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L’esperienza di tornare in Ucraina e vedere la propria chiesa distrutta (FOTO e VIDEO)

Rovine in Ucraina

Ukrafoto/East News

Aleteia Polonia - pubblicato il 21/11/22

Dopo la liberazione della regione di Mykolaiv, i suoi abitanti hanno iniziato a tornare nelle proprie case. Ecco com'è stata trovata la chiesa di Kyselivka, bombardata durante la guerra


Gli abitanti della regione di Mykolaiv hanno iniziato a tornare nelle proprie abitazioni nella speranza di salvare almeno una parte dei loro averi. Sono tornate anche le religiose benedettine che collaboravano con la Chiesa locale.

“Non potevamo restare sedute ad aspettare, e allora, insieme al parroco, padre Oleksandr Repin, siamo andati a Kyselivka, dove si trovava la nostra chiesa dell’Immacolata Concezione della Santissima Vergine Maria”, spiega suor Faustina. “Speravamo che si riuscisse a trovare e a recuperare qualcosa…”

Quando sono arrivate sul posto, però, non riuscivano a credere ai propri occhi. “Mi sono scorse le lacrime sulle guance, la mia bocca ha recitato il Padre Nostro e la pace ha regnato nel mio cuore”. “Il luogo santo, la Casa di Dio, scelta per glorificarvi il Signore, era stato distrutto”.

La speranza nella resurrezione

“Non c’era odio o rabbia in me, solo un po’ di pentimento e il pensiero confortante del fatto che la Chiesa – il popolo – era ancora vivo”, ha detto la religiosa.

Suor Faustina ha spiegato che la maggior parte dei parrocchiani sta pregando nella chiesa di Mikołajewo, a circa 55 chilometri da Kyseliwka.

“Intorno alla chiesa ci sono missili a terra e pezzi di bombe. Si capisce subito che il male non ama ciò che è sacro. Si è ancora più convinti del fatto che questo male sta penetrando nella nostra terra, il male che distrugge tutto, soprattutto quello che è sacro”, ha aggiunto.

La suora ha espresso la speranza che la chiesa venga ricostruita e il popolo torni nel villaggio danneggiato.

“Questa vista tragica, ad ogni modo, porta speranza nella resurrezione”.

La Chiesa nella guerra in Ucraina

Le origini di Kyselivka risalgono agli anni Trenta dell’Ottocento. È stata fondata principalmente da immigrati cattolici provenienti da Polonia, Lituania e Bielorussia. Inizialmente il paese si chiamava Polackie, ma nel 1905 è stato ribattezzato Kyseliwka.

La piccola chiesa di pietra di Kyseliwka, a 15 chilometri a nord-est di Kherson, è stata costruita nella seconda metà del XIX secolo, ed è sopravvissuta alle due guerre mondiali e al dominio comunista.

Le autorità sovietiche hanno trasformato la chiesa in un magazzino, e poi in un locale in cui venivano riparati i trattori.

Nel 1990, la chiesa è stata restituita ai fedeli e affidata alla cura dei sacerdoti. Nel 2013, l’allora vescovo della diocesi di Odessa-Simferopol, Bronisław Bernackiemplo, l’ha consacrata.

Nel marzo 2022, Kyselivka è stato un bersaglio costante delle truppe russe. La chiesa sulla linea del fronte è stata distrutta il 2 maggio.

Il 10 novembre, il villaggio è stato riconquistato ai russi come parte dell’offensiva ucraina nella regione di Kherson. La preghiera è risuonata nuovamente.

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