festeggiamoli con un’azione cristiana!

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Patricia Drury, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons | Public Domain

Lucia Graziano - pubblicato il 12/12/22

Anche questa settimana, prosegue la sfida che abbiamo lanciato all’inizio del mese: che ne direste di provare a onorare il santo del giorno con una buona azione ispirata alle gesta per cui è diventato celebre?

Ci sono mille modi per onorare i santi: innanzi tutto pregandoli, naturalmente. Oppure leggendo i loro scritti. O raccontando la loro vita a chi non le conosce ancora.  Ma, in questo mese di dicembre, noi di Aleteia abbiamo deciso di farvi una proposta: proviamo a onorare i santi del giorno compiendo un’azione cristiana che sia ispirata alle loro gesta! In fin dei conti, vi viene in mente un modo migliore di questo, per festeggiare?

Ecco a voi qualche spunto per la settimana che inizia, per chi volesse unirsi a noi in questa piccola sfida d’Avvento.

12 dicembreSan Spiridione di Trimitonte. Sostieni il recupero sociale dei carcerati!

Nato all’incirca nel 270 e morto nel dicembre 348, san Spiridione di Trimitonte ha un nome che può incutere timore. In realtà, il santo cipriota era uomo mite, modesto e di buon cuore: trascorse buona parte della sua vita a fare il pastore, prendendosi cura del suo bestiame con grande dedizione. Divenne pastore d’anime solamente in età avanzata, quando la comunità di Cipro lo supplicò di diventare sacerdote e anzi di mettersi alla guida della diocesi. E Spiridione, che non si tirava mai indietro di fronte a una richiesta di aiuto, accettò di diventare vescovo, accogliendo quella carica con spirito di servizio.

Non volle però abbandonare il suo gregge (quello fatto di animali), continuando a pascolarlo nei momenti liberi per evitare di insuperbire a causa della nuova carica. Narra la storia di come, una notte, dei ladri di bestiame cercarono di rubargli alcune pecore: il pastore riuscì ad acciuffarli, li legò per metterli nelle condizioni di non poter fare danni… e poi cominciò a predicare loro il Vangelo. Li catechizzò per una notte intera, riuscendo a operare in loro quella che parve una conversione genuina: alle prime luci dell’alba, i ladri avevano le lacrime agli occhi e supplicavano perdono per le loro malefatte. E Spiridione li mise in libertà, promettendo loro che avrebbe proseguito le sue catechesi in vescovado; nel congedarli, regalò loro un montone – così da non aver trascorso tutta la notte svegli per niente. 

Onoriamo la festa di san Spiridione compiendo un’azione cristiana

Ho come l’impressione che, se fosse vissuto ai nostri giorni, san Spiridione sarebbe stato un grande fan di quelle start-up carcerarie che, all’interno di molti penitenziari, insegnano ai detenuti una nuova professione favorendo il loro reinserimento socio-lavorativo. Ce ne sono moltissime, da Nord a Sud; ma, visto il periodo, io segnalo la Pasticceria Giotto, attiva ormai da quasi vent’anni presso il carcere Due Palazzi di Padova. La pasticceria lavora dodici mesi all’anno, sfornando prelibatezze che poi rivende tramite e-shop; ma in questo periodo dell’anno, una nuova tipologia di dolce si aggiunge al menù: il panettone di Natale. Perché non lasciarci tentare?

13 dicembreSanta Lucia. Dona cibo a chi ne ha bisogno!

Ancor oggi, nella città di Siracusa, si ricorda il miracolo con cui, nel maggio 1646, la vergine martire volse il suo sguardo sulla città che le aveva dato i natali, soccorrendo i suoi concittadini che stavano ormai cominciando a morire di fame a causa di una gravissima carestia. Il vescovo di Siracusa ordinò una novena di preghiera in onore della santa; ecco, all’ottavo giorno di preghiera alcune navi attraccarono al porto, inattese. Erano cariche di grano: i Siracusani poterono finalmente riempire le dispense e ricominciare a sfamare i loro figli. 

