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Lezione d’Avvento dai sopravvissuti a un pericoloso viaggio in mare di 11 giorni

oil tanker sailing the high seas

bob63 / Shutterstock

Zoe Romanowsky - pubblicato il 05/12/22

Il viaggio dei migranti che rischiano la propria vita ci ricorda la Sacra Famiglia e l'invito dell'Avvento a rispondere con l'amore

L’Avvento è un periodo in cui contempliamo il viaggio della Sacra Famiglia in modo più intenso mentre ci prepariamo a celebrare la nascita di Gesù. La Sacra Famiglia è da tempo un simbolo di rifugiati e migranti. Che si parli del suo lungo viaggio verso Betlemme o della fuga in Egitto per proteggere il Bambino Gesù dagli aguzzini di Erode, Gesù, Maria e Giuseppe hanno compiuto un viaggio pericoloso, una fuga rischiosa, con tutte le sfide insite nel fatto di trovarsi in una terra straniera.

Le storie di rifugiati, migranti e richiedenti asilo sono particolarmente pregnanti in questo periodo dell’anno, e la storia recente di uomini che hanno compiuto un viaggio avventuroso attraverso l’oceano su una grande petroliera non fa eccezione. 

La Reuters riferisce che tre uomini sono stati salvati dalla guardia costiera spagnola quando la petroliera Althini II è arrivata alle isole Canarie dalla Nigeria. Le Canarie sono un punto d’arrivo comune per i migranti africani che cercano di raggiungere l’Europa.

I tre uomini sono sopravvissuti a 11 giorni perigliosi sulla poppa di una nave. Come indica Vatican News, non conosciamo la loro storia, ma possiamo supporre che rischiare la propria vita per un possibile futuro migliore sembrasse meglio di quello che vivevano in patria.

Quando il Papa è andato a Cipro lo scorso anno e ha partecipato a una preghiera ecumenica con i migranti nella chiesa polacca della Santa Croce a Nicosia, si è rivolto ai migranti che hanno condiviso la loro testimonianza, incoraggiandoli nel loro percorso. Le sue parole ci ricordano che affrontare le sofferenza dei fratelli e delle sorelle che cercano una vita migliore fa sempre parte della nostra missione, indipendentemente dal periodo:

“Guardando voi, guardo le sofferenze del cammino, tanti che sono stati rapiti, venduti, sfruttati…, ancora sono in cammino, non sappiamo dove. È la storia di una schiavitù, una schiavitù universale. Noi guardiamo cosa succede, e il peggio è che ci stiamo abituando a questo. ‘Ah, sì, oggi è affondato un barcone, lì… tanti dispersi…’. Ma guarda che questo abituarsi è una malattia grave, è una malattia molto grave e non c’è antibiotico per questa malattia! Dobbiamo andare contro questo vizio dell’abituarsi a leggere queste tragedie nei giornali o sentirli in altri media”.

Quanto ai tre uomini che sono riusciti a sopravvivere al loro viaggio, Vatican News riferisce che stanno ricevendo assistenza medica e verranno rimandati in Nigeria, ma una fondazione italiana, Casa dello Spirito e delle Arti, sta lavorando per aiutarli a rimanere in Europa.

Per loro sarebbe un dono di Natale inaspettato vedersi riconosciuto il permesso di restare…

Dopo tutto, il migliore percorso d’Avvento finisce nell’ospitalità.

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