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Cattolici e ortodossi celebreranno la Pasqua insieme?

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Photo by VATICAN MEDIA / AFP

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 18/11/22

Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli ha parlato con Papa Francesco per cercare una data comune per celebrare la Resurrezione, proposito condiviso in nome del Concilio di Nicea

Bartolomeo I ha annunciato di recente che c’è la volontà che ortodossi e cattolici possano celebrare la Pasqua nello stesso giorno: “Purtroppo, da troppi secoli non la celebriamo insieme, e c’è un progetto per trovare una soluzione… Ne ho parlato con Sua Santità Papa Francesco in Bahrein”.

Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli lo ha rivelato a un gruppo di giornalisti l’11 novembre nella sala del trono del Fanar, nel quartiere greco di Istanbul.

La notizia è stata confermata ad Aleteia la collega dell’agenzia ANSA Manuela Trulli, presente quel giorno nella sede del Patriarcato Ecumenico in un itinerario che ripercorreva le origini della comunità cristiana da Antiochia e Tarso a Istanbul, promosso dall’Opera Romana Pellegrinaggi.

Il Patriarca Ecumenico Bartolomeo ritiene che la celebrazione comune della Resurrezione di Cristo possa essere inclusa nei preparativi dell’anniversario, nel 2025, del primo concilio ecumenico, il Concilio di Nicea, celebrato nell’anno 325 e primo concilio ecumenico cristiano, convocato e presieduto dall’imperatore Costantino.

Bartolomeo I ha spiegato che quel Concilio è stato importante anche per stabilire la data della Pasqua.

La novità sta nella fonte: Bartolomeo, che parla di un accordo “con le migliori intenzioni” che coinvolge Papa Francesco per concretizzare il progetto, anche se mancano elementi più concreti. “Da parte di Papa Francesco ci sono le migliori intenzioni, e anche da parte degli ortodossi c’è la volontà di fissare finalmente una data comune per celebrare la Resurrezione di Cristo”.

obraz Chrystusa nad wejściem do kościoła

Differenze di calendario: gregoriano e giuliano

La Chiesa cattolica utilizza dal 1582 il calendario gregoriano (introdotto da Papa Gregorio XIII e che corregge il calendario giuliano) per stabilire i giorni di festa. Per questo, tra i cattolici e gli ortodossi esiste una differenza di date per le feste principali – Natale, Epifania e Pasqua.

In varie occasioni, Papa Francesco ha spiegato che celebrare la Pasqua insieme tendendo la mano alla Chiesa d’Oriente è un argomento di dialogo dai tempi di Paolo VI, che era molto amico del Patriarca Atenagora.

Il Papa sostiene che si può rinunciare alla data indicata dal primo solstizio dopo la luna piena di marzo per arrivare a un accordo, e ha definisco “uno scandalo” che i cristiani si dicano: “Quando è risuscitato il tuo Cristo dai morti? Il mio oggi, il tuo la settimana prossima”.

BARI,POPE FRANCIS

Grande Scisma d’Oriente

Dal Grande Scisma d’Oriente, del 1054, quando la Chiesa cattolica si è separata dal rito ortodosso, il Natale e la Pasqua, ovvero la nascita e la resurrezione di Gesù, sono due celebrazioni comuni ai cristiani d’Oriente e d’Occidente, ma si festeggiano in date diverse in base ai calendari.

Detto questo, la data comune per la Pasqua sembra che non contempli un accordo con la Chiesa ortodossa russa, o almeno finora non ci sono prove al riguardo.

Gli ortodossi russi, in generale, hanno sempre insistito per far sì che la Chiesa cattolica torni a celebrare la Pasqua con il calendario giuliano, rispettando la data della prima domenica dopo la luna piena, perché è stata la Chiesa cattolica ad adottare il calendario gregoriano nel XVI secolo e potrebbe tornare a quello precedente.

UKRAINE WAR ECUMENISM

Attualmente le relazioni con l’ortodossia russa sono tesi. L’autorità del Patriarcato di Mosca vacilla anche nel mondo ortodosso dopo la santificazione del nazionalismo dietro la guerra della Russia contro l’Ucraina. Bartolomeo I si è schierato con il Papa e con vari altri esponenti dell’ortodossia per condannare la guerra.

“Non si può giustificare questa guerra in alcun modo […]. Il mio fratello, il Patriarca Kirill, ha purtroppo benedetto questa guerra all’inizio. In nome della nostra fede cristiana, ma anche in nome di tutte le persone che pensano in modo corretto, non possiamo se non condannare questa guerra”, ha dichiarato Bartolomeo I.

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