Onoriamo la festa di santa Lucia compiendo un’azione cristiana

C’è bisogno di dire quale? Mai come quest’anno, svolgono un servizio prezioso le mense che distribuiscono piatti caldi a chi si trova a vivere un momento di difficoltà. Sono (fortunatamente) così numerose che sarebbe inutile iniziare a farne un elenco, inevitabilmente destinato a non essere esaustivo: starà a noi sceglierne una e darle il nostro sostegno. In questo caso, è proprio vero che anche un piccolo contributo può fare la differenza.

14 dicembreSant’Agnello di Napoli. Per un giorno, occupati tu della casa!

Secondo la tradizione partenopea, la famiglia di sant’Agnello era imparentata alla lontana con quella di santa Lucia (anche se è molto probabile che questo dettaglio sia in realtà fantasioso). Certo è che sant’Agnello arrivava da una famiglia benestante: dopo aver ereditato le ricchezze paterne, l’eremita decise di donarle ai poveri fondando un ospedale nel quale chiunque potesse esser curato senza la necessità di pagare. Morì nel 596, in odore di santità: a oggi, è co-patrono della città di Napoli.

Onoriamo la festa di sant’Agnello compiendo un’azione cristiana

Così ordina un proverbio partenopeo: A sant’Aniell nun tucca’ ne forbice ‘e ne curtiell. Vale a dire: in quel giorno di festa, le massaie avrebbero dovuto accantonare tutti i lavori domestici di cucito e di cucina, per godere di un po’ di meritato riposo. È festa patronale anche per chi lavora tra le mura di casa, dopotutto!

Ecco, perché non sfruttare questo spunto per alleggerire un po’ il lavoro domestico di chi vive con noi in casa? Certamente sarebbe un bel gesto, sorprendere i nostri cari dicendo «no, lascia stare, oggi ci penso io a lavare i piatti», «sorpresa: ci ho pensato io a stirarti la camicia per domani!».

15 dicembreBeata Maria Vittoria De Fornari Strata. Resta vicino a quell’amico giù di morale!

Nata a Genova nel 1562, la beata Maria Vittoria dovette lottare contro la depressione per buona parte della sua esistenza. E diciamo pure che la vita non era stata gentile con lei: madre di cinque figli, e in attesa del sesto, la donna rimase vedova perdendo un marito amatissimo a causa di una malattia che lo uccise in pochi mesi. Fu un grave shock, che mise a dura prova la psiche della beata: fu la Madonna in persona ad apparirle in visione per confortarla dolcemente, spronandola a farsi forza e ad andare avanti per il bene dei suoi figli. E fu poi un sacerdote gesuita a prendere la giovane sotto la sua ala protettrice, coinvolgendola in attività caritative a vantaggio dei bisognosi: la beata Maria Vittoria vi si gettò anima e corpo, traendo consolazione dalla consapevolezza di poter essere utile a qualcuno. E così, una volta superato il trauma del lutto, la giovane madre tornò a sorridere alla vita.

Onoriamo la festa della beata Maria Vittoria De Fornari Strata compiendo un’azione cristiana

Anche la più banale: una telefonata, un messaggino, un abbraccio a quell’amica che sappiamo giù di morale, a quel collega che ha l’aria di star passando un brutto periodo, a quel vicino di casa anziano che vive solo e forse soffre la solitudine. Talvolta basta poco, per essere la luce che rischiara un periodo nero. 

Venerdì 16San Josep Manyanet i Vives. Progetta una attività da svolgere coi tuoi figli!

Nella Catalogna di metà Ottocento, il sacerdote sentì il bisogno di fondare la congregazione dei Figli della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (cui s’aggiunse, pochi anni più tardi, il ramo femminile: quello delle Missionarie figlie della Sacra Famiglia di Nazareth). Scopo delle due congregazioni era quello di propagare la devozione alla Sacra Famiglia, spronando i giovani genitori a imitare quanto più possibile il modello dato da Maria e Giuseppe. Il sacerdote, infatti, era convinto che molti giovani si perdessero, allontanandosi dalla retta via, perché le loro famiglie non possedevano gli strumenti culturali che sarebbero invece stati necessari per dar loro una solida educazione cristiana. Dedicò dunque buona parte della sua vita a formare i giovani sposi per trasformarli buoni genitori, realmente capaci di avviare i pargoli sulla strada della santità.

