Per molti secoli, nei giorni dell’ultima settimana di Avvento i cristiani si concentravano sul fatto di espellere i demoni che potevano minacciare gli angoli della loro casa e le loro proprietà. Credevano nel principio spirituale di base per cui per poter invitare Dio in casa propria dovevano “esorcizzarla” da qualsiasi influenza maligna.
Non si trattava di un esorcismo formale realizzato da un sacerdote, ma un servizio di preghiera “familiare”, guidato dal capofamiglia.
Francis Xaver Weiser spiega questa abitudine di Avvento nel suo libroHandbook of Christian Feasts and Customs:
“In alcune parti dell’Europa centrale si praticano antichi costumi di mettere in fuga i demoni nella festa di San Tommaso Apostolo (21 dicembre) e nelle notti successive… gli agricoltori camminano negli edifici e all’interno del cortile, accompagnati da un figlio o da uno dei contadini della fattoria. Portano incenso e acqua benedetta, che irrorano camminando. Nel frattempo, il resto della famiglia e i domestici sono riuniti nel soggiorno a recitare il Rosario. Questo rito serve per santificare e benedire tutta la proprietà in preparazione al Natale, per tenere lontani tutti gli spiriti maligni nei giorni festivi”.
Una tradizione cattolica
Ad alcuni può sembrare una pratica superstiziosa, ma riflette un’autentica cosmovisione cristiana.
I demoni esistono e non amano quando celebriamo giorni come la nascita di Cristo. Avrebbe senso se volessero fare qualsiasi cosa alla loro portata per interrompere questa celebrazione.
Questa abitudine riconosce questa realtà e invoca il potere di Dio per mettere in fuga gli spiriti maligni. È sempre Dio che svolge il lavoro: noi Lo invitiamo semplicemente a esercitare il Suo potere.