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RASSEGNA STAMPA / La condanna del cardinale Zen è una questione che riguarda la democrazia di Hong Kong

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Il Cardinal Zen a HONG KONG

Peter PARKS | AFP

i.Media per Aleteia - pubblicato il 29/11/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Martedì, 29 novembre 2022

1. La condanna del cardinale Zen è una questione che riguarda la democrazia di Hong Kong

2. Come i cattolici tedeschi hanno spinto la lenta riforma della Chiesa

3. Chi era il cardinal Casaroli, il modello di diplomazia di Papa Francesco? 

4. Elezioni presidenziali in Libano: il Patriarca Raï è impaziente 

5. Benedetto XVI è stato un leader nella lotta agli abusi, dice Papa Francesco

1La condanna del cardinale Zen è una questione che riguarda la democrazia di Hong Kong

Il 25 novembre, il giudice di Hong Kong Ada Yim ha condannato il cardinale Joseph Zen, 90 anni, a una multa di 4.000 dollari di Hong Kong (circa 490 euro) dopo un processo che ha riscosso grande attenzione. Secondo Ucanews, ci sono due possibili interpretazioni. La prima è che il verdetto sia una misura intimidatoria, volta a inviare un avvertimento a chi ha creduto e sperato nella democrazia, perché la condanna di un leader religioso popolare non ha precedenti a Hong Kong. La seconda interpretazione prevede che la sentenza possa essere l’espressione del desiderio di chiudere tranquillamente una storia che è stata fonte di imbarazzo per la polizia di Hong Kong e le autorità politiche e giudiziarie. Per la condanna, la corte si è basata su una legge del 1911, usata all’epoca per contrastare le società segrete. Questa legge obsoleta, sostiene Ucanews, “mostra la natura strumentale della causa contro il cardinale e i suoi compagni di sofferenza”. L’autore dell’articolo spera che la storia finisca qui e che il cardinale Zen non venga chiamato a rispondere del crimine di “collusione con forze straniere”, com’è apparso dopo il suo arresto. Allo stato attuale, il processo non è “un messaggio della Cina al Vaticano”. Non è una questione di libertà religiosa, ma di democrazia e libertà a Hong Kong, spiega l’articolo. “Sono coinvolto in questa vicenda non per la mia identità religiosa, ma come cittadino di Hong Kong impegnato nella democrazia”, ha affermato il cardinale Zen, condannato non come leader cattolico, ma come leader democratico. Per l’autore “non c’è sufficiente consapevolezza della gravità della sua tragedia politica e sociale”. “Dopo il crollo di Hong Kong, il mondo gode di minore libertà, minore democrazia e nessuna pace”, conclude l’articolo.

Ucanews, inglese.

2Come i cattolici tedeschi hanno spinto la lenta riforma della Chiesa

Ormai da molti anni, la Chiesa cattolica in Germania è pioniera nella riforma della Chiesa e delle sue strutture. Se nelle ultime settimane tutti gli occhi sono stati puntati su Roma, dove i vescovi tedeschi hanno difeso la loro agenda, opponendosi apertamente alla Curia, la notizia più importante ha probabilmente avuto come teatro la Germania, nota il media internazionale tedesco DeutscheWelle. In questo Paese, in cui quasi l’1% della popolazione lavora per la Chiesa cattolica, era in passato impossibile assumere un divorziato risposato o un omosessuale. La Costituzione tedesca permetteva alla Chiesa di farlo perché dà alle comunità religiose l’autodeterminazione a livello di servizi o leggi sul lavoro. Per via della pressione degli impiegati ecclesiali, che chiedevano che non fosse più possibile licenziare qualcuno sulla base del suo orientamento sessuale, queste leggi potrebbero essere modificate. Promossa dal Cammino sinodale, diventato “il motore di riforme urgentemente necessarie” per la Chiesa in Germania, potrebbe essere approvata una nuova legge che permetta l’assunzione di omosessuali o divorziati. La sua implementazione dipenderà però dall’autorità di ogni vescovo nella sua diocesi. Se alcuni, come il cardinale Woelki di Colonia o il vescovo Oster di Passau, hanno annunciato il loro desiderio di integrare questa nuova regolamentazione, altri, come i vescovi di Regensburg o di Augusta, oppongono più resistenza. La nuova legge non soddisfa completamente i sostenitori della riforma, perché permette il licenziamento per “comportamento anticlericale” senza specificare in cosa consista. Alcuni chiedono poi che la norma riconosca più di due generi, maschile e femminile. Tali questioni potrebbero essere discusse nella prossima sessione del Cammino sinodale nel marzo 2023.

Deutsche Welle, inglese.

3Chi era il cardinal Casaroli, il modello di diplomazia di Papa Francesco? 

The Pillar ha pubblicato un articolo sul cardinale Agostino Casaroli, architetto durante la Guerra Fredda della Ostpolitik, la pragmatica strategia diplomatica di compiere piccoli passi con l’Unione Sovietica per cercare di allentare le tensioni – un approccio che va contro la rottura totale delle relazioni diplomatiche. Sulla questione cinese, Papa Francesco ha optato per questa strategia.

The Pillar, inglese.

4Elezioni presidenziali in Libano: il Patriarca Raï è impaziente 

Il Patriarca maronita Bechara Raï ha criticato ancora una volta la sospensione delle elezioni presidenziali, riferisce L’Orient le Jour. Il cardinale libanese crede che il Parlamento “non possa continuare a rimandare deliberatamente e a manipolare l’elezione di un nuovo Capo di Stato” in Libano.

L’Orient le jour, francese.

5Benedetto XVI è stato un leader nella lotta agli abusi, dice Papa Francesco

L’agenzia di notizie statunitense CNA riporta l’intervista del Papa alla rivista America in cui il Pontefice argentino riconosce che Benedetto XVI è stato un leader nella risposta alla crisi degli abusi nella Chiesa cattolica. 

CNA, inglese.

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