Onoriamo la festa di san Josep Manyanet i Vivescompiendo un’azione cristiana

I principi pedagogici di san Josep potrebbero essere sintetizzati in questo modo: innanzi tutto, fornire il buon esempio (a nulla valgono mille raccomandazioni, se i genitori sono i primi a non viverle direttamente). Secondariamente: togliersi dalla testa l’idea che si possa parlare di Dio solo quando si parla di religione; in realtà, ogni singolo aspetto della vita (e della vita quotidiana!) può e deve essere interpretato alla luce del vangelo. Last but not least: i piccoli imparano più volentieri quando si divertono; dunque, si cerchi il modo di proporre loro attività educative ma piacevoli al tempo stesso, tantopiù che i piccolini hanno già fatto il loro dovere sui banchi di scuola e, giustamente, vogliono godersi appieno il tempo che possono passare con mamma e papà. Anche un viaggio, un cartone, la lettura di un libro o un giocattolo ben selezionato possono essere preziosi.

E voi? Se avete bambini piccoli di cui occuparvi, perché non prendervi l’impegno di ritagliarvi qualche ora di tempo in questo frenetico week-end prenatalizio, per svolgere coi piccoli qualche attività che lasci il segno? 

17 dicembreSan Modesto patriarca. Tutela i luoghi santi di Gerusalemme!

San Modesto fu vescovo di Gerusalemme negli anni ’20 del VII secolo, e cioè in un’epoca in cui buona parte della Città Santa era stata fisicamente distrutta dall’esercito del persiano Romizanes, che aveva conquistato quelle zone nel 614. Quando l’esercito si ritirò, molte chiese erano state vandalizzate se non addirittura distrutte da incendi dolosi: e una delle prime preoccupazioni di san Modesto fu quella di restaurare quei luoghi di culto, per ridar loro l’antico splendore. Iniziò con la basilica del Santo Sepolcro, poi proseguì con l’Anastasis, il Cranion, la Cappella del Calvario, la Chiesa della Croce e molte altre: Gerusalemme non avrebbe il volto che ha oggi, se non fosse stato per la solerzia con cui l’operoso vescovo si indaffarò per mettere in salvo quei preziosi edifici.  

Onoriamo la festa di san Modesto compiendo un’azione cristiana

E, oggigiorno, fa qualcosa di simile l’associazione Pro Terra Sancta che, oltre a seguire benemeriti progetti di natura socio-assistenziale, si occupa di tutelare i luoghi santi e di valorizzare il patrimonio storico-artistico della zona, anche allo scopo di formare operatori culturali in grado di intercettare i bisogni dei turisti che ogni anno affollano Gerusalemme. Davvero potrebbe valer la pena di sostenere queste attività con una piccola donazione!

18 dicembreSan Malachia. Nessuna distrazione, oggi a Messa!

Poco o nulla si sa di san Malachia, l’ultimo dei profeti minori della Bibbia. Visse certamente dopo l’esilio babilonese, quando il tempio di Gerusalemme era già stato ricostruito (e dunque, dopo il 520 a.C.); ma, a giudizio di Malachia, era disattenta, sciatta e trasandata la partecipazione dei fedeli alle cerimonie che si tenevano nel luogo di culto, nonostante la cura che era stata profusa per ridargli lustro e splendore. Il profeta conclude il suo libro invitando i fedeli a rafforzare la loro vita di fede, preparandosi al loro incontro col Signore: il momento potrebbe essere più vicino di quanto penseremmo… e allora, sarà meglio non farsi trovare impreparati!

Onoriamo la festa di san Malachia compiendo un’azione cristiana

Beh: quest’anno, la festa di san Malachia cade di domenica. E allora, quale modo migliore per onorarlo se non ripromettendoci di prestare la massima attenzione possibile, oggi a Messa? Oppure: per i sacerdoti, di celebrarla con particolare cura e di proporre ai parrocchiani un’omelia scoppiettante?

Il santo, senza dubbio, apprezzerebbe. 

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