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Hai il coraggio di pentirti delle scelte sbagliate ed ascoltare Dio?

Vista laterale di un uomo triste con una mano sulla testa seduto su un divano nel soggiorno a casa

Antonio Guillem | Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 12/12/22

A volte nella vita - come il figlio del Vangelo di oggi - facciamo delle scelte sbagliate ma abbiamo anche il coraggio, ad un certo punto, di pentircene e di ascoltare la voce di Dio che risuona nel nostro cuore

Vangelo di martedì 13 dicembre (S. Lucia) 

«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: «Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna». Ed egli rispose: «Non ne ho voglia». Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: «Sì, signore». Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli. (Matteo 21,28-32)

Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli.

Così inizia il Vangelo di oggi, un uomo e due figli, quasi a suggerirci che esistono sempre due modalità con cui si possono fare le cose. Abbiamo sempre due scelte da compiere.

Quelle che Gesù mette in scena nel racconto di oggi è proprio la storia di due figli, di due modalità con cui ci si può rapportare a Dio. La prima modalità è quella del figlio che dice di no alla richiesta del padre e proprio per questo la sua immagine è compromessa, ma poi si pente e va a lavorare nella vigna.

Il secondo dice di sì, e quindi formalmente ha le carte in regola, ma in realtà alla fine non andrà a lavorare nella vigna del padre. “Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?”, domanda Gesù. Ovviamente quello che pur avendo detto no alla fine ci va.

La lezione è grande: a volte nella vita formalmente facciamo delle scelte sbagliate ma abbiamo anche il coraggio, ad un certo punto, di pentircene e di ascoltare la voce di Dio che risuona nel nostro cuore.

Da quel momento in poi, anche se la nostra immagine è compromessa, cerchiamo di rendere quanto più possibile concreto il bene che abbiamo scoperto esistere. È anche vero però che delle volte abbiamo passato la nostra vita a cercare di salvare quanto più possibile la nostra immagine, e la gente è convinta che siamo delle brave persone ma in realtà nei fatti non concludiamo mai nulla.

Siamo diventati furbi e incapaci di ascoltare la voce del cuore. Ecco perché Gesù non ha difficoltà a usare parole durissime a questo proposito:

In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. 

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